Capitolo 3

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Bene, speriamo che la pozione funzioni... ora peró devo trovare il modo di chiedere alla Mezzosangue di poter studiare con loro... accidenti Potter come al solito è colpa tua se devo fare certe cose...

Mentre pensava ció, Draco aveva congedato i suoi leccapiedi con una scusa ed era rimasto solo davanti al tavolo dei Grifondoro.
Prese un respiro quasi impercettibile e si avvicinó al trio.

Per Harry, per Harry, per Harry...

Continuava a ripetersi Malfoy come una sorta di mantra, mentre, stringendo i pugni fino a sbiancarne le nocche, prese parola.

"Senti Granger... le hai capite le proprietà della polvere di Aconito?"

Harry si voltó di scatto verso Draco e allo stesso modo fecero Ron ed Hermione.
Il rosso pensó di aver sentito male e tornó a mangiare, ma la ragazza incroció le braccia al petto come ferita nell'orgoglio.

"Mi sembra ovvio Malfoy... ma adesso arriva al punto"

Il biondo lanció un rapido sguardo ad Harry: il moretto aveva lo sguardo e l'attenzione insistentemente puntati su di lui.
Draco avvampó sentendosi addosso quegli occhi verdi e strinse ancora un po' di piú i pugni.

"Potresti rispiegarmele? Questo pomeriggio. In biblioteca... alle ...quando volete ... a dopo, Potter"

Prima che Ron facesse in tempo a girarsi di nuovo con un pezzo di pollo che gli penzolava dalla bocca, Malfoy era già lontano.
Harry spostò lo sguardo verso Hermione e la ragazza fece lo stesso, poi lei scoppió a ridere mentre Harry la guardava zitto e confuso.

Draco Malfoy si è appena umiliato completamente davanti alle tre persone che vorrebbe vedere morte più di chiunque altro... perchè non lo trovo divertente?

Si chiedeva il Grifondoro piú confuso che mai.
Scosse la testa come a cacciare il pensiero e tornó a mangiare in silenzio mentre le voci di Ron ed Hermione che discutevano sulla probabilità che Malfoy avesse fatto uso di sostanze stupefacenti, gli giungevano alle orecchie solo come echi ovattati.

In quel momento il Serpeverde prendeva a pugni la parete della sua stanza senza pietà per le proprie nocche finché non si fu scomposto abbastanza da rovinarsi la piega, allora si fermó e si sedette sul letto con la testa fra le mani.

Si rese conto del fatto che, a causa della sua codardia totale, non era stato in grado di accordarsi per l'orario.

Sempre che verranno...

Sospirò e si diresse in biblioteca con l'intenzione di aspettare finché non si fossero fatti vivi.
Dunque prese un libro a caso sul Quidditch e si sedette a un tavolo ancora più a caso per poi aspettare leggendo.

Finita la crisi di ilarità di Ron ed Hermione si passó a ragionare sugli aspetti piú seri della questione: presentarsi o non presentarsi?

"No. Non ci andremo...insomma perchè dovremmo?! È Malfoy..."

Fu l'argomentazione coincisa e secca di Ron, che aveva finalmente smesso di mangiare.
Hermione si voltó verso Harry come a chiedere la sua opinione: lui abbassò gli occhi involontariamente ed inizió a giocherellare con il cucchiaino del gelato in modo angosciato.

"Io penso che dovremmo andare"

Mormoró piano senza riuscire ad alzare lo sguardo sui due amici.
Raccolse tutto il coraggio che aveva per ammettere con se stesso che in fondo in fondo sperava che tra lui e Malfoy potesse esserci una svolta positiva.
Ma questo lo tenne per sè.

Ron si limitó a sbuffare indignato ed Hermione si lasció sfuggire un sorriso appena percettibile e finì il gelato prima di parlare.

"Sì, sono d'accordo... in fondo deve aver avuto una gran forza di volontà per venirlo a chiedere a una Sanguesporco. E pensare Harry, che ti ha perfino salutato..."

My Unspoken Vertigo //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora