Oppio- RoChu

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Preparalo, inala, senti il profumo. Annulla il dolore, zittisci la sete, la fame, la solitudine.
Affoga nel mare dell'inconscio. Non hai bisogno d'altro. Un altro tiro. Sai che starai bene.

Sento la testa leggera, è normale che sia così. Faccio uno sforzo e inalo l'altra parte, quella avanzata. La stanza diventa una trottola ed io sono per terra, ci vedo annebbiato. Eppure sto meglio. Tutto è soffice, ovattato, silente. Sento un rumore lento e ripetitivo. Credo sia il battito del mio cuore.
Uno, due, uno, due.
Ho perso il conto, sono troppo stanco per concentrarmi. Lascio la mente vagare per quel mondo così decadente e confortevole. Ho caldo, ma è sopportabile. Come ogni altra volta, non voglio che finisca l'effetto. Non voglio tornare al mondo reale.
Nella vita vera ho litigato con Ivan. Mi ha lasciato. Ed io non sono pronto ad affrontare tutto quel dolore.
Quando penso che ormai basti poco prima che possa finalmente assopirmi, sento delle braccia alzarmi da terra. Vorrei opporre resistenza, ma non riesco. La pelle fredda di chi mi ha preso sfiora la mia.
Conosco quel contatto.
Ivan.
Vorrei gridare, pregarlo di perdonarmi, riprendermi con sé.
Eppure, solo un misero gemito esce dalle mie labbra secche e febbricitanti.
Lo sento mormorare qualcosa, ma non capisco. Sento solo il rumore di un cuore. Questa volta è il suo. Sono poggiato al suo petto e sento ogni respiro.
-Non puoi ridurti così ogni volta, Yao.-
Finalmente riesco a capire.

Ma a te che importa? Mi hai lasciato. Solo.

Penso di voler morire tra le sue braccia, almeno fino a che non sento le sue gelide labbra sulla mia fronte bollente.
-Ti porto a casa.-
Forse, la realtà ha qualcosa che il mondo dell'oppio non possiede.
Ivan.

Hetalia Su Richiesta!Where stories live. Discover now