Capitolo 4.

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"Papà svegliati, ti prego."
Continuo a scossargli il polso.
Un rumore assordante mi trapassò le orecchie.
Il suono del computer che monitorava il battito cardiaco di papà iniziò a fischiare.
Mi porto le mani alle orecchie e inizio ad urlare, il suono era come se si fosse amplificato nel mio udito. 
Inizio ad urlare in preda al panico, caddi in ginocchio cercavo in tutti i modi di chiudermi le orecchie per fermare o almeno "abbassare" il volume di quel monitor.
Il rumore mi distrugge  i timpani, si fa spazio nella mia testa e poi dritto fino al cuore. Vidi mia madre correre verso di me
Quel Biip non terminava mai.
Era continuo come se fosse registrato.
Sentivo a mala pena le urla di mia madre che mi intimava di uscire, e che papà non c'era più, che non ce l'aveva fatta.
Papà era morto.

Un urlo uscì dalla mia bocca.
Il mio respiro si fece pesante, fino a non respirare più.
Il mio petto saliva e scendeva provava in tutte le maniere di non far collassare i miei polmoni.
La porta si aprii di scatto sbattendo contro il muro, di corsa entrò mia madre con in mano una siringa mi prese l'avambraccio e fece entrare l'ago nella mia vena e fece fuori uscire il medicinale.
pian piano vidi il mio petto rallentare.
Sentii mia madre fare un sospiro di sollievo.
Mi levò la siringa. Si diresse il bagno per buttarla.
Mi sdraiai sul letto sospirando.
È da un po' che non mi succedeva.
"Da quando hanno Riniziato?" Chiede stanca morta
"Da quando Jeremy è ripartito" dico cercando di ritornare a respirare normalmente.

Jeremy è il mio fratellastro, quando mio padre ha iniziato a tornare a casa ubriaco mia madre non ce la faceva più, ha detto basta e ha chiesto il divorzio, poco dopo iniziò a frequentare un uomo di nome Jonh.
Jeremy è il figlio di Jonh, il fidanzato di mamma da ormai molti anni.
Ho visto mio padre morire in quella camera d'ospedale, da quel giorno mi risveglio con il fischio fortissimo alle orecchie del computer che monitorava il cuore di mio padre.
Quel fischio si trasformò da
Bip Bip Bip ad un fischio continuo Biiiiiiiiiiiiiiiiiiip che segnalava il collasso del cuore, la sua morte.

Mi entrò nella testa e non mi uscii più, varie notti dopo quel giorno mi ritrovai seduta sul letto con le mani alle orecchie per cercare di fermare quel suono e ritornare a respirare.
Ogni volta che faccio questi incubi mi sveglio di soprassalto e inizio a respirare forte, è come se qualcuno per tutto il sogno mi avesse tenuta sott'acqua, dopo poco l'ossigeno si esaurisce e devi tornare a galla ma una mano mi tiene giù e quando mi sveglio mi sento soffocare devo prendere più aria possibile in corpo.
Jeremy è sempre stato al mio fianco pur non essendo sua sorella di sangue, ogni notte veniva in camera mia mi tappava le orecchie più forte che poteva mentre mia madre mi faceva in iniezione che gli aveva prescritto il medico per far circolare il respiro, per tutta la durata del sogno vado in apnea l'ossigeno non entra nel mio corpo e quando mi sveglio il mio corpo è sotto shock e non riesce a prendere dentro abbastanza aria per far funzionare di nuovo i miei polmoni.
La siringa mi aiuta a far circolare più velocemente l'ossigeno così aumentando l'aria che entra.
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Un' altro giorno è iniziato.
Mi alzo piano piano ancora addolorata dalla puntura sull'avambraccio.
Mi vesto, metto un filo di mascara ed esco senza incrociare mia madre.
Molto probabilmente è ancora a letto.
È da un po' che non mi accadeva, ma da quando è partito Jeremy per andare all'università tutto è cambiato.
Sta notte abbiamo fatto tardi, mia madre è voluta stare con me fino a quando non mi sono addormentata.

Cammino veloce, vedo come ogni mattina la gente che cammina sorridente, felice di iniziare una nuova giornata di merda.
Dovrebbero abolire i sorrisi alla mattina, anzi per tutto il giorno e per tutti i giorni.
Mi dirigo al bar, prenderò una pasta è un cappuccino come mio solito.

"Un'opportunità per sorridere." [Benji&Fede]Место, где живут истории. Откройте их для себя