•79Capitolo•

927 49 2
                                    

Pov Antonio.
Questi due ragazzi sono immobili dinanzi ai miei occhi, non so sinceramente cosa sia successo, visto che non emettono parola.
<<Ragazzi vogliamo accomodarci nel mio studio?>>domando con calma e loro annuiscono nello stesso istante.
Ho seguito Ludovica per piú di un mese, e l'ho giá vista un paio di volte in quest'ospedale, non mi piace, vedere i soliti pazienti, qualcosa non va, ed odio immaginare cosa non vada. È molto simpatica, ha sempre la risposta tagliente pronta, e la sua risposta mi rimarrá incisa nella mente credo per un tempo indeterminato... Preferiva morire. Ed io feci finta di niente, ho sempre odiato questi casi, non mi sono mai sentito pronto, ma quella ragazza aveva bisogno di aiuto in quel momento, ho imparato a conoscere ragazzi come lei, ma soprattutto ho imparato a conoscere lei anche nel periodo del coma.
Ha sempre tenuto duro. Forse non voleva andarsene veramente.
Tengo a questa ragazza, piú del normale, ed ogni volta mi ringranzia per aver salvato sua sorella.
Ma non lei.
Non mi ringrazia mai per se stessa.

<<È arrivato il momento della veritá>> sento dire, e cosí i miei pensieri si interrompono improvvisamente.
Cosa sta succedendo?
<<Hai scoperto qualcosa su quel numero?>> chiedo, sedendomi sulla sedia, loro si accomodano sulle altre due e si guardano.
<<Ragazzi credo siate venuti qui per parlare, non per fare scena muta, giusto?>> chiedo con tono ironico .
 Ludovica mi sorride, o almeno il cosidetto sorriso "tirato"
<<Siamo andati a Barcellona, ho incontrato la persona del bigliettino, era una donna>> afferma. Un buon inizio.
<<È andata bene?>> chiedo leggermente preoccupato, non voglio che le sue speranze si siano sbriciolate nel nulla.
<<Vedi Antonio, la donna non è mia madre>> ammette, ed io mi gelo sul posto.
<<Mia madre è morta>> continua calando la testa, mentre stringe la mano del ragazzo.
 <<Tu conosci quella donna>> afferma, non è una domanda, ma bensí un'affermazione.
 <<Io?>> chiedo stranito.
Può essere, forse qualche vecchia conoscenza, qualche mia paziente. Almeno credo.
<<Si, tu, Lidia, ti dice qualcosa questo nome?>> domanda il ragazzo, fissandomi negli occhi, leggo terrore, il mio cuore trema a quel nome. Lidia? Cosa c'entra Lidia?
<<Ci sono tante donne con questo nome>> cerco di mantenere un tono fermo, indifferente, ma non credo mi riesca alla perfezione.
<<Allora aspetta, Francesca?>> domanda sfidandomi con gli occhi.
Cosa vuole questo ragazzo?
Cosa c'entra Lidia? E mia moglie?
Chi sono loro? Cosa vogliono? Cercano vendetta? Ma di cosa? Io e mia moglie ci occupammo di tutto...
Di scatto mi alzo allarmato, se vogliono farmi del male?
Ludovica mi guarda in uno strano modo, e Federico con un sorriso amaro.
<<Abbiamo una lettera Antonio, se vuoi puoi leggerla, ti riguarda, e noi abbiamo delle domande da porti>>il ragazzo parla in modo gelido, lettera?
Ludovica ci impiega poco a porgermi una lettera piegata in quattro parti.
Non emetto parole, ma una fitta mi colpisce al cuore, vedendo la scrittura.  Leggo i primi due righi, e non me ne capacito, è praticamente impossibile, quando ha avuto il tempo di scrivere questa lettera? Ma perchè sto pensando a questo e non alla cosa piú importante?

<<Ragazzi?>> domando, credendo di non aver capito bene.
<<continua a leggere>> dicono in coro.
E cosí che leggo nella mia mente, mille domande sorgono, e gli occhi mi si inumidiscono all'istante. Non credo sia possibile, ma alcune cose coincidono.
Rimango a fissare il figlio riempito d'inchiostro, da mia moglie. Quasi 18 anni fa.
I miei figli erano morti, con lei.
Erano morti. E l'unica cosa fu arrendermi.
Ma ora? Non ci sto capendo nulla.

Alzo lo sguardo ma non riesco ad emettere una parola.
<<Antonio>> - <<Cosa intendi dire? Vorremmo delle spiegazioni, almeno da te, che sei ancora vivo>> la voce tremante di Ludovica risale alle mie orecchie.
 
<<Ragazzi, se volete scherzare uscite dalla porta immediatamente, se avete qualche conto in sospeso concludete il lavoro che avete programmato, e bruciate questa lettera, non so da dove l'abbiate presa, ma non potete prendermi per il culo in questo modo, ho perso le mie persone piú care, e voi siete qui  a ricordarmelo, ad infliggermi dolore>> ammetto con tono duro.
Non riesco a crederci, la mia mente è annebbiata.

Il Mio Sbaglio PreferitoWhere stories live. Discover now