Vero amore- GerIta

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Cosa fosse il vero amore, Ludwig non si era mai premurato di capirlo.
Non aveva mai reputato la questione degna di considerazione, almeno prima di conoscere Feliciano.
Da quel momento, il mondo aveva invertito la sua rotazione.
Grecia diceva spesso che l'amore aveva il potere di instupidire i sapienti, e Germania si trovava a dargli sempre più ragione.
Non era qualcosa che faceva di proposito, ma si trovava a guardare l'alleato ogni volta che poteva. Erano sguardi quasi timidi, rubati, eppure erano diventati la ragione per cui si alzava la mattina.
Poterlo vedere rendeva tutto migliore, semplicemente.
Non sapeva, imbranato com'era nei sentimenti, come capire se la sua adorazione nei confronti dell'altro fosse un minimo ricambiata.
Si era persino abbassato a chiedere ad Austria come avrebbe considerato una relazione in cui "ci si abbraccia, ci si bacia, si fa il bagno insieme e si divide il letto".
Roderich, stretto tra le braccia di Prussia, aveva risposto sorridendo "è la relazione di due persone che si amano".
Ludwig era rimasto quasi folgorato da quella semplice rivelazione, e aveva capito che una cosa del genere non sarebbe potuta succedere con nessun altro.
Feliciano era il suo vero amore.
Avrebbe sistemato le cose in modo perfetto, per restargli accanto per l'eternità se Italia lo avesse voluto.
Non sapeva come chiederglielo, cosa fare e cosa dire, ma sapeva che ne sarebbe valsa la pena in ogni caso.
L'occasione perfetta si era presentata una mattina di Settembre, inaspettata come succedeva spesso quando si parlava di Feli.
-Luddi, ti farò un corso!-
-Un corso?- aveva risposto titubante
-Sì! Un corso per piacere alle ragazze!-
In quel momento, Germania avrebbe voluto dirgli che c'era una sola persona nel suo cuore e sicuramente non era una ragazza. Beh...quasi sicuramente, aveva pensato ridendo Ludwig.
Aveva taciuto un momento per capire come trasmettere il messaggio e Italia aveva preso quel silenzio come un "va bene".
-Allora Luddi...sai perché non hai ancora una ragazza?-
Forse perché non mi interessa averne una
-No dimmi-
-Devi lasciarti andare! A loro piace quando un ragazzo è dolce!-
Ludwig aveva il sospetto che tra il "loro" Feliciano includesse anche sé stesso.
-Fammi vedere come si fa- era a metà tra una richiesta sincera e una provocazione.
Italia si era poggiato con la schiena contro il suo petto, indicandosi poi il collo con le dita.
-Ecco, prova a darmi un bacio qua~-
Il biondo era arrossito e, titubante, aveva posto le labbra sulla pelle dell'alleato.
-Bravo~- si era complimentato quest'ultimo con un leggero tremito nella voce.
Si era poi girato, rivolgendo il viso verso Germania.
-Sei stato bravo, Luddi-
Ne vale la pena, in ogni caso.
-E se facessi così?- aveva chiesto allora il tedesco, rubandogli un bacio a fior di labbra.
Italia era rimasto stupito ed aveva risposto sorridendo:
-Se lo fai alle ragazze che non conosci bene ti daranno uno schiaffo...-aveva preso una pausa prima di continuare- ma io non sono una ragazza e ti conosco da secoli-
Aveva quindi concluso la lezione con un bacio vero, prendendo Ludwig per il bavero della giacca militare e tirandolo verso di sé.

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