33.Tu sei mio

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Erano ormai un paio d'ore che Lydia girava per le strade affollate in cui si stava svolgendo il mercato, ed erano ormai due ore che Alexander sopportava le continue discussioni della donna su quale colore fosse più adatto per un tappeto, o che modello di tunica fosse più raffinato, ormai annuiva soltanto senza badare a ciò che la bionda starnazzasse.

Il corvino, però, aveva un dubbio, come mai una donna del suo rango aveva scelto lui per accompagnarla, e non una delle sue ancelle? In fondo cos'era lui? Uno schiavo, la maggior parte delle donne si sarebbe vergognata a mostrarsi in pubblico fianco a fianco con un servo. Ma Lydia no, anzi sembrava piacerle la compagnia del  corvino, il piacere però era solo suo, dato che Alec si stava annoiando a morte e iniziavano a fargli male le caviglie.

"Alec, tesoro, fammi una cortesia, vai a cercare una bancarella che venda del miele io sono impegnata"

Lo schiavo scosse leggermente il capo, come a riscuoterai dai suoi pensieri, e annuì alla donna che stava provando dei gioielli, prese i pochi sesterzi che Lydia gli offri e si allontanò.

Non fu così difficile per lui, trovare la bancarella che cercava, così si avvicinò;

"Buongiorno in cosa posso aiutar-oh ciao di cosa hai bisogno?"

Il corvino alzò lo sguardo dal suolo e lo rivolse al ragazzo dietro la bancarella, davanti a sé vide un sorriso bellissimo, e due occhi ancor più belli così unici e Particolari, di due colori diversi Blu ed Oro. Un incrocio meraviglioso, si ritrovò a pensare lo schiavo che, non aveva smesso un secondo di guardare il mendicante, con un sorriso imbarazzato e le gote rosate. In pochi secondi si ritrovò con una ciotola in mano, e un sorriso a trentadue denti stampato sul viso.

"G-Grazie mille"

Stava per avviarsi verso la bancarella di gioielli dove aveva lasciato Lydia, quando la risata del biondo lo interruppe, e si disse di non aver mai sentito risata più bella.

"Ti sei dimenticato di pagare"

Le guancia dello schiavo si colorarono di un rosso acceso e si affrettò a pagare, scusandosi più del necessario, e facendo aumentare le risa del Liberto.

"Alexander! Finalmente ti ho trovato!"

La voce squillante di Lydia interruppe i Pensieri del corvino che, nonostante tutto, non le diede retta e continuò ad osservare il biondo, la donna accortasi dello strano gioco di sguardi che c'era fra i due, lanciò uno sguardo di sfida al mercante prima di prendere Alec per mano e stringersi al suo braccio.

"Andiamo è già tardi"

Rivolse un finto sorriso al liberto*, prima di strattonare il servo.

"Vieni a trovarmi quando voi"

Sorrise il biondo verso il corvino che, se possibile, arrossì ancora di più annuendo lievemente, prima di essere trascinato via da Lydia.

Il tratto di strada che li separava dalla domus, fu silenzioso, e Alec ringraziò gli Dei per aver fatto tacere quella donna insopportabile.

Quando arrivarono, Lydia convinse Alec ad accompagnarla nelle stanze dove alloggiava quando lei e la madre andavano a trovare l'Imperatore.

La donna chiuse la porta dietro di sé e si avvicinò con passo seducente verso il corvino, fino a farlo sedere sul letto, Alexander la guardava sconvolto non avendo ancora capito le intenzioni della bionda, quest'ultima si sedette sulle sue gambe, strusciando il bacino contro il membro dello schiavo coperto dalla stoffa della tunica.

"Tu sei mio Alec, ricordatelo sempre"

Si fiondò sulle sue labbra, coinvolgendolo in un bacio passionale, fatto di piccoli morsi e scambi di saliva.

*I liberti erano gli schiavi che venivano Liberati dai vecchi padroni quindi diventavano uomini liberi.

Questo sarà l'ultimo capitolo che publicherò per circa una o due settimane, dato l'evidente calo dei voti, non che mi interessi più di tanto ma mi fa scoraggiare molto vedere dei cali così evidenti, magari ho bisogno di riposarmi per riuscire a fare dei capitoli migliori! :)

Spero comunque che il capitolo vi piaccia vi ricordo di andare a commentare l'avviso, so di essere ripetitiva ma quell'avviso è importante per me.

Prossimo aggiornamento: da decidere.

Votate e commentate ^-^

Cupido

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