•12Capitolo•

1.1K 122 3
                                    

Lentamente apro gli occhi, odio tutto ciò che mi circonda;pareti bianche, fili che pendono dalle mie braccia, lo strano rumore di quella macchina che segna i battiti del mio cuore, il sangue. Tutto in una sola parola. Ospedale.
Questo vuol dire che ce l'ho fatta, qualcuno mi ha trovato, qualcuno ha sbagliato.

L'infermiera viene a farmi alcuni controlli, mi lamento, sembra non finire piú, tiro un sospiro di sollievo quando sento la porta battere, finalmente se ne andata.

Dopo poco tempo, entra zio..
Quante domande gireranno nella sua testa, vorrá sicuramente delle risposte, che io non darò.
Si precipita sul mio letto, mi stringe in un forte abbraccio, un abbraccio diverso, un abbraccio capace di farmi sentire tutto ció che prova, tristezza, delusione, paura di perdermi, gioia ed amore, quel amore che solo un zio è capace di darti ed io amo mio zio proprio per questo, nel suo piccolo mi ha dato veramente tanto.
Non mi ha mai giudicato per ciò che sono, mi è sempre stato vicino, ha sempre cercato di portarmi sulla buona strada.

Mi risveglia dai miei pensieri, facendomi alcune domande.

<<Zio va tutto bene, non preoccuparti, mi dispiace averti deluso, ora sto bene>>

<<Piccola voglio solo il meglio per te lo sai, non so cosa ti abbia spinto a fare dinuovo tutto questo, non hai mai smesso vero?>>

Questa domanda mi prende in contropiede e cosí abbasso la testa, delle lacrime ricadono sul mio viso, ultimamente non faccio altro al di fuori di piangere, devo ritornare quella di prima.
Zio mi abbraccia e mima un "sono sempre con te piccola" divento rossa, mi nascondo e sussurro " ti voglio bene zio" un sorriso si fa spazio sul suo viso, lo sento borbottare qualcosa di cui non comprendo, finalmente si decide a parlare.

<<Ludo, c'è una ragazza in corridoio, si chiama Sofia ehm no, Giovanna, ci sono si chiama Noemi, ecco prima Sara l'ha chiamata>>

Una risata emane nella stanza, la MIA risata.
<<Zio deve essere Naomi!>>
Dico con un tono severo, non ha centrato un nome, ma  dopo pochi secondi scoppio dinuovo a ridere per la sua faccia buffa e rossa per l'imbarazzo.

<<Ehm...si ora la chiamo, la faccio entrare>>

Dopo dei secondi, esce, mi preparo psicologicamente alle mille domande di Naomi.
Sento un urlo provenire dalle sue labbra quando mi vede, mi salta al collo, stringendomi in un abbraccio, non posso restare in questa posizione, gli aghi mi stanno facendo un male cane, mi distendo sul letto e Naomi spara domande a raffica, faccio anche fatica a capirle.

"Perchè ludo?
Cosa ti è successo?
Posso aiutarti?
Da quanto tempo lo fai?
Perchè non me lo hai mai detto?
Non ti fidavi abbastanza?

Ed altre domande, quando la stringo in un abbraccio facendo finire il suo interrogatorio, dopo pochi minuti mima un "ludo perfavore non farlo piú, ci sono io ora con te"
A quelle parole il mio cuore si scioglie, vedo le lacrime scendere sul suo viso.

<<Non preoccuparti, grazie di tutto, ti voglio bene >>

<<Anche io Ludo>>

Esce dalla stanza, la stanchezza prende il sopravvento e mi addormento.
Alle 19:30suona il cellulare, alcuni messaggi di Naomi, li leggo e la rasssicuro dicendole di star bene e di non preoccuparsi per me. In cosí poco tempo e già sono diventata piú che importante per lei.
Dopo un po' qualcuno bussa alla porta, sbuffo e vedo apparire la figura della mamma, è stanca si nota, ha gli occhi vuoti e le borse sotto, mi guarda tristemente poi si avvicina al letto, asciugo le sue lacrime.

<<Mamma non preoccuparti, ora sto bene vedi? Tra due giorni uscirò da qua e cominceró a rompervi le scatole a casa>>cerco di fare una risatina, non riuscendoci perfettamente.

<<Amore ma perchè? Non ne capisco il motivo, potevi parlarne con me, con una tua amica o con tua sorella, mi hai fatto preoccupare tantissimo ,non dovevi fare una cosa del genere, non avresti mai dovuto cominciare a farlo>>

Le parole mi muoiono in gola, io non volevo farli soffrire, sono stata un'egoista a pensare solo a me  ma dovevo, io non ne potevo piú. Tengo questi pensieri per me e sussuro un "mamma ti amo" mi abbraccia, ma subito dopo viene interrotto dal suo cellulare, il suo datore di lavoro, deve ritornare, mi saluta e scappa via.

Alle 21:00 passa un' infermiera, con un vassoio di roba schifosa tra le mani. La avverto subito.

<<Senta portate via, io non mangio questa roba>>

<<Shh avevo immaginato, non urlare tieni questa>>
Ed estre dalla tasca una barretta ai cereali. Un sorriso si fa spazio sul mio viso, l'infermiera esce dalla stanza con il vassoio vuoto, stranamente non rimetto.
Collego le cuffie al cellulare, parte la canzone di Mostro, Poco Prima Dello Schianto, poco dopo mi  addormento, mi medesimo molto, anche lui ha passato un'infanzia di merda, anche lui ha passato l'inferno.

Eccomii quii scusate se è cortoo il prossimo sará piú lungoo grziee per le 1900 lettricii e lettori ❤❤ speroo vi stia piacendo questa storia se volete darmii delle idee le accetto volentieri scusate se ci sono eventuali erroriContinuoo a qualche stellinaa🌟🌟🌟

Il Mio Sbaglio PreferitoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora