CAPITOLO 35

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POV'S MARIANNA
Le donne sono come le barbie: le puoi vestire, puoi giocare con loro, puoi farci di tutto. Ma ricorda: un vero uomo non gioca con le bambole.
Questa è una frase che ho trovato su instagram. È vero. Un vero uomo non gioca con le bambole eppure loro con noi hanno giocato.
Ho passato tutta la notte a piangere. Ripetendomi che è stata tutta una bugia. Che tutto ciò che ho vissuto con Marcus era falso. Non ha mai provato davvero nulla di ciò che mi ha detto. Tutti i baci dati. Tutti i ti amo detti. Tutte le notti insonni a parlare: TUTTO UNA GRANDE BUGIA.
E io lo so che lui tornerà ad essere un estraneo perché è sempre così. E vale per tutti. Lui tornerà ad essere un entraneo dopo che avrete fuso le vostre vite in una sola, vi siate confidati i segreti più nascosti e avrete abbattuto il muro di qualunque pudore. Sarete due estranei anche se conoscete il ritmo del vostro sonno, i vostri odori, le vostre abitudini. Due estranei che si conoscono meglio di chiunque altro e le cui vite non si incroceranno mai più se non per caso.
Il problema è che puoi ripeterti questa regola all'infinito ma stai male lo stesso. Anche se sai che prima o poi passerà stai male. Perché fa male sapere di essere stata presa in giro dopo esserti fidata. Infatti non provo rabbia, nemmeno delusione, ho solo quel senso di schifo e disprezzo per aver dato importanza a gente inutile. Perché lo sapevo che non mi sarei dovuta fidare, sapevo che non avrei dovuto dargli importanza ma l'amore che provavo e che, per grande sfiga, provo ancora nei suoi confronti era ed è più forte di qualsiasi altra cosa.
Oggi io e Giorgia non andiamo a scuola. I nostri padri sono via per lavoro e alle nostre madri è semplicemente bastato far vedere in che stato erano i nostri occhi per convincerle a non mandarci.

POV'S GIORGIA
Come abbiamo fatto a non accorgercene prima? Perché siamo state così stupide da non capire? Per colpa loro ora siamo sole. Non sappiamo più di chi fidarci perché ci hanno deluso tutti anche i nostri amici. Ho capito che tutto ciò che abbiamo vissuto negli ultimi mesi sia in amicizia che in amore è stata tutta una bugia. Da ieri sera il mio cellulare non fa altro che squillare. Martinus non ha mai smesso di chiamarmi  ma non intendo rispondergli infatti lascio il telefono squillare e vado in bagno a farmi una doccia. Si decisamente una doccia è quello che ci vuole.
Finita la doccia esco dal bagno e mi guardo allo specchio. Ho gli occhi rossi e gonfi. Mentre mi guardo allo specchio ripenso a tutto ciò che è successo e le lacrime iniziano a scendere sulle mie guance. Ripenso al fatto che prima di dirgli addio avrei voluto guardarlo negli occhi e fargli leggere quello che provavo dentro. Prima di dirgli addio avrei voluto avere una soluzione, un' altra strada da percorrere senza doverci allontanare. Prima di dirgli addio avrei  voluto dirgli che in realtà non è così che doveva andare. Prima di dirgli addio avrei voluto dirgli di non andare.
Peccato che però non sempre le cose vanno come vogliamo noi. Adesso penso che mi abbia soltanto usata perchè non ha capito che avrei potuto valerne la pena perchè io sono difficile, dico sempre quello che penso e per aprirmi ci metto un po', cambio umore senza una ragione. Sono difficile, devi stare attento a non farmi male perché ci vuole poco per ferirmi, perché sento sulla pelle anche il dolore degli altri, e l'indifferenza io, non so cosa sia. Sono ingestibile, voglio starmene spesso per conto mio, non mi piace essere al centro dell'attenzione, a volte mi chiudo in me stessa... Non è facile stare con me perché sono irrascibile, perché sono insicura e non ci credo se dici di amarmi perché non mi amo io, però ti so guarire, io ti so ascoltare e sono insopportabile ma ti so capire, so mettermi vicino al tuo cuore e so lasciarlo parlare. Io sono difficile e stare con me è impossibile ma so valerne la pena e anche tu avresti saputo valerne la pena ma hai preferito farla. E non tornerò mai da te perché ad un certo punto, punto.

POV'S MARIANNA
Sono le 15:00 e tra poco quella stronza di mia sorella dovrebbe tornare a casa. E infatti eccola entrare in camera. Mi guarda e appena vede in che stato sono mi viene incontro.
"Come stai?" Chiede. Mi sta prendendo in giro?! Dopo che ci hanno mentito tutti secondo lei come dovrei stare?! Perdo le staffe e inizio a gridare.
"VAFFANCULO STRONZA!" Urlo dandole un pugno in pieno viso. Giorgia corre su per le scale ed entra in camera.
"Ma cosa?"Chiede
"Lascia stare" sputo a denti chiusi poi prendo le prime due cose che mi capitano sotto mano, esco di casa e corro, corro come non ho mai fatto in tutta la mia vita. Arrivo davanti al bar di Jon ed entro con gli occhi pieni di lacrime. Non l'avessi mai fatto. Appena entro trovo Cameron, Marcus e Martinus seduti ad un tavolo. Non ho il tempo di fare nulla perché solo ora mi rendo conto che avendo preso le prime due cose nell'armadio mi sono messa una gonna e una maglietta a maniche corte:

Ed essendo a gennaio si muore di freddo e infatti sono pallida e l'ultima cosa che mi ricordo prima di svenire sono quelli che erano i miei amici  che corrono verso di me poi più nulla

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Ed essendo a gennaio si muore di freddo e infatti sono pallida e l'ultima cosa che mi ricordo prima di svenire sono quelli che erano i miei amici  che corrono verso di me poi più nulla.

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