eleven.

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"Let me be part of you"

 "Let me be part of you"

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Tornammo a casa verso ora di pranzo,e una una volta entrati  chiusi la porta e mi lasciai scivolare contro la parete tirando un sospiro di sollievo.
Se non altro era andato tutto "bene".

-Che c'è? Già sei stanca? - rispose lui in piedi vedendomi a terra.

-L'idea di darti quel pugno sta lentamente riaffiorando.- dissi con un piccolo sorrisetto annoiato.

-Forza,dobbiamo ancora vedere cosa c'è in quel diario.- disse sfilandosi il giubbino.

Mi chiedevo come facesse ad essere così sereno e energico.
Feci un lungo respiro e mi alzai senza troppa voglia dal pavimento fresco e lo seguì con passo stanco in cucina.
Taehyung prese il diario e lo poggiò sul tavolo di legno scuro.
Stese le pagine fra le dita e cominciò a sfogliarle con cura,lentamente.

Preparai due tazze di caffè doppio e cominciammo a lavorare.
Appunti,matite,fogli,decine e decine di parole sottolineate insieme a resti di quello che un tempo erano due panini.
Passammo un intero pomeriggio a cercare informazioni,anche la più stupida.
Eppure niente.
Sembrava un diario normale di una persona normale.
Schede di lavoro,appuntamenti.
Tutto quello che può esserci nel diario di un perfetto uomo di carriera.
Ad un tratto una pagina cadde.
Una strana pagina,di un foglio diverso,una pagina strappata.
Conteneva frasi insensate con errori assurdi.
Tanto strana da risultare inpronunciabile.
Eppure era così bizzarro.
Le altre pagine erano scritte in modo impeccabile.
La cosa non tornava.
Cos'era quella pagina? E perché il signor Kim avrebbe dovuto scrivere una cosa del genere?
Lettere in più dove non servivano,errori grammaticali troppo banali per un laureato come lui.

Appuntammo ogni dettaglio cercando di decifrare quello strano componimento per ore,ma nulla,niente di niente.

la testa mi girava tantissimo e vidi che anche taehyung era allo stremo.
Guardai con gli occhi stanchi l'orologio vicino al frigorifero bianco della cucina.
Erano le otto precise.

-Taehyung..è tardi,non siamo lucidi adesso,è inutile continuare.- dissi stropicciandomi gli occhi assonnati e infastiditi dalla luce del lampadario.
Lui guardò quell'ammasso di fogli quasi con disprezzo.
-Non troveremo niente qui dentro! Poi questa pagina non ha senso,abbiamo fatto un lavoro inutile.-
Disse poi alzandosi arrabbiato dalla sedia.
-Abbiamo appena cominciato..sapevamo che non fosse facile,ma dobbiamo provare tae.-
Lui si girò a guardarmi negli occhi sorridendo,come se ad un tratto tutta la rabbia di prima fosse sparita.
-Mi hai chiamato tae..-
rispose poi incredulo.
Lo guardai con aria interrogativa quando mi accorsi di quello che avevo detto.
tae?
Da quando gli davo nomignoli?
Devo essere davvero stanca.
-Non ti fissare..non l'ho fatto apposta.- risposi mentre mettevo a posto i fogli sul  tavolo,cercando di nascondere il mio imbarazzo.
-Ah si?-
-Si!-
-Mh..vabbene,come vuoi..comunque io vado a farmi una doccia.-

«lost in your paradise» kim taehyung Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu