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28/11/14
Ore: 7.12 a.m.

Diario di Kim Kibum.

- Giorno 135 -

Caro Diario, oggi è uno di quei giorni no.
Come al solito sono accadute tante cose tutte insieme e non ho avuto un attimo per poterti scrivere, così ora eccomi qui.
Dio, ormai sarai stanco dei miei cambiamenti così continui.
Mi dispiace?
Dovrei forse dirti questo? Non ne sono neanche tanto sicuro.
Il fatto è che sembro una scolaretta che cambia idea velocemente da un momento all'altro,  ma se ci pensi passano molti giorni prima che io ti scriva, quindi puoi accettare il fatto che non sia sempre felice o sempre depresso vero?
D'altronde Platone, un filosofo greco, dice che la vera uguaglianza sta nell'osservare le diversità [1]!
Quindi dopo questo intelligente alibi, puoi scusarmi, vero?
Comunque sia il punto non è questo.
Sono confuso, persone che credevo colpevoli non erano veramente colpevoli e persone di cui ormai ignoravo la presenza continuano a decidere della mia vita.
Perchè se da una parte sono confuso, dall'altra qualcuno mi ha spiegato come potrebbero stare le cose.
Odio la situazione in cui mi trovo in questo momento.
Devo parlare con i miei genitori, la mia famiglia.
Ma è ancora davvero la mia famiglia? Dovrei considerarla ancora così?
Vedi sono confuso su questo aspetto della vicenda, pensavo di aver ormai concluso con loro, pensavo che loro avessero fatto la loro vita e io la mia.
Ormai non credevo che sarei dovuto di nuovo andare a quella enorme casa lussuosa per parlare con loro.
I rapporti erano finiti, pensavo fosse così anche per loro.
Lo avevano sottolineato così bene abbandonandomi da solo a Seoul.
E invece.
Ora sono in viaggio da circa tre quarti d'ora, nessuno sa della mia partenza,e nessuno deve saperlo.
Cioè, a parte te Diario, ovvio.
Infondo non mi era sembrato giusto dire dove fossi andato, visto che qualcuno ha fatto la stessa cosa con me tempo fa.
Non pensavo che se lo meritasse, alla fine sto andando per risolvere le cose tra noi due, no?
Ora credo di meritare un po' di riposo, ti scriverò in questi giorni, promesso.

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Da dove dovrei iniziare a spiegare le cose?
Forse se iniziassimo in ordine cronologico sarebbe più ordinato e facile da capire.

Insomma, da una parte non c'è proprio bisogno di lamentarsi, perchè finalmente si conoscono delle verità.
Finalmente sai perchè Jonghyun è fuggito via.

[ Flashback ]

In quel momento il tuo cuore stava ancora battendo forte.
Era la prima volta che facevate l'amore ed eravate entrambi coscienti, da quando vi siete incontrati per la prima volta.
Il tuo respiro, insieme a quello di Jonghyun, stava ancora cercando di regolarizzarsi.
Era stato davvero fantastico, il miglior sesso della tua vita si può dire.
Jonghyun fu molto premuroso nei tuoi confronti, cercando di mettere il tuo piacere in primo piano,
voleva dedicarsi ancora così tanto a te nonostante la fantastica canzone che ti aveva dedicato alcune ore prima.
Comunque sia, i suoi tocchi e i suoi baci dolci e attenti fecero battere il tuo cuore così forte che mancava poco e sarebbe scoppiato con estrema facilità.
Ed in quel momento ancora nudi nel letto l'uno accanto all'altro:
- Non, non abbiamo nemmeno salutato.-
Pronunciasti tu per primo ancora cercando di riprendere respiro.
- Ahh, è questa l'unica cosa che sai dire dopo quello che è successo in questa camera?
Dio Kibum, non ricordavo che fare l'amore con te fosse così dannatamente piacevole.-
Replicò Jonghyun mettendosi su un fianco e avvicinandosi a te, respirando direttamente sul tuo collo.
- Ha! Questo è davvero quello che dovresti dire in questo momento.-
Dicesti tu scoppiando in un risarella che coinvolse anche Jonghyun.
- Sono davvero felice di essere qui con te adesso.
Quanto mi sei mancato, al diavolo tutto.-
Affermò lui stringendoti forte a lui.
- Yah, n-non così forte.-
Replicasti tu ancora ridendo.
- E io, Kibum? Ti sono mancato un po'?-
Domandò lui alzando il viso dal tuo collo e guardandoti negli occhi.
Tu iniziasti prendere un forte colorito.
- Pabo. . Anche tu mi sei mancato.-
Rispondesti tu muovendoti nel letto solo per poterti appoggiare al petto di Jonghyun, in una posizione più comoda.
- E' inutile che cerchi di nascondermi il tuo viso, ho visto che sei arrossito.
Scolaretta.-
Ti prese in giro Jonghyun.
- Yah! Tu!-
Provasti a minacciarlo tu alzandoti velocemente dal letto.
Spalancando gli occhi un secondo dopo, a causa della fitta al fondo schiena.
- Chommal?-
Domandò Jonghyun sull'orlo di una grossa risata.
- Qualcuno deve esserci andato giù pesante stasera, eh?-
Rise poi il cantante.
- Yah! Kim Jonghyun!
Scordati il mio culo per un mese!-
Lo minacciasti tu facendo finta di alzarti dal letto.
- Aigoo, aigooo.
Non fare l'esagerato Kibum, sai che non potrei vivere senza di te.-
Sorride lui bloccandoti per un braccio e avvicinandosi a te per baciarti.
- Ma anche il tuo culo potrebbe essere necessario.-
Aggiunse lui ridendo ancora.
Per quanto tempo aveva intenzione di prenderti in giro?
- Porco.-
Dicesti tu mettendoti nella comoda posizione di prima: tu appoggiato al petto di Jonghyun.
- Ora per sdebitarti, devi rispondere alla mia domanda.
Credo sia ora che mettiamo le cose in chiaro e che nulla sia lasciato in sospeso.-
Quasi sussurrasti tu per non rovinare la bellissima atmosfera che si era creata.
- Andea Kibum.-
Replicò Jonghyun.
- Sei proprio sicuro di volerne parlare adesso?
Non preferiresti stringerti di nuovo al tuo fidanzato come poco fa?
Perchè io sinceramente non vedo l'ora che accada di nuovo.-
Continuò lui.
E le sue parole ti fecero rabbrividire, sentire la  sua voce che risuonava nella sua cassa toracica era tutta una cosa speciale a sè.
- Yah, chi ti ha detto che sei il mio fidanzato?
Non è che per una canzone mielosa e del buon sesso, adesso tu sia diventato il mio ragazzo.-
Rispondesti tu sorridendo mentre accarezzavi il suo petto.
- Divertente, davvero.-
Rise leggermente Jonghyun.
- Rispondi alla domanda e forse potrò perdonarti per davvero.-
Affermasti tu piuttosto convinto.
- Tanto so già che mi hai perdonato già da parecchio tempo, se no non avresti fatto il difficile per tutto questo tempo.-
Sorrise furbo Jonghyun.
- Tsk, piccolo cantante presuntuoso cresce.-
Affermi tu ritornando ad abbassare lo sguardo sulle tue mani che provocavano pelle d'oca a Jonghyun.
- E' davvero importante per te sapere di quella storia?
Non credi che entrambi abbiamo già sofferto abbastanza?
Se ce ne dimenticassimo e basta?-
Continuò a domandarti lui.
- So che rimarrebbe il mio punto debole, e continuerei a rinfacciarti il modo in cui te ne sei andato ogni volta che ci sarebbe una lite tra noi due.
E non voglio, ho bisogno di certezze adesso.-
Rispondesti tu.
E a quanto pare riuscisti a convincerlo attraverso quelle poche parole.
- Mmmh, forse hai ragione.
Facciamolo velocemente, dhe?-
Domandò ancora e tu annuisti in risposta.
- Il fatto è che conobbi tuo padre un po' di tempo prima di incontrare te.-
E a queste parole la tua espressione serena iniziò a corrucciarsi.
- Sai che il mio sogno è sempre stato quello di diventare un cantante, ma non ho mai davvero avuto
un'opportunità che mi aiutasse a debuttare.
Inoltre la mia famiglia in quel momento aveva davvero problemi economici, non potevo permettermi di perdere troppo tempo in giro a fare provini, servivano soldi.-
Continuò a dire lui respirando in modo molto profondo.
- E cosa c'entra mio padre? Non pensavo nemmeno che lo conoscessi, davvero.-
Affermasti tu interrompendo la sua storia e guardandolo negli occhi.
- Lo so Kibum, lo so.-
Quasi sorrise il cantante.
- Comunque sia un giorno tuo padre venne al locale a parlare con l'Ajusshi.
Per puro caso stavo suonando e lui mi notò.
Mi fece un paio di complimenti e poi. . Mi chiese di prendermi cura di te.-
Continuò Jonghyun.
- Bwho?! Cosa diamine è questa storia?!-
Quasi urlasti tu alzandoti dal petto di Jonghyun e guardandolo negli occhi.
- Ti prego ascoltami fino alla fine e non giungere a conclusioni affrettate, ti amo, mi pare di avertelo anche dimostrato questa sera.
Quindi non pensare male di me, okey?-
Fece questa premessa prima di prendere un grosso respiro e parlare.
- Mi aveva promesso una particolare somma di denaro in cambio, e. .
Kibum, mio padre rischiava il licenziamento da un momento all'altro e mia madre non aveva mai davvero lavorato, inoltre mia sorella voleva studiare e finire il corso per la sua laurea.
Quindi dovetti accettare, capisci?
La notte sentivo i miei genitori parlare di come fare a continuare ad andare avanti.
Mia madre, Dio, mi ricordo ancora di come lei pronunciò anche il suicidio.-
Disse lui alzandosi dal letto e appoggiandosi allo schienale del letto.
- J-Jonghyun. .-
Sussurrasti tu un po' confuso.
- Tuo padre mi chiese di tenerti sotto d'occhio, di diventare tuo amico e di farti conoscere qualche ragazza,
per farti ' guarire da una strana malattia'.-
Rise il cantante pronunciando le ultime parole.
- L'ha sempre definita così, non c'è da stupirsi, si tratta proprio di mio padre.-
Affermasti tu cercando una posizione comoda, o almeno non troppo dolorosa per il tuo fondo schiena.
- Peccato che avesse scelto proprio la persona affetta dalla stessa malattia Kibum.
E quando ti vidi per la prima volta. . Quando sei entrato in quel locale . . Dio, eri una visione ultraterrena.-
- Bwho?!-
Ridesti tu.
- Dico sul serio, eri così bello e luminoso, attiravi l'attenzione di qualsiasi cosa in quel locale.
Poi non si erano mai visti ragazzi giovani come te, sempre uomini adulti.
Quando dicesti il tuo nome però e mi resi conto che eri tu la persona di cui dovevo prendermi cura, avrei voluto piangere.-
E questa volta fu il turno di Jonghyun a ridere.
- Che diamine Jonghyun, questa storia sembra sempre più assurda.
Mi hai evitato come se fossi un lebbroso al locale per i primi mesi, e quando poi ho avuto il coraggio di confessarmi
sei praticamente corso via con una scusa patetica.
Mi ero sentito così in imbarazzo, era la mia prima confessione e sentirmi rifiutato da subito fu scoraggiante, davvero.
Ah!
E poi quando ho iniziato a flirtare con te? Ti sei persino avvicinato a quella Se-Kyung-qualcosa per farmi credere che tu stessi con lei.-
Affermasti tu non riuscendo a contare con le dita ogni volta che Jonghyun ti aveva allontanato.
- E non ti sembra logico?
Avrei finito per rovinare tutto e fare il contrario di ciò che il tuo vecchio mi aveva chiesto!
Dio, inoltre eri così esplicito!
Nonostante fossi la tua prima cotta devo ammettere che con le parole e i movimenti ci sapevi piuttosto fare.
Chissà quante volte sono andato nel bagno del locale per cercare di risolvere qualche problemino causato dal tuo movimento o parola di troppo.-
Si confessò Jonghyun quasi arrossendo.
- Ha! Scolaretta!-
Affermasti tu indicando Jonghyun con un dito.
- Yah! Vuoi sapere il resto o dovremmo finirla qui e farti pagare tutte le volte che mi sono masturbato in bagno per colpa tua?-
Ti minacciò Jonghyun cacciando via il tuo dito.
- Andea, il mio sedere è fuori uso, babe.-
Rispondesti tu avvicinandoti al suo viso e facendo sfiorare di proposito le vostre labbra.
- Di certo la tua bocca a forma di cuoricino non mi dispiacerebbe, Kibummie.-
Replicò Jonghyun prima di afferrarti il viso tra le mani e baciarti con forza.

Kim Kibum's diary { Jongkey }Where stories live. Discover now