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Pioveva,a Jungkook è sempre piaciuta la pioggia

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Pioveva,a Jungkook è sempre piaciuta la pioggia.
Quel giorno di fine ottobre la pioggia gli pareva particolarmente interessante.
Si trovava nel boschetto poco fuori dalla città,era pomeriggio inoltrato e lui era lì,ad oziare,sdraiato a terra a contemplare le foglie particolarmente verdi accarezzate da piccole gocce di acqua sporca accompagnate da un grigiore che apparteneva al cielo.

La sua divisa era sporca ed ora ridotta ad uno straccio mentre l'acqua lavava via piccoli residui di sangue che andavano a mescolarsi con il pavimento.

A Jungkook è sempre piaciuta la pioggia,ha sempre pensato esprimesse perfettamente il suo stato d'animo costante,la pioggia era sua amica,gli faceva sempre compagnia,era fredda,ma a lui pareva calda. Jungkook conosceva bene il freddo,il freddo erano due occhi neri che lo scrutavano attentamente con aria di superiorità,il freddo era il silenzio provenire da una bocca chiusa mai aperta in un sorriso,il freddo erano un paio di braccia conserte pronte a dare un'aria spavalda.

Tentò di alzarsi,ma il dolore infieriva su di lui come una lama tagliente che affondava ogni colpo ad ogni suo minimo movimento.
Raccolse un po' di coraggio e si trascinò contro un albero poggiandovici la schiena contro.

L'acqua non voleva saperne di cessare ne di calmarsi mentre il suo corpo ridotto ormai ad un pezzo di ghiaccio prese a tremare ed i suoi occhi poco vigili si guardavano intorno come se quella torbida massaglia di alberi fosse abbastanza da attirare la sua attenzione.

Portò una mano in tasca ed il suo viso si aprì in una smorfia dolorante,ne estrasse il telefono che prese subito a bagnarsi non appena scoperto.
La luce di quest'ultimo era fievole e le sue mani congelate si muovevano lente.

Hyung

:-Dove diavolo sei?!
Fece in tempo a ricevere il messaggio,se non avesse estratto l'apparecchio dalla tasca non avrebbe mai risposto.

da solo.-:
Rispose non troppo velocemente.

Bloccò il telefono e si lasciò andare.
Il panorama non era dei migliori ma almeno gli faceva compagnia.
Un lieve strato di nebbia fece capolino per tutto lo spazio circostante mentre il suo respiro era ormai troppo pesante da reggere.
Pensò,pensò al motivo per il quale dovesse soffrire così,a cosa avesse fatto per meritarsi tutto quello.
Pensò a come fosse finito in quel boschetto e a quando avesse cominciato a piovere.

La terra sotto di lui ormai addensata e divenuta fango pareva danzare al contatto con le goccioline di pioggia che si schiantavano su di essa, ma la terra non lo faceva solo con la pioggia.

La terra sotto di lui ormai addensata e divenuta fango pareva danzare al contatto con le goccioline di pioggia che si schiantavano su di essa, ma la terra non lo faceva solo con la pioggia

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