33.UN ESERCITO POTENTE

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Nella foto Clarissa,Lea e Luna

LUNA POV'S

Mi svegliai appena il primo sole s'alzò. Gli altri stavano preparando le proprie bestie per la battaglia. Mi aggirano per il campo. Vidi Fra con il suo Cavallo angeniaco(metà demone metà Angelo). Mi sorrise e io feci solamente un cenno. Tutti avevano un animale tranne io. Mi trasformati. Ma ero diversa. La mia pelle non era rossa le mie ali erano rosse e simili a quelle dei pipistrelli avevo due ali piccole al posto delle corna e nuovi marchi. Anche nonna Clarissa e mia madre avevano le ali al posto delle corna. I re di tutto il mondo si trasformarono. Mi guardai attorno. Nonno Lucifero avanzò. Vedemmo un esercito avanzare verso di noi. Cercai di librarmi in volo ma qualcuno mi prese e mi tenne ferma.

«Stai ferma altrimenti ti taglio le ali»

«Non voglio che mi proteggi...Non sono più una bambina!»

«Lo so ma è istintivo!» mi staccai.

«E allora cerca di domare i tuoi istinti!» mio nonno si alzò in volo e urlando verso di noi disse:

«Amicis, genitoribus abero pugnamus referre quae nostra Nos fecimus minoratus venatoribus futurum filios nostros Age!»

Amici, familiari, combattiamo per riprendere ciò che nostro! Per le sofferenze che i cacciatori ci hanno causato e per il futuro dei nostri figli! Andiamo!

Tutte le creature partirono. Io mi affiancai ai miei parabatai e iniziammo a combattere.

Otto primi soli dopo...

Passarono Otto tramonti del primo sole ormai erano due settimane che stavamo combattendo anche se all'inferno erano solo due giorni. Il mio cuore stava ricrescendo. I jagters erano rimasti in pochi. Vidi mio nonno combattere con Urdu, il quale aveva la spada usata dai crociati per uccidere i demoni. Radunai i miei parabatai e facemmo un incantesimo riuscendoci in una sola persona. Ci metteranno davanti a nostro nonno. Eravamo qualcosa di spaventoso ma bellissimo, emanavamo un'aura arcobaleno.

«TU HAI VIOLENTATO LUNA» dissero i miei parabatai. URDU si stava cagando sotto. Noi avanzammo. Lui cercava di difendersi ma lo uccidemmo strappandogli il cuore e così finimmo anche gli altri cacciatori finché non ne rimase neanche uno. Liberammo i cittadini riportandoli alle loro case. Portarono un bambino Jagters. Impaurito. Era l'ultimo rimasto. La guardia del nostro castello disse: «Cosa ne facciamo Signore?»chiese a mio nonno

«Lasciatelo sulla terra»

«Cosa?Oh no caro nonno...» Gli strappai il cuore e me lo mangiai prima che potesse controbattere. Il corpo senza vita cadde e io lo gettati aldilà delle mura domestiche. Fra mi guardò preoccupato. Nonno crollò le spalle e continuò a sistemare il suo inferno. Il suo regno. La nostra casa. Ogni teschio non spappolato lo esibimmo sui cancelli dei giardini, delle armerie, dei cancelli principali e di altre entrate per far capire al mondo che con noi non si scherza. Entrai nel girone dei traditori per vedere com'era il mio mondo. Vidi uno dei traditori cercare di azzannarmi la gamba. Mi trasformai e smise subito. Tornai al castello cercai di ritrasformarmi. Ma i miei capelli cambiarono colore divennero biondi. Tornai in accademia. I miei parabatai m'invitarono ai festeggiamenti. Ma rifiutai. Cosa avevo da festeggiare? Avevamo riacquistato un regno. Ma io avevo perso il mio cuore, la mia verginità, Jace e la compassione. Dovevo solo aspettare che il tempo guarisse le mie ferite.

Spazio per me:

HO DA CHIEDERVI UNA COSA IMPORTANTE!!! Ho un'amica che mi vuole bene e ha visto qualcuno che ha scritto una storia simile alla mia per alcuni versi, vi chiedo di non farlo e non perché io vi segnalo ma lei ne è capace...quindi state attente vi dico questo GRAZIE. Scusate il disturbo baci Mary❤😘

IBRIDA 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora