Bella e impossibile.

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Biondo.
Le opportunità che questo programma ci regalava erano assurde, era appena uscito il mio inedito "Dejavu" su iTunes ed ero in gara contro Carmen: il vincitore tra noi due avrebbe avuto la possibilità di mandare un altro brano su iTunes. In più a riempirmi di felicità era l'affetto dei fans, non per tirarmela, ma in studio riecheggiava un solo nome, il mio!
Grazie alle lezioni stavo cercando di migliorare la mia intonazione anche se era una durissima strada, tutta in salita, da percorrere. Anche con gli altri ragazzi andava tutto bene, non potevo lamentarmi. Considerando il mio carattere così particolare ed eccentrico so benissimo di non risultare simpatico a tutti e invece questa esperienza mi aveva regalato dei veri amici. Tra tutti Einar e Luca e, da quando era entrata, anche Emma rientrava nella cerchia dei miei preferiti. Con Mose le cose si erano abbastanza calmate, all'inizio se la viveva con un sacco di competizione, ora probabilmente avrà capito che non c'è confronto.
Osservo proprio quest'ultimo provare a imbastire una frase in inglese con scarso successo per tentare un approccio con Emma, ma lei, oltre a guardarlo confusa, non sembra apprezzare.

È evidentemente bellissima, forse bellissima è anche riduttivo, è perfetta. Alta, magra, forme che decisamente non le mancano e un viso angelico contornato da lunghi capelli castano chiaro. Probabilmente la ragazza più bella che io abbia mai conosciuto, eppure troppo perfetta per me, proprio per questo non l'ho mai vista come nient'altro che non fosse un'amica. Tutti gli altri, invece, non perdono occasione per provarci e i loro scarsi tentativi sono diventati motivo di risate per me e la cantante Maltese in tutti i momenti che passiamo insieme.
Oltre a questo Emma mi ha anche raccontato di avere un fidanzato, che però evidentemente non si accorge di quanti vorrebbero essere al suo posto. Ogni sera, quando parlano al telefono, Emma gli dice di essere con me nella mia stanza e lui non si è mai scomposto. "Va bene che non ne ha motivo, ma se la ragazza mia stesse sempre in camera con un altro io lo strozzerei minimo" mi ritrovo a pensare.
Fisso ancora la scena di Emma e Mose e vedo la ragazza rivolgermi uno sguardo che implora di salvarla, immediatamente mi alzo dalla poltrona e con una scusa la porto via. Sento Mose imprecare alle mie spalle e dopo esserci scambiati uno sguardo complice, io ed Emma scoppiamo a ridere.

Ci chiudiamo nella mia stanza come al solito e mi chiede di farle sentire le mie canzoni, così cerco su YouTube e parte "La mia ex chiama" gliela canticchio un po' ma ovviamente riesco a percepire che non abbia capito neanche una parola. "Me la traduci Simo? Così imparo anche qualche parola". Rido di gusto, pensando a quali parole ci siano in questa canzone, così le inizio a raccontare della mia ex, quella per cui tutto è iniziato. "Tutte le canzoni che ho scritto all'inizio le ho scritte per lei dopo che ci siamo lasciati, infatti non ne parlo per niente bene. In 'quattro mura' non ti nascondo che ne sentivo la mancanza, in 'dejavu' racconto della seconda volta che sono tornato con questa ragazza, mi sembrava che tutto fosse tornato come prima e invece è stato solo un errore tornarci" concludo triste guardando in basso mentre i ricordi cominciano a riaffiorare nella mia mente "maledetti ricordi" penso. "E poi?" domanda Emma ormai curiosa di saperne di più "Poi ne ho scritte altre" continuo " 'La mia ex chiama' è l'ultima, diciamo che è stato il mio modo di dirle addio una volta per tutte, una specie di vendetta. L'ho descritta in un modo pessimo, il problema è che l'ho descritta veramente per ciò che è" urlo sprezzante, poi mi calmo e concludo "Solo dopo aver scritto questa canzone ho capito che avevo perso tempo con la persona sbagliata. Ma ora non ho più intenzione di farmi ridurre in quello stato da nessuna. Non scherzo quando dico di essere un Sex Symbol freddo."

I giorni andavano avanti e si stava avvicinando il mio compleanno. I miei genitori, sapendo i vari orari imposti dal programma, decisero di rimandare i festeggiamenti in famiglia a qualche giorno dopo. Mancavano pochissimi giorni alle vacanze e preferivo anche io così, ma ero sicuro che i ragazzi della Wave non erano dello stesso parere...

Un sex symbol tutto mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora