16. Una promessa

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Atropo guardò in faccia le sorelle e poi lasciò cadere a terra le forbici che aveva in mano.

Si avvicinò a Cupido e si sedette accanto a lui a gambe incrociate.

Dopo alcuni istanti anche le altre due sorelle lasciarono il loro lavoro e si accostarono al demone.

" Puoi ripetere come ci hai chiamate?" chiese Atropo.

" Me io chiamato voi signorine Pirche " sussurrò Cupido, facendo un timido sorriso.

" Nessuno ci aveva mai chiamato così " disse Lachesi.

" Me io no sapere perché. Voi essere signorine e vostri occhi essere buoni anche se no sembrare e a me io piacere anche vostri capelli ruffati e piccicati su fronte".

Le tre sorelle si toccarono i capelli e si guardarono l'una con l'altra facendo un timido sorriso.

" Posso accarezzare le tue ali?" chiese Cloto.

Cupido annuì con un sorriso tutto fossette e trotterellò più vicino a loro.

Le Parche allungarono le loro dita adunche verso le soffici piume del bimbo e accarezzarono a lungo le sue ali.

" Nessuno, fino ad ora, ci aveva mai trattato con gentilezza e affetto, piccolo demone " disse Atropo.

" Ridaremo la vita al centauro, ma in cambio di una promessa, di una promessa molto importante per noi " aggiunse Cloto.

" Devi promettere che ci verrai a trovare ogni tanto e che starai qualche ora con noi a chiacchierare " terminò Lachesi.

Cupido si esibì in un ennesimo sorriso tutto fossette, sbattè le ali per la felicità e cinguettò:

" Me io venire subitamente se voi chiamate. Voi essere signorine simpatiche e io potrebbi portare anche Larry di me io, che essere cane ma avere tre teste "

" Ci farebbe piacere " dissero in coro le tre sorelle.

" Dammi il polso, piccolo demone " disse Atropo seria.

Cupido tese il polso fiducioso e le tre sorelle posarono l'unghia del loro dito indice sulla pelle del bimbo.

Subito su essa si formò un intricato disegno che rappresentava tre occhi uniti fra loro da un filo rosso.

" Porterai questo segno per sempre, Cupido. È il simbolo della nostra protezione...mai nessuno, né umano, né divino l'ha mai ottenuto da noi " disse Atropo.

" Grazie, signorine Pirche, me io vi spiccico su vostre guance baci piccicati " cinguettò il bimbo abbracciando e baciando a turno le tre donne.

Esse si rialzarono e dissero in coro:

" A presto caro amico, a te e al tuo amico centauro auguriamo ogni bene!"

Detto questo tesero in avanti le mani e Cupido e Chirone scomparvero in una nuvola di fumo.

Nelle mani delle Parche ( Saga di Cupido libro 7 ) ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora