thirteen.

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"Close your eyes and I'll kiss you
Tomorrow I'll miss you."

♡

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Taehyung
Odiavo la noia.
Moltissimo.
Odiavo non avere nulla da fare,e in quel momento mi stavo annoiando a morte.
Salì al piano di sopra e feci per andare a cambiarmi,ma mi fermai un secondo davanti alla porta della camera di Loren.
Erano passate due ore da quando la ragazza era salita al piano di sopra e mi chiesi cosa stesse facendo.
Aprì lentamente la maniglia e la vidi seduta sulla piccola poltroncina rossa vicino al letto,con le dita avvolte fra i disordinati capelli,le gambe portate al petto e lo sguardo perso in un libro da un numero di pagine infinite.
Era sempre stata così.
Avvolte fastidiosa,impacciata,sempre con la testa persa in quei libri.
Avevo sempre provato antipatia per lei,eppure mi sembrava così diversa adesso,ranicchiata e concentrata mentre il suo sguardo girava tra quelle centinaia di parole.
Mi limitai a guardarla per qualche secondo e solo dopo si accorse che la stavo osservando.
-Che fai?- chiese poggiando il libro sulle ginocchia.

-Sei monotona sai?-dissi poi poggiandomi con la spalla alla porta.

-Come scusa?- chiese lei incrociando le sopracciglia.

-Fai sempre le stesse cose,o studi o leggi o rompi le scatole.-

-Cosa altro dovrei fare? Hai idee migliori- rispose cacciando una piccola espressione innervosita.

-Beh,ad esempio potresti parlarmi di te..- risposi sedendomi sul suo letto.

-Da quando ti interessa la mia vita e il mio passato?- chiese lei poggiando il libro sul comodino.

-Ah sei insopportabile,prima dici che non ci conosciamo e poi non vuoi dirmi nulla di te.-

Lei rimase in silenzio per qualche minuto poi riprese il libro e si sedette vicino a me.
-Dovresti leggere anche tu sai?-

-Io leggo,solo non quel libri filosofici e terribilmente logorroici.-

-È bellissimo,seriamente,dovresti leggerlo.-
Disse lei sfogliandolo.

-Preferirei pulire vasche per pesci.- risposi

-Ah dai! È un romanzo stupendo,ma sono sicura che se lo leggessi ti piacerebbe.- aggiunse alzandosi e portando il libro all'altezza del mio petto.

-È una sfida?-
Chiesi avvicinando il mio sguardo.
Lei non indietreggiò,anzi avvicinò i suoi dolci occhi verdi ai miei.
-Un compromesso- sussurrò.
-Se tu leggerai questo libro io ti parlerò di me,dato che ci tieni tanto.- disse poi lasciando il libro tra le mie mani.
-ci sto.-
Sapevo che non ne avrei nemmeno mai sfiorato una pagina,lasciandolo impolverare chissà su quale scaffale,ma stetti al gioco.
Non sapevo nemmeno io perché volevo conoscerla meglio,insomma di lei non mi era mai importato nulla.
Questa ragazza ti sta facendo proprio un brutto scherzo eh?
Sta zitto.

-Allora..i miei genitori sono di un matrimonio misto,mia madre è americana mentre mio padre è coreano,ed entrambi hanno deciso di chiamarmi Loren. In teoria i figli unici hanno più attenzioni ma invece ho vissuto con babysitter e governanti per 14 anni dato che i miei sono sempre troppo presi nel loro lavoro.
Una volta iniziato il liceo ho conosciuto le mie migliori amiche, e ho incontrato te,che è stato irritante, dal momento che non perdevi giorno per infastidirmi.-

-Smettila,non fare l'Hanna Backer della situazione.- risposi stendendomi sul letto mentre lei mi fulminava con lo sguardo.

-Che c'è? Dato che a te non frega nulla di me io posso dire la mia verità senza che tu ne rimanga né offeso né dispiaciuto.-
Ribatte' mordendosi il labbro nervosamente.

-Dannazione a me importa di te!-

Aspetta.
Cosa?

-C.come?- rispose improvvisamente timida.

-Niente..sai penso sia stata una pessima idea,io non..vado in camera.- dissi prendendo in fretta il libro e uscendo dalla porta.

Che idiota.
Che idiota.
Che stupido idiota.

Loren
-Taehyung aspetta!- urlai prima che la porta mi venisse chiusa in faccia.
Mi lasciai cadere sul letto portando gli occhi fissi al soffitto bianco.
A me importa di te.
Quelle parole.
Mi giravano in testa senza fermarsi mai.
Gli importava di me?
No,non era possibile...giusto?
lui mi ha sempre odiata stesso io.
Odio reciproco da sempre.
Ma in quelle ultime settimane non era cambiato solo qualcosa.
Era cambiato tutto.
Soprattutto dopo la serata con Simon.
Tutto stava prendendo il verso opposto.

Approposito di Simon...
Non aveva risposto al mio messaggio in cui gli chiedevo se volesse uscire.
Era strano,è sempre teneramente puntuale quando si tratta di me.

Una volta che fu sera scesi in cucina a preparare qualcosa da mangiare, ma vidi Taehyung cacciare un botto di roba dal frigo.
-Che stai facendo?-

-Voglio fare una torta.- disse lui con lo sguardo ancora rivolto verso il frigo.

-Una torta? Ma sono le otto di sera..-

-Mi aiuti invece di lamentarti?-
Roteai gli occhi al cielo e mi avvicinai allo scaffale.
-Che torta vuoi fare?-
-Torta al cioccolato,ovviamente.- rispose sorridendo.
-bene,metti il grembiule.- dissi dandogliene uno
-Non se ne parla!-
-Se sporchi i vestiti di mio padre rischio che non si tolgano le macchie,quindi metti questo grembiule.-
Lui mi guardo annoiato ed esitò prima di prenderlo.
Lo legò alla vita e mi guardò infastidito.
-Aw,sei adorabile..nonna Taehyung.-

-Ha ha ha,simpatica.- rispose lui sbuffando.
Cominciai a ridere e presi delle ciotole.

Nessuno dei due sembrava intenzionato a parlare di quello che era successo prima,e forse era meglio così.

-Allora,per iniziare ci vogliono tre uova e una bustina di..-

Non finì la frase che mi ritrovai ricoperta di farina,mentre lui rideva con la confezione in mano.

-KIM TAEHYUNG SEI UN UOMO MORTO.-
Urlai mentre cercavo disperatamente di levarmi quella polvere bianca da dosso.
Al volo presi un uovo e glielo lanciai contro,scoppiando dal ridere.
-I miei capelli!-

-l'hai voluta tu la guerra!-

-ah,ora vedrai- disse lui nascondendosi dietro al bancone.
Farina,goccie di cioccolato,cacao,uova e lievito volarono per la cucina e continuammo a ridere e a colpirci.
Eravamo entrambi talmente sporchi che nemmeno sei docce sarebbero bastate.
Ci stendemmo sul pavimento fresco stremati e stanchi, e cominciammo a ridere.
Con lui.
Tutto però mi riportava alla frase di prima.
A quelle parole dette quasi involontariamente.
Ma comunque dette.
Mi chiedevo se mai significassero qualcosa.
Per lui.
Era lui l'arrogante,dispettoso e irritante,lo stesso che avevo sempre voluto evitare,con cui litigavo ogni secondo e che molto volentieri avrei preso a pugni,ma lui era anche lo stesso e l'unico che era riuscito a farmi sentire così divertita dopo tanto tempo.
Ma sapevo che era solo la quiete prima della tempesta.
C'era così tanto davanti a noi,che infondo eravamo per poco maggiorenni.
Ma forse ora ci credevo di più.
Non so dire come un piccolo e stupido gesto mi abbia fatto questo effetto.
Non sapevo spiegarmelo.
O forse non volevo farlo.
Desideravo solo cacciarli via,tacere i miei stupidi pensieri e le voci nella mia testa che non facevano altro che ripetermi:
Ti sei innamorata.

«lost in your paradise» kim taehyung Where stories live. Discover now