capitolo 6.

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un suono acuto riecheggia per tutta casa, il mio cuore batte all'impazzata, l' aria inizia a non bastarmi.

mi fiondo alla porta.

"uno- due- tre." sibilo stringendo con tutta la mia forza la maniglia della porta d'entrata.

applico un po' di peso sulla maniglia, il giusto per riuscire far scattare la serratura e mostrare il suo sguardo puntato ai piedi, di scatto alzò il volto, i suoi occhi azzurro cielo entrarono in contatto visivo con i miei.

i capelli biondi incorniciano alla perfezione il suo viso allungato, le sue labbra rosee con una piccola anella argentata al lato della bocca.

le sue guance arrossate del freddo, il suo ciuffo perfetto.

accadde tutto in millesimo di secondo.

le sue braccia muscolose mi cinsero le spalle mentre le mie incontrarono l suo bacino, applicò un po' di forza stringendomi forte al suo petto.

era come un avvertimento: "ti stringo cosi forte da romperti le costole e ripararti il cuore ormai distrutto da troppi anni."

una lacrima rigò con felicità il mio volto, cadendo sulla felpa grigia che ho indosso.

il mio petto continua a fare su e giù all'impazzata e non accenna di smettere.

Un fottuto anno è passato senza che quelle braccia sfiorassero la mia pelle così delicata.

è stato cosi tanto lontano da me che mi sembra impossibile che ora il suo sorriso sfiori nuovamente la mia guancia.

con calma le sue braccia si staccano dalle mie spalle e si allontana di pochi centimetri dal mio corpo.

il suo viso si apre in un sorriso gigante che mi fa scordare tutto il tempo passato a pensare cosa avrei fatto se non lo avessi più visto, se non fosse più tornato.


"Jeremy, tesoro entra pure che c'è freddo! ti aspettavo per natale" gli sorrise caldamente mia madre e andandolo ad abbracciare pure lei

"Giorgia!"- esclama ricevendo l' abbraccio di mia madre per poi ricominciare a parlare- " ho voluto fare una sorpresa a Francesca, so che ci teneva a vedermi quindi ho preso il primo aereo disponibile,ho fatto le valige ed eccomi qua" mi rivolse uno sguardo pieno di complicità

la sua voce è diventata più mascolina, ormai è un uomo adulto.

"beh vado ad avvertire Jonh che abbiamo ospiti!"

"c'è papà?" spalanca gli occhi incredulo per poi sorridere

"oh certo è sotto la doccia, ci siamo presi un paio di giorni di ferie per riposarci un po'" ricambia il sorriso mia madre

"beh direi che voi due avete un po' di cosa da raccontarvi" mi rivolse un sorriso

jeremy puntò lo sguardo su di me facendomi arrossire.

"dai andate!" ci incitò mia madre

mi avvicinai a lui gli presi la mano congelata dal vento invernale e la intrecciai alla mia calda, la strinsi e iniziai a trascinarlo con forza su per le scale.

"arrivo fre! sai che non sono molto agile" ridacchiò

amo sentirlo ridere, come amavo e amo tutt'ora quando alla notte mi veniva a stringere le orecchie per non sentire niente.

raggiungiamo il piano superiore, apro velocemente la porta della mia camera e mi butto sul letto lasciando la mano di Jer.

mi guarda piombare come una foca monaca sul letto per poi scoppiare in una risata magica mente chiude la porta.

"Un'opportunità per sorridere." [Benji&Fede]Where stories live. Discover now