92. Una società è caratterizzata dal suo idioma

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A questo proposito, ho notato un'altra cosa che mi ha alquanto allarmata. Con l'eccezione di un solo racconto, nessuno ha praticamente fatto uso dell'idioma locale. Siamo qui a un convegno di scrittori del Sud. Tutti i racconti recavano indirizzi della Georgia o del Tennessee, eppure della particolare atmosfera del Sud non c'è traccia. I pochi nomi geografici sparsi qua e là, come Savannah, Atlanta e Jacksonville, avrebbero potuto benissimo essere rimpiazzati da Pittsburgh o Passaic, senza che per questo la storia richiedesse altre modifiche. I personaggi parlavano come se non avessero mai sentito un linguaggio diverso da quello uscito da un televisore. È evidente che qualcosa non quadra.
Due sono le qualità che fanno la narrativa: una è il senso del mistero, l'altra è il senso delle maniere. Quest'ultimo lo ricaviamo dal tessuto dell'esistenza che ci circonda. Il grande vantaggio di essere uno scrittore del Sud è quello di non dover andare lontano cercarsele; buone o cattive che siano, ne abbiamo in abbondanza. Noi del Sud viviamo in una società ricca di contraddizioni, d'ironia, di contrasti, ma soprattutto ricca nella lingua. Eppure, ecco qua sei racconti di gente del Sud dove non si fa quasi uso delle nostre ricchezze.
Forse il motivo è che avete assistito a un tale abuso di questi elementi da sentirvi imbarazzati nel continuare a usarli. Non c'è niente di peggio di uno scrittore che, invece di far uso delle ricchezze regionali, ci sguazza dentro. Allora tutto diventa così tipicamente meridionale da risultare stomachevole, così locale da essere incomprensibile, così riprodotto alla lettera da non comunicare più niente. Il generale si perde nel particolare, anziché svelarsi attraverso di esso.
D'altra parte, se la vita reale che ci circonda viene completamente ignorata e i nostri modelli di linguaggio del tutto trascurati, allora c'è qualcosa che non va. Lo scrittore dovrebbe chiedersi se non sta per caso rincorrendo un tipo di vita che gli è innaturale.
Una società è caratterizzata dal suo idioma, e ignorandolo si rischia di ignorare anche l'intero tessuto sociale che rende significativo un personaggio. Se tagli fuori i personaggi dalla società in cui vivono, non potrai dire molto di loro in quanto individui. Non si può dire niente d'interessante sul mistero di una personalità, senza inserirla in un contesto sociale credibile e significativo. E il modo migliore per farlo è mediante l'idioma stesso del personaggio. Quando la vecchia signora di un racconto di Andrew Lytle dice sprezzante che il suo mulo è più vecchio di Birmingham, in quest'unica affermazione noi avvertiamo tutto il senso di una società e della sua storia. Uno scrittore del Sud si trova con gran parte del lavoro già fatto ancor prima di cominciare, perché nella nostra parlata vive la nostra storia. In un racconto di Eudora Welty, un personaggio dice: «Dalle mie parti usiamo le volpi al posto dei cani e i gufi al posto dei polli, però cantiamo divinamente». In un'affermazione del genere c'è un intero libro; e se la gente delle tue parti parla così e tu fai il sordo, vuol dire che non sai approfittare di ciò che è tuo.

(Nel territorio del diavolo, Flannery O'Connor)

Frasi sulla Scrittura Creativa - [3/8]Where stories live. Discover now