Capitolo 5

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Non riesco a crederci che tutti quanti pensassero che lo avrei abbracciato,baciato e persino perdonato per essersene andato così, scomparendo nel nulla. E lui che era in attesa della mia risposta sperando che dicessi <Papà, ma certo che sono felicissima di rivederlo!> ma vivete tutti nel mondo delle meraviglie. Piuttosto gli sputo in un occhio.
Ormai sono da troppo tempo fuori, non sapendo neanche dove sia,ma non mi importa perché non ho intenzione di entrare dentro,anche se sto morendo di freddo.
Mentre cammino mi osservo intorno per capire dove sia esattamente.
Fortunatamente intravedo nei pareggi un parco. Un parco che mi apparteneva.Ci apparteneva.
Voglio entrare,voglio vedere cosa é cambiato e cosa no.
Sono anni che non vado. C'è un lampione che illumina il tutto e vedo che ... non é cambiato assolutamente nulla,e questo mi rincuora perché quel poco che mi rimane di lui.
Prima di sedermi mi osservo intorno.
É rimasto tutto tale e quale. Niente di nuovo e niente di rotto. Ho sempre amato questo posto da piccola perché é stato il luogo in cui io e Travis ci incontravamo sempre.
Ho sempre odiato camminare,ma non mi importava più di tanto se dopo lo avrei visto perché ne é sempre valsa la pena. Crescendo quel parco é diventato il luogo dei miei pensieri dove a volte la notte mi stendevo sul prato e pensavo a tutti i momenti passati insieme a lui,quando litigavano ma lui non riusciva ad assere arrabbiato con me più di un'ora,oppure quando veniva a mangiare a casa e si sporcava la bocca con il sugo,e io ridevo a crepapelle per la sua faccia buffa e lui per ripicca metteva il dito nel piatto sporcando mi il naso così che assomigliasse ad un pagliaccio.
Le cose più assurde le ho fatte con lui,come quando all'età di 12 anni siamo entrati nella scuola scavalcando il cancello e senza farci scoprire da nessuno, entrando nell'ufficio della Preside cambiavano i nostri voti della nostra media abbassata per essendoci trovati in una situazione in cui non centravano nulla punendoci anche di rimanere a scuola fino a quando non avrebbero chiuso i cancelli.
Con lui ho passato quei momenti che potevo chiamare "la mia prima volta".
Il mio primo bacio é stato con lui. Il primo bacio di ogni ragazza é sempre bellissimo ,romantico e pieno di passione. Be io non posso dire che il mio bacio abbia avuto questi tre aggettivi. É stato un bacio di certo non voluto ma forzato perché stavamo giocando con altri nostri amici a obbligo e verità e quando la bottiglia si fermò dritta verso la mia direzione volevo morire d'imbarazzo assolutamente.
La mia prima volta a letto é stata all'età di 16 anni ovviamente con Travis e solo es esclusivamente con lui lo rifarei. Ormai al giorno d'oggi,la prima volta di una ragazza é solo per dire <Oh ragazzi,ho appena perso la verginità con un ragazzo che non conosco ma non mi importa perché é stato fantastico e continuerò a scopare>,ma solo poche ragazze lo fanno con amore e desiderio.
Io l'ho fatto perché veramente ero innamorata di Travis ma sicuramente era una cotta adolescenziale.
Era cosi tutto perfetto,amavo la mia vita ma cambiai subito idea fino a quando lui partì lasciandosi all'oscuro di tutto. Volevo spiegazioni ma ovviamente nessuno sapeva o non voleva darmele.
Ho continuato la mia vita senza di lui continuando ad andare a scuola ma isolandomi da tutto e tutti.
Con il passare del tempo però ho incominciato a sorridere ma sorrisi finti solo per far contenta la gente senza sentirmi dire <ma sorridi qualche volta che la vita va avanti>e avevano ragione. Dopo in po ho incominciato ad aprirmi nuovamente con le persone e ridere veramente senza doppi fini perché ho pensato che continuando a comportarmi in certi modi e a far la depressa del cazzo non sarebbe servito a niente e tantomeno sarebbe servito a farlo tornare. Ad un certo punto ho capito a cosa é servita la sua esistenza: a devastare la mia.
Sento i passi di qualcuno ma non ci faccio tanto caso,può essere qualcuno che sia venuto a fare una passeggiata da queste parti.
Ad un certo punto sento qualcuno alle mie spalle, ma continuo a far finta di nulla. Davanti a me il lampione riflette un'ombra a terra e vedo riflesso lui piegato in due forse riprendendo fiato dalla corsa che può aver fatto per trovarmi,ma resto immobile senza dare segno né di averlo sentito arrivare e né allontanandomi.
Sento i suoi passi avvicinarsi sempre di più trovandomelo di fronte con il fiatone e con le mani nelle tasche anteriori dei pantaloni.
Non riesco ad alzare lo sguardo verso i suoi occhi perché mi farebbe male già di quanto non lo sia.
Lui mi si avvicina ancora di più, toglie le mani dalle tasche, inspira ed espira pesantemente, si abbassa al mio livello e mi prende il mento fra l'indice e il pollice costringendomi a guardarlo negli occhi.
Quando finalmente lo alzo e i nostri occhi si incrociano non riesco a trattenere il dolore che ho dentro e scarico tutta la mia frustrazione piangendo. Lui mi osserva per qualche secondo accarezzandomi la guancia e quando si accorge delle lacrime le asciuga dicendo <Mi dispiace>. <Mi dispiace per tutto,mi dispiace averti fatto soffrire,sai come la penso su di te come mi comporto quando sento il tuo nome pronunciato da altri,sai benissimo che non volevo farti del male,e questo sappi che non me lo perdonerò mai. Io adesso qua e non me vado mai più. Lo so che non mi perdonerai per come mi sono comportato e so anche che farai di tutto per farmi soffrire come io ho fatto con te. Infliggimi qualsiasi punizione, ma ti prego parlami,odio il tuo silenzio,l'ho sempre odiato da quando eravamo bambini che quando litigavano non mi parlavi per giorni te lo ricordi vero?> mi domanda con occhi sofferenti. Se non lo conoscessi bene avrei già ceduto e gli sarei saltata addosso piangendo ma lo conosco fin troppo bene per cedere.
Sposto la sua mano dal mio viso e mi alzo andandomene. Non voglio trascorrere un minuto in più con lui.
Ma prima di lasciarlo li a pensare , non voltandomi verso di lui gli dico <Sono stata io che ti ho voluto un bene dell'anima. Sono stata io che non ti ha mai abbandonata. Sono stata io a piangere per te. Sono stata io ad allontanare tutti solo perché mi sentivo vuota senza di te. Quindi chi é stata che ne ha sofferto di più tra noi due?>lo lasciai lì con quella domanda e me ne andai.

É arrivò la pioggiaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang