49.Zio?

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LUNA POV'S
La sera mi è sempre piaciuta, sentirmi accarezzata dal vento. Sentire l'aria tra le piume e i capelli che mi faceva sentire parte di un tutto. Aprii la porta finestra della mia camera e mi misi sul terrazzo a sgranchirmi le ali, quando una nube oscura si palesò dietro le mie spalle.

"Luna...Luna..." disse quasi come un fruscio.

"Zio Luc" mi girai. Prese la sua forma.

"Ciao Piccina mia come stai?" Lo abbracciai.

"Insomma, mi sei mancato" erano mesi che non lo vedevo e sapere che mi era venuto a trovare mi rendeva felice, in questo periodo mi sentivo sola non riuscivo neanche a vedere le mie amiche e cugine.

"Anche tu il tuo ragazzo?"

"Non è più il mio ragazzo..."

"Che è successo?"

"È successo che è uno stronzo..."

"Va bene non me lo vuoi dire "

"No no...non è questo è che.... che..." iniziai a sfogarmi con mio zio gli raccontai tutto ogni singolo dettaglio e lui disse che capiva ma non gli piaceva il fatto che mi avesse fatto soffrire e fatto star male così tanto.

"Vieni ti porto in un posto" ci teletrasportammo davanti alla nostra gelateria preferita. Sorrisi e lo abbracciai.

"Grazie zio"

"Questo e altro per la mia dolce nipotina" mangiammo il gelato e passammo una giornata insieme, mi parlò di sua moglie e dei suoi figli di come ultimamente si sentisse indegno del ruolo che aveva e altre cose simili"

Quando mi riportò in accademia ci mettemmo a guardare un film sul mio letto come i vecchi tempi quando da piccola mi faceva da babysitter. Tutte cose molto umane, che pensandoci in quel momento sembravano assurde, dato che ormai sapevo di essere un ibrida. Dopo un po' ci addormentammo abbracciati.
La mattina dopo mia madre entrò in camera come una furia svegliando me e mio zio di soprassalto.

"Ma che cazz..." disse Zio Luc biascicando.

"Oh quanto siete teneri! Ma ora alzatevi!"

"Ancora cinque minuti " esclamammo io e lo zio.

"Ma quali cinque minuti!!!"

"Oggi torna Fran...."

"Prima che tu finisca la frase ti dico subito che quell'uomo a meno che non mi venga a chiedere scusa in ginocchio , implorando il perdono sui carboni ardenti non lo voglio vedere..."

"Ma..."

"Si lo so cosa vuoi dire...ma tu lo ami ancora gne gne....*dissi imitando la voce di mia madre*...ma ho sofferto troppo per gli uomini e per lui sopratutto quindi io torno in tribù dove so che nessuno potrà toccarmi a meno che io non lo desideri... tutto chiaro madre?"

"Sapevo che mi avresti fatto un discorso del genere ma..."

"...prova a vedere il buono delle persone gne gne... lui ti ama e vi appartenete gne gne" dissi imitandola

"Luna..." disse ammonendomi.

" Se mi posso intromettere cara sorella, tua figlia ha ragione... lascia che abbia il suo tempo di ragionare in tribù e poi tornerà prima degli esami..." disse lo zio, mia mamma lo incenerì con lo sguardo senza proferir parola poi tirò un lungo sospiro e disse:
"Va bene ma ti voglio qui per l'esame...e portati dietro i libri"

"Bene" e se ne andò. "Grazie per aver preso le mie difese zio"

"Questo e altro per te piccina...ora vado altrimenti tuo nonno mi ammazza!ciao fiore di zucchero!"

"Ciao zietto!" Sorrise e scomparve.

Feci le valigie e me ne andai in tribù. La stessa che frequentò mia madre quando era giovane.

Spazio per me:

Okay okay lo so che mi odiate ma ho la maturità e non ho avuto tempo di aggiornare scusatemi ciao

IBRIDA 4Where stories live. Discover now