CAPITOLO 17

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Buonasera! Eccoci con il capitolo 17!

Capitolo concentrato, ma vi assicuro che rimarrete tutt'altro che delusi...

Buona lettura :-)

copyright © radstereo

Quando mi sono svegliato la mattina del 1°dicembre, sono sceso al piano di sotto e ho trovato mia madre che decorava freneticamente il salotto, aveva fatto l'albero di Natale e tutto il resto.

"Wow, mamma" dissi, osservando le varie luci appese in giro e delle calze che decoravano il camino, l'intera stanza aveva un aspetto molto più festoso rispetto al solito. Lei si voltò con un sorriso smagliante.

"Finn, tesoro!" esclamò, correndo verso di me e tirandomi il braccio per farmi ammirare la sua opera. "Non è meraviglioso?"

Io ridacchiai, annuendo, quando mio padre arrivò dalla cucina con due tazze di quello che credo fosse caffè. Me ne porse una e io lo ringraziai.

"Ne avrai bisogno, ragazzo" bisbigliò, alludendo all'atteggiamento ipereccitato che mia madre aveva quella mattina. Io risi e tornai di sopra. Mentre chiudevo la porta, mi squillò il cellulare.

Mi avvicinai e lo afferrai per rispondere. "Pronto?"

"Ciao, Finnie."

Un sorriso mi affiorò in volto. "Ciao, piccolo."

"Che fai?" chiese, la voce chiara e squillante, intanto ho posato la tazza sulla scrivania e mi sono steso sul letto, fissando il soffitto.

"Niente" dissi, minimizzando. "E tu?"

Potei quasi avvertire il suo sorriso attraverso il cellulare. "Ti stavo solo pensando..."

"Ah si? In che termini?"

Jack ridacchiò, e quasi lo vidi mentre si passava le mani tra i capelli, avvolgendosi un ricciolo attorno ad un dito per poi lasciarlo tornare al suo posto. "Pensavo a quanto vorrei maledettamente baciarti in questo preciso istante."

Chiusi gli occhi, prendendo un respiro profondo. "Mm. Anch'io voglio baciarti. Puoi venire qui?"

"Ho bisogno di un passaggio."

"Lo chiedo a mio padre."

"Ci vediamo tra cinque minuti."

**

Di ritorno da casa di Jack, eravamo seduti sui sedili posteriori della macchina di mio padre, le mani posate nel mezzo del sedile che quasi si sfioravano, ma non è tutto; era come se le punte delle mie dita stessero bruciando.

Quando finalmente arrivammo a casa e lo portai nella mia stanza, chiusi la porta, lo presi e lo buttai sul letto. Lui cominciò a ridere, ma fu prontamente interrotto dalle mie labbra sulle sue.

"Mi è mancato tutto questo" bisbigliai contro di lui, cambiando posizione in modo che lui si sistemasse a cavalcioni su di me, mentre io gli ho posato le mani attorno alla vita. Ultimamente non avevamo trascorso molto tempo da soli, tra la frenesia legata ai preparativi per le feste imminenti e la presenza di Noah.

Noah se n'è andato ieri, a proposito – sua madre ha chiamato, in lacrime, chiedendogli di tornare a casa. E lui così ha fatto. Gli ho detto che era il benvenuto a casa mia qualora non avesse avuto voglia di tornare lì, ma ha preferito andarsene. Non era nemmeno una cattiva compagnia – siamo diventati buoni amici durante la settimana o poco più che ha passato a casa mia. Ma con lui sempre presente, non sono riuscito ad avere neanche un minimo di intimità con Jack.

[COMPLETA] Baby boy (Bambino) [Traduzione italiana] | FackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora