FINE

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Io:"che fine hai fatto?"

Sebastian:"sono qua"

Accanto hai miei piedi, giaceva il corpo di Sebastian (così sembra morto, ma non lo é tranquilli), era tutti raggruppato dalla testa hai piedi, cercava di prendere quel piccolo spazzietto, dalla porta al primo scalino in alto.

Io:"sei cretino?"

Sebastian:"questo per te é poco"

Rimasi perplessa. Non mi aspettavo una meraviglia di risposta.
Da lui poi, da tutti i "botta e risposta" ricevuti. Dovrei scriverci un libro.
Girai la testa a destra e a sinistra per vedere se passava una povera anima.
Niente, si può recuperare il "cadavere".
Lo presi per un braccio, furtivamente lo feci scivolare dentro casa.
Ogni tanto si sentiva un lamento odioso da parte sua.
Femminuccia.
Il bello che pensa un sacco!
Credo di aver perso tre o quattro kg, solo per farlo scivolare dentro casa.
Una cosa pazzesca.
Chiusi la porta con un calcio. Si sentì un enorme tonfo.
Sobbalzai come un gatto quando vede un cane avvicinarsi.

Io:"puoi tirarti su da terra sai. Vuoi la badante che ti aiuti?!"

Sebastian:"ma va al diavolo!"

Si alzò velocemente, con un'enorme scatto improvviso, per poi sistemarsi la maglia.
Tutta bella stropicciata.
Ovvio, sono 1 o più ore che giaceva a terra, tutto raggruppato.

Sebastian:"grazie!"

Ammiccò.
Mi guardò con occhi socchiusi.
Una smorfia mostrò nel frattempo che aspetta una mia risposta.

Io:"prego..."

Risposi.
Non lo guardai nemmeno negli occhi.
Okay, mi sento una stronza.
É vero.

Sebastian:"potresti anche guardarmi! Non succede niente"

Può succedere di tutto.
Se lo guardò mi perdo nei suoi occhi un'altra millesima volta.
É una cosa difficile dimenticarseli.
Si avvicinò, mi prese il volto e con dei occhi dolci mi guardò.

Sebastian:"smettila di fare il muso...sai che non mi piaci così"

Feci una smorfia simile alla sua in questo istante.
Ma qualcosa mi prese all'improvviso, e con un scatto lo abbracciai facendolo cadere a terra.

Sebastian:"mi fai male!"

Urlò. Ormai ero sopra di lui, e non aveva via di scampo.

Io:"scusami Seb..."

Sussurrai pian piano, vicina alla sue labbra carnose. Lui mi guardava, come se fosse la prima volta.
Non con la faccia sbalordita ma diversa. Un Sebastian felice.
Si avvicinò un po' di più e mi baciò.
Chiusi gli occhi e mi lasciai andare, perdendo completamente le forze e lasciandomi cullare dal movimento fluido delle nostre labbra.
La sua mano percorse tutta la schiena arrivando alla piegatura della maglia, che con calma alzava.
Un brivido freddo mi passò, ma così piacevole.
Intanto mi perdevo nel massaggiarli i capelli, morbidi e arruffati.
Mi sfilò via la maglia.
Restai in reggiseno.
Mi sento così fredda, fragile in questo momento.
Ma lui riuscì a calmarmi, a farmi sentire sua in questo istante desideroso.
Gemetti. Il mio respiro comincia a farsi più carico.
Sentire le sue mani nel mio corpo é una sensazione bella.
Si spostò, e si appoggiò al divano con la schiena.
Io sopra alle sue gambe, che continuavo a baciarlo, ed in quel istante decisi di sfilargli via la maglia.
Per un'attimo ritornai indietro con il tempo. A quella mattina. Lui nel letto, completamente nudo. Vederli i pettorali per la seconda volta (ovviamente questo in modo diverso) mi fece ridere per un momento.

Sebastian:"perché ridi?"

Con il fiato accelerato.

Io:"mi viene in mente quella mattina...!"

Un perfetto disastro || F1 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora