8. Il fiume Lete

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Fobos, Deimos ed Armonia osservarono stupiti Giove, Giunone e Ade, non capendo di che cosa i tre stessero parlando.

" Di cosa state discutendo?" chiese allora Fobos.

Ade guardò serio il nipote e rispose:

" Dato che abbiamo perso le tracce di tuo padre, esiste un unico modo per scoprire dove si trovi e solo io lo posso fare.
Se il dio dei morti beve l'acqua del fiume Lete può rompere le barriere del tempo e dello spazio e scoprire ciò che va al di là della realtà evidente a tutti "

" E perché è pericoloso?" chiese Armonia.

" L'acqua del fiume Lete è potente e temibile. Avete visto cosa è successo a vostro padre quando Ipnos gli ha fatto annusare il suo bastone, che era stato solo immerso in quel fiume.
Se io la bevo, nonostante la mia condizione di dio, potrei non tornare più indietro e vagare per sempre in una dimensione che non è né vita né morte " disse il dio.

" E tu saresti disposto a fare questo per noi? Per mio padre? Zio...magari si trova sul serio a spassarsela con qualcuno " affermò Deimos.

" Non credo, figliolo, penso che a tuo padre sia accaduto qualcosa e, per rispondere alla tua domanda, sì, sono disposto a rischiare la mia vita per farlo.
Voi siete la mia famiglia e vi voglio bene e, come voi, desidero scoprire la verità "

Dopo aver pronunciato queste parole, Ade sparì in una nuvola di fumo.

Ricomparve dopo una manciata di minuti reggendo fra le mani un'ampolla di vetro.

Ade osservò ad uno ad uno i presenti, fece un timido sorriso e bevve l'acqua del fiume Lete contenuta nella bottiglietta.

Per alcuni minuti non successe nulla, poi, all'improvviso, il dio dei morti cadde a terra addormentato.

Armonia fece il gesto di aiutare lo zio, ma Giove la bloccò:

" Non toccarlo, tesoro, non toccarlo. Potrebbe essere pericoloso fargli muovere anche solo un muscolo...dobbiamo lasciare che tutto si svolga come deve svolgersi. Ade si sveglierà quando svanirà l'effetto dell'acqua del fiume Lete "

Per lunghi, interminabili minuti, il dio degli Inferi giacque immobile sul pavimento, finché non cominciò a muovere la testa a destra e a sinistra sempre più velocemente.

Alla fine sbarrò gli occhi e si mise seduto di scatto.

Il suo sguardo era fisso ed immobile, gli occhi sbarrati e quasi vitrei.

Poi cominciò a sbattere le palpebre e le fiamme iniziarono a  crepitare sulla sua testa.

Guardò tutti i presenti e poi disse:

" Louis è prigioniero delle Parche, nel luogo in cui il tempo non esiste "

Nelle mani delle Parche ( Saga di Cupido libro 7 ) ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora