Sei la mia guerra.

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Jessie è uscita ed io ne approfitto per mettere in ordine la casa, oggi finalmente posso rilassarmi, niente riprese, niente set.
Oggi ci siamo solo io e il mio pancino appena accennato. Comincia ad essere più rotondo, mi guardo allo specchio e sorrido. C'è poco da sorridere, ma l'idea di un qualcosa di mio che dipenderà completamente da me mi esalta e mi spaventa al tempo stesso.
Tutto ciò che non sono stata capace di fare, lo farò per questo fagiolino che mi abita la pancia. Non so ancora se è un maschietto o una femminuccia, non so ancora che nome avrà, di cosa avrà bisogno e cosa gli potrò dare, ma stavolta, per la prima volta nella mia vita sono entusiasta di qualcosa.
Bussano alla porta, mi aspetto di trovarmi Jess con i bustoni della spesa, quasi sobbalzo nel vedere Leonardo.
«Che ci fai qui?» Sbuffo.
«Sono stato all'Università, non so perché ci sono stato, avevo bisogno di vederti anche solo di nascosto. Ho incontrato Will...» comincia, poi si ferma, prende un respiro.
«E allora? Cosa vuoi?» Mi innervosisco, non so dove quella conversazione va a parare.
«Non è suo questo bambino.» Si porta una mano alla bocca.
«No e allora?» Fingo una calma che non mi appartiene.
«Chanel, sii sincera con me.» Mi prende per le spalle, quasi mi supplica.
«Non è figlio tuo, rilassati.» Mento, chissà cosa starà pensando di me.
«No?» Ha la faccia spaventata.
«Pensi di essere l'unico uomo sulla faccia della terra che una donna si farebbe? Scendi dal piedistallo che ti sei costruito e smettila di fare il bambino.» Gli urlo contro.
«Di chi è?» Mi chiede come se ne avesse diritto.
«Ma abbiamo firmato qualche contratto? Abbiamo condiviso qualcosa? Abbiamo fatto sesso una volta e basta Leonardo, io e te non abbiamo niente a che vedere l'una con l'altro. Non ti devo alcuna spiegazione.» Sentenzio, sembro piuttosto calma rispetto al terremoto che ho dentro.
«Pensavo tu fossi diversa e invece sei esattamente come tutte le altre.» Sembra quasi disgustato, non posso biasimarlo, non è a conoscenza della verità.
Si avvia all'ingresso, si ferma un attimo sulla porta «Per un attimo ho pensato di essere il padre di questo bambino e il pensiero mi è piaciuto.» Sbatte la porta dietro le sue spalle.
Decido che questa sarà l'ultima volta che lo vedo. Voglio difendermi, voglio difendere mio figlio da un cognome più grande di lui, da una vita soffocante che nemmeno Leonardo ama del tutto. Voglio difendere mio figlio da un padre che non ci sarebbe, perché non ama sua madre, perché è unito in matrimonio ad un'altra.

𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐮𝐧 𝐮𝐫𝐚𝐠𝐚𝐧𝐨. -𝐋𝐞𝐨𝐧𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐃𝐢𝐂𝐚𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐟𝐟Where stories live. Discover now