Completamente.

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Emma.
Intrecciai la mia mano a quella del biondo e ci avviammo verso il ristorante per cenare. Solitamente Lauren era una delle prime ad accomodarsi ma quella sera né lei né Daniele, con cui ogni giorno condividevo il tavolo, arrivarono prima di me.
"Dai, stasera stai con me" suggerì Biondo, e sembrava più un'affermazione che una domanda.
Mi accomodai al suo fianco e poco dopo arrivarono Einar e Irama. "Siete pronti per sabato raga?" domandò Filippo, aka Irama, "Sì, dai! Speriamo che non ci battete anche questa volta" rispose scherzando il capitano del Ferro. "Ve famo un culo così" scherzò Simone allargando le braccia "poi la più brava sta in squadra mia" aggiunse rivolgendomi un'occhiata.
Ma quanto è bello?
"Ah sì su questo devo darti ragione!" confermò Einar e mi sentii leggermente in imbarazzo ma ero davvero felice dei loro complimenti. "Io e Ein usciamo stasera, ci andiamo a fare una birra. Vi volete aggiungere?" propose Irama e immediatamente notai Simone cambiare espressione, sembrava come soddisfatto, segno che stava tramando qualcosa.
"Mmm, no io sono un po' stanco... Penso che rimango in camera" disse, facendo un occhiolino a Irama. "Ehm, sì anche io credo che rimarrò in hotel" annunciai, anche se dai loro sguardi capii che si aspettavano che rimanessi con Biondo.
Finita la cena, i due cantanti andarono nelle rispettive stanze a finire di prepararsi e poi uscirono salutandoci.
"Vieni da me?" propose Simone con naturalezza e ovviamente non me lo feci ripetere due volte.

Entrai in quella camera in cui ero stata poco prima e una strana sensazione si fece spazio in me. Chiusi la porta alle mie spalle e gli circondai il collo con le mie braccia e mi tuffai sulle sue labbra. Simone rispose al bacio in modo lento e passionale, ma allo stesso tempo era capace di essere dolcissimo.
Le nostre lingue si cercavano e ormai conoscevano a memoria quella danza, si rincorrevano non avendone mai abbastanza. Mi sollevai sulle punte per permettergli di approfondire il bacio ancora di più e mi attirò a se stringendomi ancora più forte.
Il suo corpo a contatto col mio mi permise di sentire il battito del suo cuore accelerare e, se avessi potuto, mi sarei messa a saltellare dalla felicità per questo suo gesto chiaramente involontario.
Lo baciai con ancora più foga e, senza staccarmi neanche per un attimo da lui, indietreggiai verso il suo letto. Lo feci sdraiare e mi posizionai a cavalcioni su di lui continuando a lasciargli dei baci delicati sulle labbra e sul collo.
Nonostante stesse facendo di tutto per nasconderla, percepii la sua eccitazione e gongolai interiormente, era un'ulteriore conferma al fatto che fosse preso da me.
"Emma, se me fai così mica ce la faccio a fermamme" ammise, riprendendo fiato. "Non ti ho chiesto di fermarti" gli confessai seria, perdendomi nei suoi occhi.

Simone capovolse la situazione facendomi distendere sotto di lui anche se la sua agitazione era più che evidente. Probabilmente non se l'aspettava.
Iniziò a lasciarmi una scia di baci sul collo e istintivamente chiusi gli occhi perdendomi in quella magica sensazione. Le sue mani vagarono sotto la mia felpa, o meglio la sua felpa, ma non la tolse subito. Di tanto in tanto alternava dei piccoli morsi ai baci e poi tornò sulle mie labbra, affondando la lingua nella mia bocca ed entrambi non riuscimmo a trattenere un sorriso.
Sollevai le braccia sopra la testa e in tempo record mi ritrovai coperta soltanto dal mio reggiseno viola. Prima di tornare a baciarmi lo osservai imbambolato ad ammirarmi, sembrava non avesse mai visto niente di più bello.
Affondò di nuovo il viso nell'incavo del mio collo e ricominciò la sua piacevole tortura fatta di baci e morsi, scendendo fino alla scollatura e provocandomi dei brividi, poi afferrò tra i denti una bretellina e la fece scivolare giù.
Poco dopo trovai i suoi occhi puntati nei miei, serio come non mai e non riuscii a capire cosa gli fosse preso "sei sicura?" domandò, evidentemente preoccupato. Senza pensarci due volte lo attirai a me e lo baciai in modo inequivocabile.
Basta come risposta?

Nel frattempo afferrai un lembo della sua maglia e gliela sfilai, potendo finalmente ammirare il suo busto tonico e virile. Mi aggrappai alle sue spalle larghe e inarcai la schiena per permettergli di togliermi i pantaloni della sua tuta e non se lo fece ripetere due volte.
"Quanto sei bella!" esclamò nel modo più sincero che possa esistere e, per quanto fossi cosciente di essere una bella ragazza, solo lui era capace di farmi sentire bellissima.
Gli sbottonai i jeans abbassandoglieli del tutto e involontariamente il mio sguardo si posò sui suoi boxer neri e gonfi, lo sentii soffocare una risata e le mie guance andarono a fuoco.
Fortunatamente capì il mio imbarazzo e si sdraiò sopra di me riprendendo a baciarmi, mentre una mano si insinuò sulla mia schiena sganciandomi il reggiseno. Con una rapida mossa lo lanciò in un punto a caso della stanza e iniziò a mordicchiarmi il seno, mandandomi letteralmente in estasi. Avvolse un capezzolo con la lingua e continuò andando sempre più giù, fino all'elastico dei miei slip, che sapevo che non sarebbero rimasti su ancora a lungo.
In un attimo mi ritrovai completamente nuda davanti ai suoi occhi e lo guardai recuperare i suoi pantaloni, prendere in mano una bustina e strapparla in fretta con i denti. Si abbassò i boxer e srotolò il preservativo sul suo membro e non nascondo che per qualche secondo rimasi ad osservarlo incantata.
"Non te lo puoi neanche immaginà quanta voglia c'ho di te!" affermò deciso "lo vedo" risposi ammiccando e facendolo sorridere.
Poco dopo lo sentii entrare dentro di me e percepii immediatamente tutta la sua ansia, sembrava come se avesse paura di farmi male. Le sue spinte erano così delicate da essere quasi impercettibili "Simo, tranquillo!" gli sussurrai baciandolo dietro l'orecchio, esattamente sul suo tatuaggio. Gli accarezzai la schiena e mi aggrappai a lui affondando le unghie sulla sua carne e piano piano lo sentii prendere più confidenza. Curvai la schiena per sentirlo ancora più mio, perché era questo ciò che volevo. Non avevo più bisogno di altro tempo, volevo lui, volevo stare con lui e non c'era modo migliore per farglielo capire. Ero sua, completamente sua.

Aumentò il ritmo delle sue spinte e i nostri gemiti riempirono la stanza e ci dimenticammo del tempo e dello spazio, del fatto che eravamo in una stanza d'hotel e che probabilmente le pareti non erano così spesse da non far sentire niente ai nostri compagni. Ma in quel momento non mi interessava nulla, lo avevo desiderato così tanto che niente e nessuno avrebbe potuto distogliermi da ciò che stava accadendo tra di noi.
Simone accelerò sempre di più e contemporaneamente un gemito prolungato uscì dalle nostre labbra e in un attimo ci ritrovammo entrambi esausti e col fiato corto.
Mi accoccolai al suo petto e intrecciai le gambe alle sue, gli rivolsi un sorriso che fu pronto a ricambiare e si avventò nuovamente sulla mia bocca.
Mi avvicinò ancora di più a sé e mi abbracciò con una stretta potente "ma che m'hai fatto?" domandò più a sé stesso che a me, "sei tutta mia, solo mia!" Numerosi brividi invasero il mio corpo, gli accarezzai una guancia e lo fissai seria prima di annuire convinta.
Sono tua.


So che molte di voi aspettavano questo momento e spero vivamente di non aver deluso le vostre aspettative. È stato veramente complicato e spero di essere riuscita a farvi immergere nella storia. Fatemi sapere cosa ne pensate perché ci tengo molto, sia nel caso di complimenti che di pensieri negativi, perché ho fatto davvero una gran fatica a scrivere questo capitolo a differenza di tutti gli altri 😂.
Vi mando un bacio grande e vi ringrazio nuovamente per tutte le stelline e le visualizzazioni perché sono numeri pazzeschi e che non mi aspettavo assolutamente!
Ps: se potete mi scrivete in che posizione in classifica è la storia, dato che non riesco a vederlo?

Buonanotte 😘

Un sex symbol tutto mioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora