Capitolo 69

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Penso di non essere mai stata così stanca in vita mia,dico davvero.
Il branco è completamente impazzito e io Michael,con l'aiuto di Ben e Amelia lo riusciamo a tenere a malapena, ma nonostante questo,il mio compagno ha voluto lo stesso allontanarsi dal branco,anche se non di molto.
"A che pensi?"mi chiedi Michael,appoggiato alla quercia dietro di me.
"Avete già deciso la data della guerra?"chiedo preoccupata per l'esito della guerra.
"Davvero pensi alla guerra qui?Dove ci siamo incontrati e cresciuti insieme?Pensi alla guerra tra le mie braccia?"mi chiede sbalordito dalla domanda,ammetto che era fuori luogo.
"Si sta avvicinando, non riesco a pensare che finita avremmo feriti e morti qui,nel nostro bosco e nel nostro territorio."dico guardando davanti a me,mentre le carezze di Michael cercano di darmi conforto, trasformando i brividi di paura in amore.
"Non devi pensarci ora, è lontana quella data."dice baciandomi il retro del collo.
"Ma Mich-"cerco di dire prima di venire zittita con un bacio.
"Pensa a me, pensa all'ambiente,ma non pensare alla guerra,non voglio più sentire pronunciare quell'orribile parola dalle tue perfette labbra,chiaro?"dice guardandomi dritto nei miei celesti occhi.
"Chiaro come l'acqua del laghetto."dico ridacchiando mentre lui inizia a farmi una treccia.
"Sai a volte penso come dovrebbe essere stato bello incontrarci il giorno dopo che io abbia compiuto sedici anni e accorgermi di avere ragione."dice stringendomi ancora più a lui.
"E poi fuggire insieme a Ben ed Amelia, finché non avremmo trovato una bella radura piena di selvaggina,in modo che io e Ben potessimo cacciare mentre tu e Amelia apparecchiavate la tavola e ci aspettavate accudendo i nostri figli dentro alla nostra casa,costruita da me,Ben e Sebastian che ci veniva a trovare ogni tanto." sussurra nel mio orecchio mentre il mio petto si solleva e abbassa velocemente dall'emozione nel sentire i nostri sogni che avevamo progettato qui,sotto a questa quercia.
"Senza pressioni di guerra,senza pressioni del branco, solo noi cinque;i fantastici cinque."dice prima di darmi piccoli baci dalla spalla al retro dell'orecchio.
"Cosa avresti fatto quel giorno in cui avresti capito di aver ragione?"chiedo con un filo di voce a causa dell'emozione e dei numerosi ricordi di due bambini che parlavano entusiasti del loro futuro,senza mai includere la separazione.
"Ti avrei dato un bacio a stampo nel laghetto,proprio come desideravi. Poi avremmo giocato per tutto il giorno, e alla fine della giornata l'avremmo comunicato a Ben ed Amelia." continua a raccontarmi, spostandomi un piccolo ciuffo escluso dalla treccia.
"E poi?"chiedo,volendo vivere quei giorni.
"Poi saremmo andati a casa tua,mi sarei presentato ai tuoi genitori e il mattino seguente avremmo dato inizio alla nostra fuga,con la benedizione dei tuoi genitori perché avevamo promesso di tornare per alcune feste.
Erano felici, tua mamma e papà si erano commossi nel vedere la figlia con il proprio compagno e per il fatto che se ne andasse così piccola,ma sapendo che era in mani più che sicure perché gli avevo promesso che avrei dato la mia vita per la tua,proprio come ora."mi risponde con il fiato caldo che mi soffia sul collo.
"Esauriente come risposta?"mi chiede girandomi verso di lui per guardarmi dritto negli occhi.
"Dipende,hai altro da raccontarmi? chiedo inarcando un sopracciglio,guardandolo con sfida.
"Forse,ma al laghetto ricevendo come compenso un lungo bacio da parte di queste labbra."dice passandomi un dito sul labbro inferiore.
"Non lo sai che si paga solo dopo aver ricevuto?"dico alzandomi da terra, ricevendo un'occhiata di sfida.
Anche Michael si alza,ma non ci bado molto perché la mia attenzione è catturata da un rumore improvviso.
"Cosa c'è?"chiede Michael, probabilmente ignaro del rumore.
Uno scocchio,io che mi trasformo in lupo e salto davanti a Michael,una freccia conficcata nel mio ventre.
"Aria!"urla Michael mentre cado a terra dal mio salto.
"C'è un cacciatore!Vai!"gli urlo con il collegamento mentale per evitare che si fermi per curarmi e lasci scappare quel lurido cacciatore che ha schioccato la freccia.
Michael mi rivolge un ultimo sguardo,incontrando i miei occhi che lo guardano con rimprovero e inizia a correre verso i rumori.
Non fa tanto male la freccia se non ci penso,devo solo aspettare che Michael faccia ritorno e che mi tolga sta freccia dal ventre in modo che io possa guarire.
"Aria!"esclama Sebastian correndo verso di me,che cavolo ci fa qui?
"Ciao,come stai?"chiedo fingendo di stare bene,non lo so perché lo sto facendo infondo si nota benissimo la freccia.
"Dovrei chiedertelo io dato che hai una freccia in pancia!"dice.
"Se tu fossi un'umana saresti già morta,e se la togliessi peggiorerei la situazione,ma dato che tu sei un lupo stringi i denti." dice prima di estrarre la freccia,facendomi guaire.
"Vai ora,devi aiutare Michael,io guarirò tra dieci minuti."dico facendolo annuire e correre via.
Dannati cacciatori e le loro frecce!

                 NOTA AUTRICE

Ricontrollo più tardi.
Oggi il capitolo è un po' corto ma non volevo ancora mischiare i pov di Michael con quelli di Aria.
Che ne pensate?
Ciao!

HOPE( In Revisione)Where stories live. Discover now