Capitolo 29

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Camilla
Gli stringo la mano e gli sorrido. È nervoso, molto nervoso, lo si vede da lontano. Mi guarda negli occhi per pochi secondi. Secondi che a me sembrano una vita. Non so il motivo ma dei brividi percorrono la mia schiena. Lo nota.
S:" ei hai freddo?"
Mi chiede dolcemente. Mi sorride e quelle piccole fossette, che adoro, si fanno spazio sulle sue guance. Adoro quando sorride.
S:" dai andiamo è ora" dice distraendomi dai miei pensieri.
Non mi ero nemmeno accorta che era il bus che ci avrebbe portato allo stadio. Saliamo, la mia mano è ancora stretta in quella di Simone. Domani è il mio compleanno, non l'ho ancora detto agli altri, non voglio che si distraggano dal loro obbiettivo. Quindi preferisco tenerlo per me. Ci mettiamo seduti accanto. Alcuni seggiolini più dietro si siedono le ginnaste italiane. Vedo lei il mio idolo: Vanessa Ferrari. La guardo e in un secondo mi torna in mente il mio infortunio. So che è passato tanto tempo ma non lo accetto. Ha compromesso la mia carriera. Ho lavorato duramente per raggiungere il mio sogno. Uno stupido ostacolo che non sono riuscita a evitare. Chissà se adesso ero a Rio? Mi ero ripromessa che se avessi vinto le regionali avrei fatto le selezioni per la nazionale. Tornassi indietro lascerei perdere le regionali. Si deve cogliere sempre la palla al balzo, non sappiamo mai cosa riserva il destino. Una lacrima riga la mia guancia. Fin ora ho già pianto troppo. Odio dover mostrare questa mia parte fragile. Le sento parlare. Per alcune è la prima olimpiade mentre per altre come Vanessa e Carlotta Ferlito è la terza e la seconda. Sento che stanno tranquillizzando quelle "nuove".
S:" Cami mi dici cosa ti prende?"
Mi volto verso Simone. Ho ancora gli occhi rossi. Involontariamente appoggio la testa sulla sua spalla. Lui in tutta risposta mi bacia la fronte. Di nuovo lui, quel maledetto brivido dietro la schiena. Cosa mi sta succedendo? Semplice te lo dico io: ti stai innamorando. No non è vero! Allora come lo spieghi? Zitta stupida coscienza, sono stanca di soffrire, non posso essere così stupida da innamorarmi un'altra volta.
S:" vuoi andare da loro?"
Mi chiede.
C:" da loro chi?"
S:" dalle ginnaste. Ho visto come le guardi e muori dalla voglia di parlare con Vane"
C:" tu la conosci?"
S:" ci siamo conosciuti una volta al palatrento. Loro avevano una gara a Trento e prima sono venute a vedere una nostra partita. Tranquilla è una persona simpatica, vai a parlarci"
C:" è difficile"
S:" ci parliamo quando scendiamo di qui? Così ti accompagno"
C:" lo apprezzerei tantissimo grazie"
Gli do un dolce bacio sulla guancia. Nel frattempo siamo arrivati, scendiamo dal bus siamo di fronte a uno stadio enorme. Mai visto niente di simile! Sentiamo subito della musica. Adoro il Brasile, qua è sempre una festa! Mi fermo ad osservare che non mi accorgo che gli altri non sono più vicino a me. Ecco il mio peggior incubo: sono qui da sola circondata da tantissima gente. Mi sta prendendo un attacco di panico.
C:" Simone! Simone!"
Mi volto da tutte le parti ma non riesco a trovarlo. Dei ragazzi si avvicinano a me. Questa cosa non mi piace per niente. Simone dove sei?

Simone
Ci hanno praticamente fatto entrare con la forza, ma una volta dentro mi accorgo che Camilla non è con me. Era proprio dietro. Forse è con Pippo.
S:" Pippo è con te Cami?"
F:" Simo era dietro di te come fa ad essere con me?"
S:" allora dove potrebbe essere?"
F:" prova a vedere dalle ginnaste. Magari è a parlare con loro"
S:" non credo ma vado a vedere"
In questo momento la mia altezza mi aiuta molto. Vedo le ginnaste ma Camilla non è nemmeno con loro.
Mi avvio verso Blengini
S:" coach devo uscire subito! Non trovo Camilla!"
Ch:" Simo la cerimonia sta per iniziare non puoi uscire adesso"
S:" la mia non era una domanda! Devo uscire adesso!"
Ch:" ok vengo con te ma sbrighiamoci"
Usciamo di corsa. Ma ovviamente io sono accompagnato della sfiga. Ci fermano all'ingresso.
X:" non potete uscire!"
S:" come sarebbe a dire?"
X:" una volta dentro non potete riuscire!"
S:" senta la mia ragazza è là fuori devo andare a prenderla. Mi lasci uscire un secondo, la prego"
Sto per mettermi a piangere, se le succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai.
X:" ok va bene, ma fate veloce"
S:" o mio Dio la ringrazio tantissimo"
Esco fuori, mi guardo intorno ma non la trovo. Poi sento qualcuno che chiama il mio nome.
X:" Simone"
Mi volto e la vedo. È circondata da dei ragazzi.
C:" Simone"
Vado incontro a quei ragazzi che stanno accerchiando la ragazza.
S:" andatevene subito e lasciatela in pace, altrimenti chiamo la polizia!"
A quelle parole i ragazzi se ne vanno.
La abbraccio. Sta singhiozzando.
S:" scusami, mi dispiace. Avrei dovuto tenerti vicina, ma adesso sono qui calmati. Non è successo niente, tranquilla"
Le accarezzo i capelli e riesce a calmarsi. Per fortuna siamo arrivati in tempo altrimenti chissà cosa le facevano.
S:" adesso andiamo dentro"
La prendo per mano e ci facciamo largo per entrare. La cerimonia inizia. Tutte le nazioni sfilano una dopo l'altra. Quando tocca a noi, ho il cuore in gola. Aspettavo questo giorno da quando ho messo per la prima volta piede nella palestra della mia Bolzano. Siamo tutti in fila. Seguiamo tutti Federica, la nostra porta bandiera, seguita dalle ginnaste, che essendo basse devono stare davanti, e a chiudere la fila ci siamo noi " giganti" , le due nazionali di volley maschile e femminile. La cerimonia procede per il meglio. E stanchi morti torniamo verso il bus. Ci sediamo ai soliti posti. Camilla appoggia la testa sulla mia spalla, come è solita fare. Oggi mi ha fatto prendere un bello spavento. Arriviamo al villaggio e accompagno Camilla nella sua stanza.
C:" dormi con me?"
S:" non c'è bisogno che me lo chiedi"
Ci mettiamo il pigiama e ci infiliamo sotto le lenzuola.
C:" se non fossi arrivato in tempo non so..."
La interrompo subito.
S:" non ci devi pensare adesso. Quel che conta è che non è successo niente di grave"
C:" ansioso per la prima partita?"
S:" un po' si. La prima sarà contro la Francia. Sappiamo che non sarà facile, sono i campioni d'Europa. Ma noi ce la metteremo tutta, spero di essere all'altezza"
C:" vi ho seguito in allenamento, soprattutto te. Le cose le sai fare benissimo ti serve solo un po' di fiducia in te stesso."
S:" ti voglio bene stellina"
C:" ti voglio bene spilungone"
Uno sbadiglio esce dalla sua bocca. È tempo di dormire. Sto per spegnere il telefono quando noto l'ora. È mezzanotte in punto.
S:" comunque stellina, buon compleanno" dico dandole un bacio in fronte. Lei di tutta risposta ride. Ed è il sorriso più bello che io abbia mai visto.

Sono tornataaaaa. Finalmente ho trovato un momento libero per poter scrivere. Che ve ne pare? Vi piace? Fatemi sapere nei commenti. Ci vediamo alla prossima. Cercherò di aggiornare il prima possibile.
Camilla
XOXO 😘

Tra sogno e realtà  |Simone Giannelli|Where stories live. Discover now