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Ti ho odiato.
« Non un'altra parola, Kim Taehyung. » Era diventato un così bel rapporto, potevo finalmente definirti un amico. Il tuo sguardo era confuso e continuavi incessantemente a tentare di avvicinarti a me. Ed io ti respingevo. Che stupido.
« Che hai fatto al viso..? » Mi chiese ignorando totalmente i miei gesti e le mie parole con un'espressione che racchiudeva confusione e preoccupazione. Eri sempre così bello, in qualsiasi circostanza ed ora neanche ti fai vedere più. Sei uno stupido egoista. Un dannato approfittatore ed egoista, ma pagherai anche tu.
« Hai tentato di avvicinarmi per rendere le botte ancora più dolorose per caso ?! » Ero frustrato più che arrabbiato in realtà. Non avevo la minima idea, non riuscivo a darmi una spiegazione alle tue azioni.
« Chi ti ha fatto del male ?! » Chiese allora sempre più incline ad ignorare le mie parole tentando per l'ennesima volta di avvicinarsi a me allungando una mano verso il mio viso, a sfiorare la mia pelle, ma lo respinsi stringendo i denti ed indietreggiando maggiormente.
« Perché non lo chiedi ai tuoi amici ? Mi fai incazzare, Kim Taehyung, mi fai incazzare da morire. Butta via quel faccino innocente ed affronta le fottute conseguenze ! » Raggiunsi l'apice del mio nervosismo aggrottando le sopracciglia e, successivamente, facendo scontrare la lingua con il palato decisi di voltare le spalle una volta per tutte.
« "I miei amici" sei solo tu, Jungkook. » E fu lì i miei muscoli labiali si addolcirono costringendomi ad arrestare il mio cammino.
Non biasimarmi. Mi avevi appena detto che io ero il tuo unico amico, mi avevi dato un importanza esponenziale ed io non potei non esserne grato. Fottuto bastardo.
« Perché Jung e Min ovviamente sono unicamente fantasmi presenti nella mia immaginazione, non è vero ? »
« Hoseok Hyung è mio cugino, Yoongi Hyung ormai lo considero parte della famiglia. Ho solo te Jungkookie. » A quel punto prese a camminare verso di me, potevo chiaramente sentirlo. Mi abbracciò. La mia schiena combaciò con il suo petto e lui... stava tremando.
« Solo te. Quindi... non abbandonarmi »
Le sue labbra a fior di pelle sfiorarono la parte posteriore del mio orecchio e quelle parole mi rimasero impresse come un'impronta nel cervello. Cos'era? Uno scherzo? Non avevo di che pensare. Rimasi fermo, immobile come un pezzo di marmo nel mentre che continuò a tenermi stretto a se. Potei chiaramente sentire i suoi lunghi sospiri. La sua respirazione era fin troppo veloce, aveva paura, lui, Kim Taehyung, aveva paura di qualcosa legato a me. Tutta la situazione dava dell'incredibile. Sbattei più volte le palpebre per scuotermi. Volevo reagire, non potevo più scappare. Ero incatenato contro di lui, era arrivato il momento di affrontare la situazione distruggendo un ennesimo mattone, forse il più grande di quelli che portavo legati al petto.
