CAPITOLO 2

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Buonasera! Eccoci con il capitolo 2! Buona lettura!

copyright © radstereo

Jack ed io non abbiamo mai litigato. Non abbiamo mai passato più di tre ore senza parlarci.

Sono passati tre giorni da quando ci siamo baciati. Non ha nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia.

E, accidenti, questa cosa fa male. Mi opprime il petto in un modo che non sono capace di descrivere. E' come se qualcuno prendesse un fiammifero e lo sfregasse in un punto della tua pelle, usandolo per bruciare la carne. E tu non puoi fare altro che soffrire per tutto il tempo; sentendo un dolore che non avresti mai immaginato di poter provare.

Ho cercato di contattarlo più volte: scrivendogli, chiamandolo, parlandogli a scuola. Ma lui ignora i miei messaggi, rifiuta le mie chiamate, corre via quando mi incrocia nei corridoi. So che si è pentito del bacio; ma l'ultima volta che ho controllato era il mio migliore amico.

Ho sbagliato, davvero. Continuo ad incolpare me stesso per il bacio, ma a ben vedere non è colpa di nessuno. Ci siamo entrambi voltati nel momento sbagliato. Anche se non mi è sembrato un errore, anzi.

Sembrava così giusto baciarlo. Ma credo che lui non la pensi così.

Stavo facendo i compiti di geometria quando ho sentito il rumore di un ciottolo contro la finestra. Ho aggrottato le sopracciglia, mi sono avvicinato e ho scostato le tendine. Jack era seduto sull'albero fuori casa mia, poco lontano dalla mia finestra. Aveva uno sguardo colpevole in volto - o forse era tristezza.

"Ehi..." bisbigliò, arrampicandosi. Io l'ho guardato, la debole luce proveniente dalla mia stanza illuminava la sua faccia mentre il cielo imbruniva, il labbro superiore tra i denti. Non ho detto una parola mentre allungavo la mano per aiutarlo a scavalcare la finestra, come aveva già fatto così tante volte in precedenza.

"Mi dispiace" disse Jack, una volta entrato nella mia stanza. Si è precipitato verso di me, trascinandomi in un abbraccio, al quale ho risposto avvolgendo pigramente le mie braccia attorno a lui, mentre si sollevava sulle punte dei piedi. Io l'ho sorretto e lui ha affondato la faccia nella mia spalla, cominciando a piangere. Mi si è spezzato il cuore.

"No Jack, non piangere" gli ho sussurrato, parlando per la prima volta da quando era arrivato. Jack continuava a piangere, l'ho aiutato a raggiungere il mio letto per farlo sedere. Gli ho divaricato le gambe e mi sono inginocchiato nello spazio tra di esse, a livello dei suoi occhi. L'ho accarezzato delicatamente, sistemandogli un ricciolo ribelle dietro un orecchio.

"Va tutto bene. So che hai paura".

Jack guardava il pavimento, ancora pieno di imbarazzo. Non gliene facevo certo una colpa. Si ha una paura del diavolo quando si è confusi su se stessi in questo modo.

"Sei ancora il mio migliore amico?" mi ha chiesto lentamente, la voce ancora rotta dal pianto sul finire della frase. Mi sono morso un labbro, mentre sentivo una lacrima che mi scendeva sul viso. Gli ho piazzato un dito sotto al mento per sollevargli la testa e guardarlo negli occhi, prima di annuire.

"Ma cer..." stavo rispondendo, ma sono stato interrotto da un paio di labbra sulle mie.

Mi ha preso alla sprovvista, ma non mi sono tirato indietro; così ho chiuso gli occhi e mi sono lasciato andare.

Le sue labbra si muovevano leggermente sulle mie, e io mi sono issato sulle ginocchia, inarcando la schiena per avvicinarmi il più possibile a lui. La mano destra di Jack si è mossa andando in cerca dei miei riccioli, come aveva fatto la prima volta; accarezzandoli delicatamente. Io stavo ansimando nel bacio, alzandomi lentamente per evitare di interrompere il contatto tra le nostre labbra.

[COMPLETA] Baby boy (Bambino) [Traduzione italiana] | FackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora