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Un bagliore negli occhi mi fece alzare dal letto.
Il suono maledetto della sveglia continuava ininterrottamente a suonare.
Distinto la buttai a terra con un pugno simile alla forza di Tyson.
Sgranocchiai per bene le ossa e pian piano mi alzai.
Notai fazzoletti sporchi, ovviamente, appallottolati a terra.
Sparsi per metà stanza.
Barattoli di gelato, terminati, lo stesso in giro e sopra al letto.
Avere ancora i residui del mal di testa, mi fa avere la mente in un'altro mondo.
Mi domando, che cazzo ho fatto ieri?
Mi passai una mano al volto per far in modo di mettere a fuoco la situazione.
Sentivo il cuore pulsare incessantemente dalla testa.
Respirai affondo e mi portai il peso del mio corpo fino al bagno.
Camminavo e nel frattempo sentivo strani oggetti a terra, per poi essere calciati come se nulla fosse.
Sembra di aver bevuto una serie di sciottini di sambuca, interminabili.
Una cosa pazzesca.
Aprii la porta con il braccio sinistro.
Camminai trascinandomi verso lo specchio.
Mi guardai, ero un mostro.
Un segno di una bava, restata lì per non so quanto, infatti c'era il segno giallognolo nel labbro.
I capelli per i fatti suoi.
Un'alito tremendamente puzzolente. Me lo sento anch'io. Vuol dire che la cosa é abbastanza preoccupante.
Era un mix tra gelato alla vaniglia e pompelmo rosa.
Una schifezza in poche parole.
Due occhiaie mostruose, una cosa anomala.
Intanto mi guardo allo specchio con la bocca aperta, la gobba e i capelli, per quei pochi che ho, in mezzo agli occhi.
Samara due la vendetta.
Mi guardai per bene allo specchio.
Misi in parte i capelli e mi guardai gli occhi.
Erano di un verde brillante, quasi vivo.
E mentre mi guardavo un "flash" improvviso mi percorse nella testa.
I suoi occhi, mi ritornarono in mente, il capelli biondo, e il suo sorriso fulmineo.
Scossi la testa e mi appoggiai al lavandino.
"Non deve succedere mai più" mi ripeti in testa.
Alzai il mio corpo e mi diedi una mossa. La giornata non é fatta di ricordi.
Mi guardai intorno. Un disastro, nemmeno una squadra di rugby fa un casino del genere.
Mi abbassai pian piano e con la mia calma raccolsi, calzini, canottiere, reggiseni sparsi per il soggiorno.
Perfino forchette e cucchiai ovunque sparsi per casa.
Macchie di qualsiasi cibo commestibile sopra in questa terra era sparso in casa mia.
Che ho combinato?
Secondo me ho preso una forte botta in testa, sicuramente ho preso uno di quei spigoli in cucina, maledetti!.
Grazie a me, restai ore e ore con il culo per aria a pulire e a raccogliere tutte queste merdacce!
Idiota.

11:30

Dopo ore e ore, altamente snervanti, molai il moccio a terra e mi accasciai, priva di forze nel pavimento.
Restai lì, per vari minuti, a guardare il soffitto, ancora mezza nuda.
Fino a quando suonò incessantemente il campanello di casa!
Mi alzai dopo svariati minuti da terra, ancora sfaticata.
Trascinai il mio corpo per la centesima volta alla porta. Grazie a Dio ero al piano di sotto.
Pochi centimetri dalla porta, una piccola gioia!

Io:"chi é!?"

Smonata.

Sebastian:"aprì!"

Un perfetto disastro || F1 Where stories live. Discover now