3.2. Yoongi and Jungkook

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Jungkook era da qualche giorno che rifletteva.
Stava riflettendo su tutto ciò che era successo da un mese a quella parte: la perdita di uno di loro, la tristezza che aleggiava sempre accanto ai ragazzi e le reazioni prive di senno che ognuno di loro a modo suo aveva avuto.
Si chiedeva se non stessero sbagliando tutto, e se Jin sarebbe stato davvero felice nel vederli così.
Solo dopo aver pensato ciò, Jungkook si rese conto del fatto che ormai si trovasse sulla via per accettare la morte del suo amico, cosa che gli altri non erano minimamente vicini a fare.
Jin ormai non era più con loro da un mese, eppure gli altri non facevano altro che comportarsi in modo idiota e come se lui si trovasse ancora insieme a loro.
Lui stesso in quelle settimane si era comportato come uno sciocco, ma solo adesso riusciva a vedere un minuscolo spiraglio di luce alla fine di quel tunnel nero come la pece. Jungkook stava iniziando lentamente a realizzare che Seokjin non sarebbe più tornato e che tutti loro avrebbero dovuto farsene una ragione e andare avanti.
Sarebbe stato difficile e doloroso e probabilmente nessuno di loro avrebbe dimenticato tutta la sofferenza che avevano provato ma dovevano cominciare o sarebbero affogati in quell'oceano di disperazione senza avere più la possibilità di risalire a galla.
Jungkook ebbe bisogno di aprirsi con qualcuno perché lui lo sapeva, sapeva che da solo non sarebbe riuscito a fare quel passo e quindi si diresse a casa di Yoongi, quello che lo aveva sempre capito e confortato, nel bene e nel male.
Arrivato di fronte alla porta dell'appartamento bussò delicatamente ma nessuno venne ad aprirgli nonostante il ragazzo fosse piuttosto sicuro che Yoongi si trovasse in casa.
Provò quindi ad aprire la porta e questa inaspettatamente si socchiuse. Jungkook venne invaso da un intenso puzzo d'alcol che gli fece girare per qualche attimo la testa, prima di abituarcisi.
"Yoongi? Sono io, Jungkook." esordì mentre continuava camminare a passo lento, fino a quando non raggiunse la sala e vi trovo Yoongi, seduto a terra e nella mano una bottiglia di vodka.
"Jungkookie..." biascicò quello.
Il ragazzo si andò a sedere vicino a lui nonostante l'amico emanasse un odore di alcol misto a sudore a dir poco disgustoso.
"Ho bisogno di parlarti."
Yoongi non disse nulla, continuò a guardare dritto davanti a sé e diede un sorso alla sua bottiglia.
Jungkook si prese un attimo per ponderare bene le sue parole. "Forse dovremmo andare avanti."
Le parole pronunciate dal ragazzo parvero richiamare l'attenzione di Yoongi che si volse verso di lui, il volto serio.
"È passato un mese, hyung. I-io non penso che lui sarebbe felice di vederci in queste condizioni. Non ho mai creduto nell'aldilà e nelle altre cose ma se davvero esistesse e lui ci stesse guardando, io non penso che gli farebbe piacere. Jin hyung avrebbe voluto solo vederci felici." disse tutto d'un fiato Jungkook, mentre gli occhi gli si riempirono di lacrime. Ma si impose di non piangere, non ancora almeno.
Yoongi si rabbuiò e parve risvegliarsi improvvisamente da un incantesimo.
"Che cazzo stai dicendo." sbottò.
"Dico solo che dovremmo iniziare a reagire e-" ma il ragazzo non riuscì a finire ciò che voleva dire perché venne interrotto dal suo amico.
"Non me ne fotte un cazzo di quello che pensi! Smettila!" urlò alzandosi poi di scatto.
Yoongi prese a muoversi freneticamente per tutta la stanza, muovendosi nervosamente e maniacalmente mentre tracannava a poco a poco tutto il liquido trasparente della bottiglia.
"Yoongi..." sussurrò Jungkook, distrutto nel vedere il suo migliore amico in quelle condizione.
"TACI!" urlò quello lanciando a terra la bottiglia ormai vuota di vodka che si infranse con un rumore sordo sul pavimento.
Jungkook sussultò. Yoongi per quanto potesse apparire minaccioso era sempre stata una persona calma e che difficilmente si sfogava con la violenza. Era la prima volta che lo vedeva così fuori di sé.
Yoongi ormai sembrava incapace di ragionare e cominciò a scaraventare a terra tutti i bicchieri rossi e le bottiglie che si trovavano su un mobiletto della stanza, urlando con rabbia.
Il ragazzo non riuscì a vedere un altro secondo di quella scena e decise di dover fare qualcosa. Si alzò da terra e afferrò la spalla di Yoongi che subito si divincolò con un forte strattone.
Yoongi non era ancora pronto a sentire quelle parole.
Non era pronto ad accettare la morte del suo amico e non era affatto pronto a reagire ad essa in modo lucido.
Perchè mai avrebbe dovuto continuare a vivere la sua schifosa vita ordinaria e normale se quella di Jin era stata troncata in quel modo così orribile.
Che razza di vita sarebbe stata quella senza Jin?
Yoongi non voleva scoprirlo e quindi aveva iniziato a bere.
Bere lo aiutava a dimenticare e l'alcol lo cullava in una finta sicurezza che lo portava a crearsi un mondo parallelo. Un mondo in cui tutti i suoi amici fossero felici, compreso lui, e Jin non fosse morto.
L'alcol gli permetteva di sopravvivere ad una vita che non valeva più la pena di essere vissuta.
Yoongi non era pronto ad affrontare la situazione e quindi decise di non stare a sentire il suo migliore amico che altro voleva se non il suo bene.
Ma Jungkook accortosi che il suo amico era ormai dilaniato dal dolore gli corse incontro e lo abbracciò stretto e quella volta non fece nulla per frenare le poche lacrime che scesero dai suoi occhi.
"Ti prego, Yoongi. Ascoltami, ti scongiuro!" singhiozzò nella spalla dell'altro che però aveva ormai preso la sua decisione e fu incapace di tornare indietro.
Spinse Jungkook lontano da sé facendolo sbattere al muro.
"Smettila! Non voglio più sentirti fiatare!"
Jungkook si tastò la guancia e vide sui polpastrelli un po' di sangue. Poi alzò lo sguardo verso il suo amico, ormai irriconoscibile e accecato da un misto di alcol e dolore. Lo colse un impeto di rabbia e senza che neppure se ne accorgesse aveva tirato un forte pugno a Yoongi che aveva perso l'equilibrio, cadendo vicino agli scalini che portavano al piano superiore. Jungkook lo raggiunse e lo tirò tirò per la giacca, guardandolo con tutto il dolore e la pietà che riuscì a trasmettergli. "Fatti aiutare!" gli disse.
Ciò non fece altro che alimentare la rabbia di Yoongi che arrivò al suo culmine. Spintonò Jungkook verso il divano e quello cadde a terra, toccandosi lo stomaco dolorante e osservando Yoongi prendere una delle sedie e tirarla verso lo specchio, che si frantumò in mille pezzi sotto lo sguardo sconvolto di Jungkook.
"Fuori da casa mia!" intimò Yoongi.
Jungkook, ormai arreso, si alzò dolorante e lasciò la casa del suo amico.
Durante il tragitto da casa di Yoongi a casa sua si chiese se i loro comportamenti in quel mese fossero giusti. Una sensazione di disagio si espanse in lui mentre rifletteva su ciò.
Era davvero questo quello che Jin avrebbe voluto per loro? Che si rovinassero la vita in tale modo?
Jungkook non trovò una risposta.
O forse la risposta era ovvia e dentro di sé lo sapeva, ma non era ancora pronto ad ammetterlo.

Jimin aveva appena finito di levarsi di dosso tutte le piume, reduce dalla battaglia di cuscini di poco prima quando, spalancando la porta del grande bagno vi trovò tutti i suoi amici dentro, a riempire di schiamazzi e risate anche quella parte della casa fino a poco prima immacolata.
Ad accoglierlo fu Jin che lo prese per mano introducendolo in quel casino che stavano combinando i suoi migliori amici. Poi Jin lo strattonò, lui spalancò gli occhi e venne spinto con forza all'interno della vasca riempita per metà di acqua.
I ragazzi cominciarono a schizzarlo e in pochi istanti i suoi jeans e la sua maglietta bianca furono fradice; cominciò anche lui allora a ricambiare il favore schizzando con una mano l'acqua e con l'altra coprendosi il volto.
Jimin cominciò a ridere quando notò la giacca di Yoongi bagnata a causa dei suoi schizzi. Non si accorse di Namjoon che posò sulla sua testa una mano e lo spinse sott'acqua, facendolo dimenare e sputacchiare qua e là.
Uscì dalla vasca stremato ma con un enorme sorriso ad incorniciargli il viso e non ci pensò due volte prima di spingerci dentro Taehyung che scoppiò a ridere e prese a schizzare come un ossesso.
Terminata ormai l'acqua nella vasca che oramai si trovava su tutto il pavimento, i ragazzi - interamente fradici - lasciarono il bagno e si spostarono di nuovo nell'enorme salone, pronti a continuare la loro festa.

Memories Of YOU // BTSWhere stories live. Discover now