I Love Him

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"Che c'è?"

"Sono nervoso"

"Perché?"

Quella era stata più o meno la veloce conversazione avvenuta al telefono con Gideon. Non riusciva a rintracciare Sebastian e l'unica consolazione l'aveva trovata nel suo amico. Anche se in relazioni amorose faceva terribilmente schifo, in quanto a ragazzi capiva molto più di chiunque altro. Ne aveva visti passare molti per il suo letto, di tutte le tipologie, con qualsiasi carattere. Non era Sebastian, ma di lui poteva fidarsi. "Sto per fare una gran cavolata, forse" borbottò.

Gideon rimase in silenzio per qualche secondo, forse per elaborare la situazione o forse ancora scosso per l'incontro con Barry. Non ne era certo, ma qualcosa dentro di sé si agitava fastidiosamente. "Fottuto frocio, con me non hai mai voluto averci a che fare" grugnì facendolo ridere già più rilassato. Ovviamente, il maggiore non ne era più interessato da molto tempo, il fatto di essere stato rifiutato più volte sia da lui che da Sebastian non l'aveva mai macchiato seriamente nell'orgoglio. La sola intenzione era quella di farlo ridere e rilassare un po', perché aveva capito.

"Sei troppo macho per i miei gusti" stette al gioco, stringendo forte lo sterzo sotto alle dita. Lo stomaco quasi gli doleva, era molto agitato e preoccupato.

Se avesse deciso che Caleb fosse quello giusto per lui a quel punto cosa avrebbe fatto? Cosa ne sarebbe stata di quella notte passata assieme? Cosa avrebbe sentito dentro all'idea di vederlo voltargli le spalle? Eppure, erano stati bene, qualcosa nel profondo gli faceva ancora credere che avesse ragione Sebastian, che gli occhi del ragazzino francese avevano una bellissima scintilla dentro quando si fissavano ai suoi. Qualcosa nelle sue mani, nei suoi tocchi, nei suoi baci gli faceva credere di essere l'unico ad essere arrivato nel suo cuore. "Ti sento pensare perfino da qui" sbuffò dopo qualche attimo Gideon.

"Come l'hai capito?" domandò, fermandosi ad un semaforo. Gideon era sempre stato uno spettatore silenzioso nella vita di tutti, aveva un occhio ed un orecchio teso per tutti, riuscendo a carpire informazioni anche quando nessuno era capace di tirarle fuori da sé stesso. "Cosa, che ti sei fatto il francesino? O che ti sei fottuto il cervello per lui?" domandò infatti in modo decisamente poco carino. Era sempre stato così diretto, non aveva mai conosciuto una persona così schietta come lo era lui. Persino nelle relazioni di sesso era sempre così spigliato, senza nessuna preoccupazione.

"Entrambe le cose" grugnì e si passò una mano fra i capelli, notando quel riccio scomposto con la quale Joris giocava spesso. Gli piacevano da morire le sue mani addosso, nonostante la freddezza della pelle era quasi rigenerante. Non c'era niente di più bello che sentirlo così intimamente vicino persino in una carezza semplice. "Che ti sei fottuto il cervello l'ho capito alla festa, ho notato come lo guardi sai... pare tu voglia-" si bloccò un attimo, Nate lo sentì prendere un grosso respiro come se un pensiero difficile stesse provando ad uscire. "Pare tu voglia sottrargli tutta quella sofferenza dagli occhi... sei molto protettivo nei suoi confronti" riuscì a concludere alla fine, scacciando la qualsiasi cosa avesse pensato momenti prima.

Era raro sentir parlare in quel modo Gideon, delle volte pareva quasi di star parlando di sé stesso tramite altre situazioni, pareva star provando a comunicare quanto anche lui stesse male per qualche motivo. "Perché è così" confessò nell'immediato, cosa che fece sospirare il maggiore, portandolo ad annuire. Era la verità, desiderava ardentemente che Joris si liberasse di tutto quel peso, ed il pensiero che non avrebbe potuto fare molto per liberarlo lo faceva stare male. Quella cicatrice all'altezza del suo cuore ne era una prova. "Allora smetti di rompere il cazzo a me e fai quello che devi"

"Non pensi sia una stronzata?" fece stranito dal suo tono di voce serio, convinto che per lui fossero tutto un mucchio di stronzate, che l'amore non facesse per lui o che non fosse capace di donarne altrettanto. "So di non essere un cinico bastardo, ma non penso che siano tutti come me. Qualcuno ama, e tu lo stai facendo" spiegò pacato, lasciandosi sfuggire quelle parole di bocca con totale facilità. Nate per poco non sobbalzò sul sedile nel sentirglielo dire.

The Perfect StormWhere stories live. Discover now