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Quello fu l'inizio della fine.
Tutti potrebbero pensare che magari tanti eventi così piccoli non potrebbero mai causare qualcosa di dannatamente esagerato, eppure sono qui per avvertirvi che non è assolutamente così.
Mi chiamo Jeon Jungkook, vi prego di ascoltare bene perché probabilmente di me sentirete parlare unicamente dai giornali.
Prima di iniziare, però, voglio premettere di essere un ragazzo estremamente debole e per questa mia debolezza, per colpa mia alcune persone l'hanno pagata cara. Quindi odiatemi, disprezzatemi, voi, si, voi che state leggendo perché so che siete lì, so che le mie parole non andranno al vento e che probabilmente.. anche tu stai leggendo...

11 Novembre, ore 8:30

Dopo essere guarito da quella brutta botta intercostale, grazie al prezioso aiuto di Jimin, finalmente tornai a scuola.
Mi ero assentato per un lasso di tempo non indifferente e la mia media ne aveva risentito. Mi ritrovai indietro con la maggior parte delle materie e fui costretto a frequentare alcuni corsi pomeridiani per recuperare nel minor tempo possibile rispetto a quello che avevo a disposizione.
Secondo i dati di una statistica media circa il 25% degli alunni frequentanti l'intero istituto attendeva anche questi corsi, 25.01% contando me.
In ogni caso, qualsiasi cosa fosse successa un unico pensiero affollava chiassosamente la mia testa ed era Jimin. Per quanto non volesse darlo a vedere pareva sempre più riservato, sempre più cupo, sempre più determinato su di un obiettivo che non mi era concesso conoscere, sempre se ce ne fosse effettivamente stato uno.
Non pareva quasi più Jimin e la faccenda mi preoccupava non poco.
Sapevo non fosse arrabbiato con me, sapevo che quei sentimenti non fossero per me, ma non sapevo a chi realmente fossero rivolti sebbene avrei potuto farmi un'idea.
Jimin non sapeva mentire, per quanto ci provasse l'effettiva versione dei fatti, anche se in maniera velata, si rivelava e non era certamente delle migliori.
Il motivo per il quale non ho parlato, agito?
Non credo che dovreste porvi questo genere di domanda se vi soffermaste a pensare un po' con la vostra testa invece di aspettare che qualcuno vi favorisca la risposta. Non avevo prove. Sulla base di cosa avrei potuto parlare? Sulla base di cosa avrei dovuto agire? Le mie supposizioni? Senza avere nulla di concreto.

« Credo che Jeon possa favorirci la risposta in quanto è tremendamente attento alla mia lezione, non è vero ? »
A parlare ovviamente era l'insegnante che con sguardo accigliato puntava la propria biro nella mia direzione suscitando la curiosità anche dei miei compagni, lui compreso, che si girarono verso di me.
Io scossi il capo, come accennato, i miei pensieri erano occupati da altri ben più importanti, almeno a detta mia e di conseguenza feci scena muta restando a guardare l'uomo che sospirò pesantemente osservandomi di sottecchi

« Se possibile, vorrei andare in bagno. »
Non ero mai stato il tipo contento di essere al centro dell'attenzione e tutti quegli occhi puntanti su di me in quel momento mi disturbavano, così, quando con fastidio mi venne concesso, mi alzai e sparii dall'aula dirigendomi al bagno.

Mihanae.Where stories live. Discover now