4.6. Taehyung's freedom

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Taehyung non aveva smesso di pensare a sé stesso e alle azioni che aveva compiuto da quella notte, invece.
Aveva continuato a correre a perdifiato e disperatamente incapace di accettare ciò che aveva fatto alla sua famiglia.
Dopo il discorso di Jungkook era scappato e aveva raggiunto di corsa l'ospedale, dove il padre era ancora ricoverato.
Si avvicinò alla stanza e titubante si affacciò osservando l'interno di quelle mura bianche e spoglie.
L'uomo si trovava su un letto e dormiva profondamente. Aveva una grossa benda macchiata leggermente di rosa a fasciargli la testa ferita e qualche piccolo taglio che ormai si stava rimarginando sul volto pallido e scarno.
A Taehyung si gelò il sangue nelle vene a quella vista.
Per quanto avesse odiato sempre suo padre, precisamente da quando aveva cominciato a divenire violento nei suoi confronti e in quelli di sua madre, sapere di essere stato proprio lui ad aver provocato quelle ferite al padre, che era sangue del suo sangue, lo sconvolse.
Non si accorse neppure delle lacrime che gli rigavano il volto tanto era il dolore che provava nel cuore. Si sentiva incredibilmente combattuto. Sapeva quanto quell'uomo lo avesse fatto soffrire e rovinato la vita ed era convinto che per questo si meritasse tutto il suo odio. Ma al tempo stesso si trattava in ugual modo di suo padre, colui che gli aveva insegnato ad andare in bici, che gli aveva regalato la prima macchinina e portato sulle sue spalle in giro, provocando le risa di un Taehyung molto più piccolo e spensierato.
Una mano gentile si posò sulla sua spalla facendolo sussultare sul posto. Il ragazzo di volse e incontrò lo sguardo dolce della madre, che non vedeva da quel maledetto giorno quando era scappato rifugiandosi a casa di Namjoon.
Taehyung si concesse di osservare attentamente la madre che appariva più stanca che mai. I capelli erano raccolti in uno chignon scomposto, gli occhi erano contornati da grosse e violacee occhiaie, la pelle era di un pallore innaturale.
"Mamma..." sussurrò, la voce spezzata per le lacrime che iniziarono ad uscire copiose.
La donna lo circondò immediatamente e lo cullò tra le sue braccia, proprio come faceva quando lui era più piccolo e indifeso.
"È finita, tesoro." disse lei, accarezzandogli i capelli e lasciandogli un bacio delicato sulla fronte.
"Ho parlato con la polizia. Ho detto di essere stata io e di essermi difesa dalle sue molestie. L'ho denunciato." era ovvio quando fosse difficile per lei dire quelle cose.
Taehyung si scostò leggermente dall'abbraccio, confuso.
"Ma-"
"Amavo tuo padre ma non potevo più sopportare il suo comportamento nei tuoi confronti. Sei stato coraggioso, Tae."
Taehyung strinse forte la madre tra le braccia, affondando il volto nell'incavo del suo collo e sfogandosi.
"Ti ricordi che quando eri piccolo dicevi sempre di voler diventare un eroe? Beh, lo sei diventato. Sei il mio eroe."
Il ragazzo sentendo quelle parole pianse accora più forte ma un sorriso felice spuntò sul suo volto.
Le cose stavano iniziando finalmente ad andare per il verso giusto.
Il cammino per accettare le sue azioni e la morte del suo amico fu molto lungo e doloroso per il ragazzo ma con molta forza d'animo e l'aiuto di sua madre riuscì lentamente ad uscire anche lui da quel groviglio di vie che non avevano fatto altro che mandare il ragazzo continuamente fuori strada.  

Memories Of YOU // BTSWhere stories live. Discover now