Vivi ogni attimo in modo tale
da desiderare di riviverlo.
-Friedrich NietzscheQuella sera arrivammo in sala da pranzo in perfetto orario. Non ci avevamo messo molto a prepararci e soprattutto nessuno aveva detto niente riguardo a quello che era successo quel pomeriggio, come se non fosse mai accaduto. Eppure avvertivo un leggero stato di ansia al pensiero di poterlo incontrare a cena.
Ci avvicinammo al tavolo che era stato predisposto per il nostro gruppo e la prima cosa che notai fu che Cameron non c'era. Forse neanche lui aveva voglia di vedere me o forse ora si trovava in qualche stanzino a pomiciare con una ragazza appena conosciuta. La cosa mi infastidiva e per questo odiavo me stessa. Non dissi niente e mi sedetti fra Riley e Clover. Vidi Nash sedersi difronte a noi assieme a Blake e io li salutai entrambi, sperando però che quest'ultimo non si ricordasse di me. Mi sorrise e la cosa mi tranquillizzò molto. Mi presentò gli altri ragazzi che avevo visto in aeroporto e io a mia volta gli presentai le mie amiche. Notai che accanto a Clover c'era un posto libero, oltre a quello di Cameron. Non feci neanche in tempo a chiedere agli altri di chi fosse che un ragazzo comparve dietro di me. Era il ragazzo che avevo incontrato in aeroporto prima di salire sul bus. Ci sorrise e si scusò per il ritardo. Notai che aveva la camicia leggermente sporca di terra e che portava una macchina fotografica appesa al collo. Prese posto accanto alla mia amica e gli occhi di Clover si illuminarono non appena lo vide.
«Oh mio Dio dove hai preso quella lente?» chiese praticamente urlando.
Indicò la macchina fotografica con fare euforico e lui le sorrise, rigirandosi l'oggetto fra le mani.
«L'ho fatta io.» rispose semplicemente.
Clover rimase a bocca aperta.
«Cioè, non è che l'ho fatta proprio a mano. Ho modificato la mia vecchia, aumentando la risoluzione.»
Lei annuì come se avesse capito tutto mentre io non sapevo neanche di cosa stessero parlando. Lui le porse la mano e lei divenne rossa.
«Ciao, mi chiamo Dylan.» disse sorridendo dolcemente.
«Io sono Clover.»
Sorrisi senza che loro se ne accorgessero.
La mia anima da fangirl si era appena attivata sulla modalità shipper.
* * *
Il resto della cena passò senza che quasi me ne accorgessi.
Clover e Dylan cercarono di spiegarmi la struttura di una macchina fotografica, con scarsi risultati.
Scoprii che Blake lavorava all'angolo della quiete e questo spiegava il perché fosse venuto a tirarci fuori il giorno in cui rimasi intrappolata nello stanzino con Cameron. Per fortuna non disse niente in merito a quella vicenda e io ne rimasi molto sollevata. Nash mi spiegò che loro erano lì perché Cameron aveva ricevuto un'importante notizia e aveva invitato tutti i suoi migliori amici per festeggiare. Pensai che fosse carino da parte sua ma mi dissi che, conoscendolo, c'era qualcos'altro sotto.
Non chiesi quale fosse la "grande notizia" anche se la cosa stuzzicava molto la mia curiosità.
Insomma, fu una serata divertente.
Verso le nove e mezza circa Amanda venne ad avvisarci che il personale doveva rimettere in ordine e ci chiese se potevamo lasciare la sala. Noi la accontentammo e ci dirigemmo verso le nostre camere. Ad in tratto iniziai a sentire la gola un po' secca, così mi avvicinai a Clover e Riley che erano già davanti all'ascensore.
«Vado al bar a prendere una bottiglia d'acqua, vi raggiungo subito.» le avvisai.
Salutai gli altri e mi diressi verso il bar.
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Quello che non ti ho detto di noi
Teen FictionCassie Smith sa esattamente cosa dovrà fare durante la sua ultima estate prima di iniziare il college. D'accordo con lo zio Albert, passerà tre mesi a lavorare nel suo locale, così da mettere da parte abbastanza soldi per potersi permettere un appar...