Di quando arrivò Dicembre e passò

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Di quando arrivò Dicembre e passò.

È arrivato Dicembre e Zayn non ha trovato ancora una soluzione. 

Ci ha provato da sé, in realtà, a far funzionare quella bugia, ma con scarsi successi.

La sera dell'esibizione di 'Stay', dopo la conferma delle intenzioni del produttore sul suo conto, Simon gli ha fatto una domanda alla quale Zayn avrebbe dovuto rispondere sinceramente.

Ma, preso dal momento, dalla paura di dire la cosa sbagliata e che il suo piccolo miracolo sparisse davanti alla sua risposta, Zayn ha mentito.

"Sai scrivere anche canzoni, Zayn?"

Sì, ha risposto. E ha mentito. 

Una volta tornato a casa, sdraiato sul letto, Zayn ci ha pensato. 

Ha continuato così per una settimana, la mattina appena sveglio, a lavoro – dove ha continuato la sua protesta con gli spettacoli, sotto lo sguardo di Harvey che, nonostante i – non – spogliarelli, non ha battuto ciglio. 

E ciò che ha ricavato sono pochissime frasi, alcune banali, e meno tempo a disposizione da trascorrere con Liam.

Liam, al quale ha tenuto nascosta questa piccola bugia per due buone ragioni: si arrabbierebbe con lui per averla raccontata; e, due, l'intenzione che ha avuto fin dall'inizio, l'unica sicurezza, in tutti quei dubbi fatti di parole scontate, è che quella canzone parlerà proprio di lui, di Liam.

Sarà loro.

Ma se continuerà di questo passo, Zayn non l'avrà mai e ciò che otterrà è solo l'arrabbiatura del migliore amico quando Simon lo butterà fuori, dai suoi piani, a calci in culo e quando verrà a galla la menzogna che ha raccontato per paura.

Accade una mattina, però, quando Zayn apre gli occhi e ha la soluzione, che può riassumersi in due parole, precisamente un nome e un cognome: Louis Tomlinson.

Il problema del ragazzo, però, è la consapevolezza che lo scrittore non lo aiuterà mai. 

Mai, considerato i loro trascorsi e tutte le volte che Zayn si è fatto beffa della passione di Louis.

Tuttavia, quando la disperazione è tanta, Zayn ci si aggrappa sperando che funzioni.

Così, quella mattina di Dicembre, con il freddo a ostentare le sue buone intenzioni, si dirige a casa di Liam.

Ad aprigli la porta è Niall che lo guarda prima sorpreso e poi sorridente. "E tu cosa ci fai qui?"

"C'è Louis?" domanda in risposta. Lo sgomento si fa spazio ancora nel viso dell'irlandese che ripete "Louis?"

Zayn alza gli occhi al cielo. 

"Sì, è nella sua stanza...ma non cerchi Liam?"

"No, a proposito, è in casa?" domanda ancora. Niall nega e chiude la porta. "Come va?" chiede Zayn, girandosi a guardarlo.

Niall sorride e si gratta il capo. "Bene, grazie. Tu?" e Niall sembra sincero con quel sorriso imbarazzato stampato in faccia. Zayn fa spallucce e posa il cappotto e il casco sul divano. 

"Vado da Louis, devo chiedergli una cosa" annuncia, infilandosi nel corridoio. "D-d'accordo, io- stavo per uscire..." farfuglia, incerto, l'irlandese. Sapendoli nella stessa stanza non è più sicuro di abbandonare quella casa. Zayn sbuffa una risata e si volta verso di lui.

"Non ti preoccupare, sono qui senza l'intenzione di fare la guerra!" e gli fa l'occhiolino per rassicurarlo. Niall ride e, infilandosi il cappotto, apre la porta e se ne va.

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