one.

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"Via dai miei pensieri."

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Kim Taehyung era affascinante, spavaldo, arrogante e misterioso allo stesso tempo.
Era il tipico bel ragazzo, popolare ma stranamente intelligente e brillante.
Quello per cui tutte le ragazze andavano dietro.
Il rubacuori delle telenovele.
Quello del "ti chiamo io" e poi non si fa più sentire.
Io lo conoscevo.
Tra di noi c'era uno strano e stuzzicante odio.
Sentivo una sorta di competizione, come un duello, un non sopportarci a vicenda continuo.
Non so dire come fosse nato, forse per il fatto che eravamo completamente diversi, due rette parallele destinate a non incontrarsi mai, uno l'opposto dell'altro.
Io ero una sognatrice, quella sempre con la testa sui libri che sperava in un "vero amore", in quelli che ti tolgono il respiro, che non ti fanno dormire la notte.
Riconosco la mia ingenuità, ma, nonostante sia triste pensarlo, la mia mente era l'unico rifugio nel mondo che ero costretta a vivere.
Lui invece no, non credeva nell'amore.
Per lui le ragazze erano un passatempo,uno sfogo, così come tutto ciò che faceva, sempre finalizzato a se stesso ed al suo smisurato ego.
io odiavo quelli come lui, almeno prima.
Era passato quasi un mese ma ancora niente, di lui non si sapeva niente.
Dopo l'omicidio di suo padre era riuscito a scappare, a volar via come un pezzo di carta, nessuno l'aveva più visto, diventando così il primo dei sospettati insieme a delle prove che sembravano essere state raccolte.
Era ricercato ovunque ma sembrava essere sparito.
Fuori scuola c'erano continue auto della polizia,nel caso si fosse fatto vivo a scuola.
Agenti e poliziotti erano ovunque, sparsi per gli immensi cortili della scuola che setacciavano ogni aula, interrogavano ogni suo conoscente e disfavano le sue cose, ma oramai ci eravamo come abituati a quel disagio.
Nonostante non si facesse che parlare d'altro,tutto sembrava normale.
Le stesse persone, le stesse strazianti lezioni di fisica, stesse file interminabili per il bagno delle ragazze.
Tutto sembrava normale, e ciò mi fece rabbrividire.

Per distrarre dall'omicidio e dai vari scandali,la scuola aveva organizzato un ballo in maschera per riavviare un pò la situazione, e in effetti l'idea fu un successo perchè furono vendute quasi tutte le partecipazioni, anche se io la trovai solo una squallida vanità.
Domani ci sarebbe stato un ballo, e come al solito per eventi del genere non avevo abito e non sapevo con chi andarci, ma del resto non mi interessava più di tanto, le feste in generale non sono mai state il mio forte, preferivo di gran lunga il mio pigiama a quegli strazianti tacchi e vestiti stretti.
Era pausa pranzo, e finalmente raggiunsi Sara e Sidney nella mensa.
Non prendevo mai lo squallido cibo della mensa, ma avevo dimenticato il pasto a casa, così mi sarebbe dovuto toccare il purè della grande chef stellata della scuola.
Ovviamente era ironia, pura ironia.

-Allora Loren? Che ti metti domani?- disse Sara mentre mordeva il suo panino, che tanto invidiavo in quel momento.
Cacciai un piccolo sorriso forzato e alzai le spalle.
-Ah non ci credo!- aggiunse lei portandosi una mano alla testa come gesto di disperazione. -Di nuovo?-

«lost in your paradise» kim taehyung Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon