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Yoongi uscì dalla sua aula di fretta una volta ricevuta la notizia delle condizioni dell'amico

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Yoongi uscì dalla sua aula di fretta una volta ricevuta la notizia delle condizioni dell'amico.
Dire che fosse preoccupato, sarebbe stato pari al non dire niente.
Quando si trattava di Taehyung le cose erano diverse, gli occhi riuscivano a mirare unicamente il vuoto, la mente si svuotava e tutto andava praticamente a puttane.
Non se lo sarebbe mai perdonato.

—"Jung dove cazzo sei."
Balenò nella sua testa mentre le sue gambe presero una pausa per aprire la porta dell'infermeria catapultandovici, poi, all'interno.

«Infermiera
Enunciò con fare interrogativo scrutando la sala sui toni ospedalieri.

Osservò ogni minimo particolare soffermandosi poi sui lettini ornati con coperte bianche, non avendo ricevuto alcuna risposta si diresse verso questi ultimi cercando con una vena di preoccupazione Taehyung che non tardò ad individuare avvicinandosi frettolosamente.

«Sincope.. di nuovo TaeTae?»
Si avvicinò al ragazzo sussurrando retoricamente allo stesso.

«Gli succede spesso?»
Chiese d'improvviso una voce secondaria.

La mente di Yoongi s'affollò di memorie archiviate relative a ciò che gli fosse stato chiesto.
—"Taehyung non può evitarlo! Cosa ne può sapere lei."
Strinse i denti cercando di giustificare l'amico, provocandosi delle occhiate curiose da parte dell'addetta che, però, non proferì parola.

«A volte, soffre di astenia.»
Rispose freddamente senza staccare gli occhi dal biondo disteso inerme sul lettino.

«Fa uso di sostanze stupefacenti?»
Continuò il suo "interrogatorio" provocando un'espressione accigliata a Yoongi che, per la prima volta in quegli attimi, concentrò la sua attenzione su di una figura diversa dal ragazzo.

Senza risponderle si avvicinò al viso dell'amico accarezzandogli una guancia, soffiando sulla sua pelle quasi tremante, udendo unicamente il suo cuore battere per la preoccupazione.
Il viso del biondo era sempre capace di incantare chiunque, e se per "chiunque" s'intende una persona molto vicina allo stesso come Yoongi, allora il discorso mutava in qualcosa di più grande, concreto, affetto.
Tanto affetto, così tanto da dimenticare addirittura i propri sentimenti pur di proteggerlo, pur di preservare qualcosa di così prezioso come Taehyung.

«Dai su, svegliati TaeTae..»
Assunse un tono materno convito che il ragazzo potesse sentirlo.
Accarezzò la sua cute beandosi della morbidezza della pelle dell'amico, scrutò ogni angolo del suo viso sfiorando con la punta del naso il suo beandosi del contatto bramato ed ottenuto.

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