two.

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"We accept the love we think we deserve"

 "We accept the love we think we deserve"

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-ti prego non urlare- mi sussurrò tenendo
ancora la mano sul mio viso, mentre i suoi occhi impauriti scorrevano sul mio viso.
Annuì muovendo lentamente la testa.
Il cuore mi batteva talmente forte che quasi riuscivo a sentirne il rimbombo.
Tolse delicatamente la mano dalla mia bocca e come promesso non dissi niente.
Non potevo crederci.
Lui era lì, davanti a me.

-sei tu? T..taehyung?- chiesi con il poco fiato che avevo ancora in gola.
Lui si tolse la maschera e lo vidi.
A mio discapito, era sempre bello come al suo solito, ma c'era qualcosa di diverso in lui.
Il suo modo spavaldo e prepotente sembrava essersi cancellato, come se per la prima volta fosse vero, vulnerabile.
-Perché sei qui?- chiesi mentre lui indossava di nuovo la maschera.

-C'è un ballo oggi, e non ne ho mai perso uno..-
rispose sorridendo leggermente.

-Sai cosa c'è un gioco..è stupido presentarsi qui.-

-Non ho ucciso io mio padre, se questo è quello che vuoi chiedermi.-
disse secco, cambiando improvvisamente tono.

-lo so.- risposi sospirando.

Si girò di scatto, guardandomi quasi stupito.

-Vuoi dire che mi credi? Che non sospetti sia stato io?- rispose inarcando le sopracciglia, con un sorriso curioso.
-Sei troppo stupido per commettere un omicidio.- risposi sorridendo e lui fece lo stesso, cacciando una piccola risata divertita.
Era strano, quasi assurdo.
Noi due che ridevamo insieme, in circostanze abbastanza surreali oserei dire.
Ma la cosa più assurda è che io non avevo mai pensato che fosse stato lui.
Quasi come se ne avessi la prova certa.
Non ne capivo il motivo.
Insomma, non mi ero mai fidata di lui.
Non lo conoscevo nemmeno più di tanto.
Perché ero così sicura che lui non c'entrasse nulla?

-..Comunque..era tuo padre Taehyung..e mi dispiace molto.- dissi poi diventando improvvisamente seria, incrociando i suoi occhi castani, che mai mi erano sembrati tanto persi come in quel momento.

Dopo qualche minuto di insopportabile silenzio Taehyung si girò verso la ringhiera del terrazzo,  mentre i suoi respiri si gelavano nell'aria.

-Mio padre non è stato ucciso per caso- disse poi freddamente, infilando le mani in tasca.

-Che intendi dire?- chiesi terrorizzata quell'affermazione.

-C'è qualcosa di molto più grosso sotto questa storia Loren.- rispose sospirando lentamente.
-Lo volevano morto, ed io ero lì quando lo hanno ucciso, sanno che ho visto tutto, e hanno cercato di incastrarmi, soprattutto, mi stanno cercando.-

«lost in your paradise» kim taehyung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora