0.4 Una Grande Amicizia

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Alessandria                                  9 anni dopo

Il sole brillava alto in cielo quella afosa mattinata d'agosto,e si sa, con una giornata del genere chiunque vorrebbe andarsi a rinfrescare nel Nilo dove l'aria e più fresca, ma si sa anche, che gli schiavi non posseggono questo privilegio.

Alexander però era mentalmente grato agli Dei, visto che quella mattina non avrebbe dovuto scontarla nelle cucine o a trascinare i cavalli in giro per la città come spesso gli veniva chiesto dal generale delle guardie, ma avrebbe dovuto svolgere un compito, si faticoso, ma dove almeno aveva contatto con l'acqua, pulire i pavimenti del tempio dedicato a Ra.

Ed eccolo lì chinato sul pavimento con in mano un vecchio e logoro straccio, mentre grondante di sudore e di stanchezza,si dedicava a lucidare il tempio del Dio

-stanco?

Chiese una voce facendogli alzare lo sguardo dal pavimento, posandolo su quello di due occhioni smeraldi che lo fissavano sorridenti, il giovane ormai diciottenne annuì al sacerdote abbozzando un sorriso stanco,ma sincero

-tieni

Disse il ragazzo dai morbidi ricci passandogli un calice colmo d'acqua fresca, che lo schiavo afferrò immediatamente bevendone il contenuto, quando ebbe finito il suo sgrando si porse nuovamente al giovane che con un sorriso tutto fossette sul volto invitò Alec a riposarsi sedendosi accanto a lui su alcuni scalini che conducevano all'altare dove si potevano vedere varie statue del Dio a cui esso era dedicato.

-Non dovresti esserre qui...

Sussurrò in modo flevile lo schiavo, ben consapevole dei rischi, che il sacerdote dagli occhi verdi correva nell'aiutarlo

-se è per questo dovrei anche essere calvo e con il viso impiastricciato di nero

Rispose con un espressione disgustata il riccio, mentre si accarezzava in modo convulsivo una morbida ciocca di capelli sussurrando ad essa parole di protezione e affetto, e quello spettacolo fece scoppiare Alec in una fragorosa risata come non gli capitava da tempo.

-Allora nobile Alexander come sono passati questi mesi in mia assenza?

Chiese tutto ad un tratto il Sacerdote, mostrando le proprie fosette.

A quel nome Alec alzò gli occhi al cielo sbuffando leggermente, odiava essere chiamato "nobile" da quando quel giorno, quella notte in una delle stanze negli alloggi delle guardie, mentre cercava Bahiti, sentì delle urla strazianti che continuarono per ore, seguiti in ultimo da delle fragorose risate.

Il mattino dopo quella che lui aveva sempre chiamato mamma,quella che lo aveva sempere protetto e consolato, fatto ridere e sentire al sicuro non si era presentata nell'harem dove il bambino l'aspettava sempre con le lacrime agli occhi, così il giorno dopo, e quello dopo, e quello dopo ancora, oramai tutti avevano capito che la schiava non avrebbe più fatto ritorno.

Quando venne a galla che la ragione della sua morte era il bambino che ne piangeva la medesima, le donne dell'harem iniziarono a guardarlo con odio, pensando che fosse solo sua la colpa di ciò che era successo alla loro amica.

E ben presto, questa convinzione prese il sopravvento anche nel giovane cuore del suddetto interessato, e con esso anche i senzi di colpa.

Tutto poi era cambiato una mattina quando incontrò un bambino dai brillanti occhi verdi, aveva in seguito saputo che era figlio di uno dei più importanti senatori Romani, avuto con una nobile donna Egiziana, il ragazzino infatti aveva espresso il desiderio di poter prendere parte alla devozione verso il Dio Ra e, anche se con qualche risentimento da parte del padre,era stato accontentato.

Fra i due bambini era subito nata una grande e profonda amicizia, e spesso era stato proprio Il Giovane figlio del senatore a curare le ferite inferte dalle frustate sul corpo dello schiavo, più volte il giovane si era raccomandato con Alexander, supplicandolo in ginocchio di sottostare agli ordini e alle regole dei suoi padroni senza controbbatterte, ma mai una volta era stato ascoltato.

Alec infatti era talmente orgoglioso, per non dire sfrontato, da avere sempre qualcosa da ridire anche, e soprattutto, con i suoi padroni che pur mettendolo a digiuno, frustandolo e picchiandolo non ottenevano mai nessun miglioramento dal corvino che anzi con gli anni aveva imparato a difendersi egregiamente, e più di una volta aveva ferito gravemente: guardie, servi, soldati di passaggio e nobili in visita, e se non era ancora stato rvenduto al mercato degli schiavi o peggio ancora, ucciso, lo doveva solo e soltanto all'anima buona del suo migliore amico che quando vedeva le cose mettersi davvero male, ci metteva sempre una buona parola e una buona somma di denaro per ricattare le giuardie di turno

-Bene...ma non partire più

Sussurrò a voce bassissima il giovane dagli occhi di ghiaccio abbassando lo sguardo e lasciando che le proprie gote si tingessero di un leggero colore rosato, che fece ridacchiare il riccio

-me lo dici ogni Estate...

-e tu ogni estate mi prometti che non andrai e invece l'estate dopo sparisci per mesi Harry!

Protestò a quel punto lo schiavo mettendo su un tenero broncio.

Il sacerdote scoppiò in una fragorosa risata, chiedendosi come fosse possibile che in otto anni il suo amico non fosse cambiato di una virgola, era sempere il dolce, orgoglioso, testardo bambino che lo accoglieva in un abbraccio schiaccia ossa ogni qualvolta tornasse dalle sue visite a Roma.

I due continuarono a chiaccherare allegri, fino a quando un rumore di urla e schiocchi di frusta non fece nascere in loro una grnade curiosità, e uscendo di soppiatto dal tempio, andarono verso quei suoni.

Quando arrivarono nei giardini proprio dove venivano portati i nuovi schiavi per essere ripuliti, videro da dove scaturivano quei suoni.

Un ragazzo più o meno della loro età stava tenendo ferme con entrambe le mani, e un espressione di sforzo stampata in volto, le lunghe fruste delle guardie che in vano cercavano di domare quel cavallo selvaggio, che altro non era se non un ragazzino

Ebbene si sono consapevole che con questo capitolo ogni insegnante di storia ben informato sull'antico Egitto e ogni studioso del medesimo, mi stiano mandando contro le peggio bestemmie, ma come potevo non inserire l'amicizia fra Harry e Alec? :') oggi capitolo un po' più lungo e FONDAMENTALE per l'assenza di questi giorni.

Cupido

Il Dominio dei Re||malec||Where stories live. Discover now