Capitolo 7.

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scappiamo dalla realtà, ci rifugiamo nei sogni ma non ci accorgiamo delle persone che ci circondano.

ci nascondiamo dal mondo, ma si sa, prima o poi ci trovano e ci rispediscono a calci nella vita reale, dove tutto è più brutto, dove anche una stella può sembrare brutta.


un bacio sulla fronte mi risveglia, una luce fioca trapela dalle tende.
un sussurro si fa spazio nelle mie orecchie.

"fre, svegliati dormigliona" la sua voce leggera mi entra nelle orecchie.

prendo il cuscino di fianco a me e e glielo tiro in testa.

"buongiorno" disse ridacchiando

sussulto un po' prima di aprire gli occhi, appena aperti uno spiraglio di sole si fece spazio nelle mie iridi facendole apparire più chiare di quanto lo sono già.
Mi schiarii la voce e gli diedi il buongiorno.
Mi fece un sorriso per poi sdraiarsi nuovamente affianco a me.

Il suo sorriso è l'unico che tollero alla mattina presto.
"Lo sai che devi andare a scuola vero?" Chiese sussurrandomi all'orecchio come se mi avesse detto un segreto che nessuno sa.
"Si lo so" dissi sbuffando e alzandomi di scatto e raccattando i primi vestiti che trovo.
"Ed ecco la Francesca acida che conosco" ridacchia
"Ed ecco la Francesca acida che conosco" Scimmiotto facendo delle smorfie che lo fanno scoppiare in una risata.

"Vado a cambiarmi" lo avverto e mi dirigo in bagno per vestirmi.
Ritorno in camera e Jer è sdraiato sul letto con il telefono in mano intento a giocare ad uno stupido gioco chiamato Clash Royale.
Mi posiziono davanti allo specchio appeso in camera mia e inizio a truccarmi.

"Ne hai messo troppo, non devi metterne così tanto non ti serve, sei bellissima così" disse posizionandosi dietro di me e indicando il fondotinta.

I nostri corpo si riflettono nello specchio, mi posizionò un braccio attorno al collo e l'altro attorno alla vita e mi strinse a sè.
Mi lascia un leggero bacio sulle tempie.
"Dai, Vieni andiamo a fare colazione" il suo sorriso si riflesse nello specchio, facendo accennare un sorriso anche a me.

"Chi arriva primo si accaparra i biscotti!" Urlò iniziando a correre verso la porta di camera mia.
"Imbroglione!" Gli urlai dietro correndo più veloce.

Lo strattonai per la maglia e gli tagliai la strada e passai in prima posizione.
"Arbitro questo è un fallo!" Urla per tutta casa
Scesi l'ultimo gradino e iniziai a saltare con le braccia in alto.
"Alla faccia tua! Così impari a partire primo!" Gli gridai con faccia tosta.

"Vedo che sei di buonumore" mi sorrise mamma
"Come mai non sei truccata?" Aggiunse stranita
Il mio sguardo si puntò su Jeremy che sorrideva.
Mamma se ne accorse e iniziò a mimare con la bocca un grazie a jer, che nel frattempo si mise a sedere di fronte a me.
"A-a i biscotti sono miei!" Glieli strappai di mano quando cercò di raggiungerli.
"Dai fai un po' di beneficenza al tuo fratellone che ti vuole tanto bene!" Disse facendomi gli occhioni
"Ruffiano" dissi prendendo quattro/cinque biscotti per poi porgergli la confezione.

"Ti accompagno io a scuola" disse Jeremy entrando di soppiatto in camera sbattendo la porta.
Inizio a cercare e a prendere i libri di scuola e metterli nello zaino.
Per ultimo, il libro sacro, la mia bibbia. Harry Potter.
Metto lo zaino in spalla e mi volto nella direzione di Jeremy, dove è appoggiato allo stipite della porta che mi guarda e mi sorride.

"Cos'hai da ridere?" Chiesi
"Sei cambiata così tanto" rispose
"Che vuol dire?" Dissi
"Sei diventata così bella, i tuoi capelli si sono fatti più ricci i tuoi occhi sono sempre più belli, le tue labbra sono più carnose, insomma non so sei cambiata molto nell'arco di un anno" disse sorridendomi
"Ah non lo sai? Sono così tanto bella che mi hanno chiamata a fare una sfilata di Victoria's secret" dissi ridacchiando
"Dico sul serio" sbuffò iniziando a scendere le scale

Salutiamo mamma e Jonh seduti al tavolo della cucina intenti a fare colazione e ci dirigiamo in macchina.
La sua auto è parcheggiata nel viale di casa nostra.
Dentro c'è il solito odore di fragola.

La strada inizia a sfrecciare via dal finestrino, il mio sguardo è rivolto al di fuori di quel vetro.
Mi piace guardare fuori da finestrino per osservare ogni minimo dettaglio, ogni minimo passo che fa la gente alla mattina.

Categorizzo la gente in tre settori.
Primo settore: la gente che ascolta musica.
Solitamente la gente che ascolta la musica, cerca in tutti modi di migliorare la giornata di merda che avverrà.
Secondo: la gente che sorride alla mattina alle 6:30: "pensi che sorridendo la giornata  non si concluderà con un 2 a scuola o una lite con tuo marito o con tua moglie? "
Poi c'è la terza categoria, la mia.
Che comunque andrà, se mi capiti davanti alla mattina presto e mi sorridi, niente mi costringe a non tirarti un calcio.
Ovviamente sempre se non sei Jeremy, se non ti conosco, non sorridermi, lo dico per la tua salute.
Fine delle categorie.

Immersa nei miei pensieri mattutini, mi risvegliai di fronte scuola con jer che cerca di Farmi riprendere.
"Fre siamo arrivati" dice stranito
"Ciao Jeremy, ci vediamo questo pomeriggio" gli risposi avvicinandomi a lui che mi stampò un bacio sulla guancia.
"Ti vengo a prendere alle 2!" Urlò prima che chiudessi la portiera.
Gli feci cenno di si con il capo e mi avviai a scuola con lo zaino in spalla e le cuffiette nelle orecchie.
RADIOACTIVE - Imagine Dragons

La classe è ancora vuota, mi posiziono nel mio banco e inizio a giocherellare con il telefono quando una voce acuta mi trapassa le orecchie, Bella.
Ah, mi sono scordata.
CATEGORIA 4: se sei Bella, è meglio che non mi capiti neanche davanti  alla mattina perché potrei per sbaglio, sottolineo per sbaglio perdere il controllo delle mani. 
"Stai lontano da Federico" scandisce per bene le parole
Continuo a giocare con il telefono a testa bassa senza degnarla di uno sguardo.
Mi strappò il telefono dalle mani.
"Mi hai sentita?" Chiese irritata
"Oh scusa non capisco il cagnesco" con l'indice gli indico l'udito
"Cosa hai appena detto?" Chiese infuriata
"Oh no, hai frainteso"
"Sarà meglio" grida
"non sto dicendo che sei Troia, dico soltanto che per capirti mi servirebbe un dizionario: cagnesco-italiano 
italiano-cagnesco" dico alzando le spalle
Le pupille le si dilatarono, fece un lungo respiro e continuò a parlare.
"La scorsa settimana mi hanno detto che te e Federico vi siete incontrati fuori da scuola e lui non si è presentato all'appuntamento che gli avevo dato, quindi stagli lontano. È mio. Oh la pagherai cara, molto cara." Urla
"Ascolta biondina del cazzo- mi alzai in piedi con i pugni appoggiati al banco- non è certo colpa mia se ti ha dato buca." Dissi acida
"Ah si e questo cosa vuol dire allora?" Chiese mostrandomi il display del suo cellulare.
Una foto che rappresenta io e Federico che parliamo sul marciapiede.
"Chi le ha scattate?" Dissi incredula cercando di analizzare meglio la foto.
"Me le ha inviate un numero sconosciuto" disse spegnendo il cellulare
Se veramente gliele ha inviate un numero sconosciuto, vuol dire che qualcuno segue Federico, o qualcuno se me.

Il suono della campanella annuncia l'inizio della lezione.
"Stagli lontana, o la pagherai" disse acida e dirigendosi al suo posto.
La gente iniziò ad entrare tra cui i suoi occhi azzurri e il suo sorriso perfetto.

Mi diresse un sorriso e un cenno con la mano.
Senza ricambiare il sorriso gli feci un cenno con la testa.
In tanto affianco a me la biondina stava stringendo con tutta la sua misera forza la matita.

Appena le passò di fianco, inarcò la schiena, mise il sedere all'infuori e con una vocina stridula e da santarellina lo salutò con un: "Ciao fede" salutandolo con una mano.
Ricambiò il saluto con un: "ciao bella, come stai?"
"Bene bene e tu ti vedo in forma, hai iniziato a fare palestra?" Chiese Bellatrix
"Oh no, sto iniziando a correre" disse
Mi rivolse un sguardo fino ad incrociare il mio sorridendomi, distolsi subito lo sguardo.
In classe arrivò il professore di Italiano.

"Un'opportunità per sorridere." [Benji&Fede]Where stories live. Discover now