81. Il terreno emotivo

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Una volta un'amica mi suggerì un'immagine che tuttora mi aiuta molto a prendere confidenza con i protagonisti dei miei romanzi. Quest'amica mi disse che ognuno di noi alla nascita riceve in dono un terreno emotivo, tutto per sé. Voi ne avete uno, l'orrendo zio Phil ne ha uno, io ne ho uno, Tricia Nixon ne ha uno, chiunque ne possiede uno. Potete farne ciò che volete, purché non offendiate nessuno. Potete piantarci fiori, alberi da frutto, filari di verdure in ordine alfabetico, oppure niente. Se volete trasformarlo in un enorme mercatino delle pulci o in uno sfasciacarrozze, siete liberi di farlo. Il campo però è recintato e c'è anche un cancello: se qualcuno si ostina a insudiciarlo o tenta di convincervi a fare ciò che crede giusto, voi a un certo punto lo inviterete ad andarsene. E lui dovrà farlo, perché quel pezzetto di terra vi appartiene.
Allo stesso modo, ognuno dei vostri personaggi possiede un terreno emotivo di cui può prendersi più o meno cura, secondo i casi. Uno degli aspetti da scoprire quando s'inizia è come appare il terreno di ognuno. Che cosa ci coltiva il proprietario e com'è la sua conformazione? Non è detto che le informazioni vengano subito a galla in ciò che scrivete, ma il punto è raccogliere il maggior numero di dati sulla vita interiore delle persone con cui lavorate.

(Anne Lamott, da Scrivere)


Frasi sulla Scrittura Creativa - [3/8]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora