3- Umore e a piedi.

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3- Umore e a piedi.

Non è mai una bella giornata quando a svegliarti, dopo due ore di sonno a causa del jet-leg, è il tuo manager durante le tue settimane di riposo.

"Farà meglio ad essere importante, Marion." riconosco la voce della segretaria. "Kevin vuole parlarti, ma mi ha detto di controllare prima di che umore fossi." parla. "Beh, senti tu stessa." borbotto. "Te lo passo." "Ma-" non ho il tempo di ribattere perché la voce del mio manager mi arriva subito alle orecchie.

"Harry!" "Sono le dieci e mezza di mattina, Kevin. Una mattina libera di impegni e lavoro." preciso. "Sei così simpatico appena sveglio. Comunque- ti chiamo per chiederti se ti va di partecipare ad un evento di beneficenza qui a Londra. Non ricordo bene il nome delle aziende che partecipano, ma è importante e sarebbe bello vederti ad un evento del genere." "Non devo esibirmi o altro, giusto?" "No, solo partecipare e beh, donare se ti va." sbuffa una risata. "Quand'è?" chiedo. "Tra tre giorni. Ti mando i dettagli per e-mail." risponde. "Bene, adesso torno a dormire. Buona giornata, Kevin." attacco la chiamata lanciando il cellulare da qualche parte sul letto per poi ritornare con la testa sotto alle coperte.

*

Non è che io non voglia andare a questo evento, ma è proprio questa la parte che odio: prendere le misure.

"Se magari stessi fermo." ride Lou incrociando le braccia al petto. "Già, sarebbe perfetto." mormora la sarta. "Manca ancora molto?" domando alla signora. "No, abbiamo finito." sospira alzandosi. "Grazie al signore." borbotta, ma riesco comunque a sentirla.

Mi osservo, apprezzando i ricami colorati che ricoprono il tessuto. "Come senti la giacca?" chiede la sarta. "Va benissimo. Anche i pantaloni." la informo. "Ottimo. Allora adesso annoto le misure e poi puoi andare a cambiarti." sorride prima di lasciare la stanza per alcuni minuti. "Grazie mille." ricambio il gesto.

"Dio, sei un tale lecchino." alza gli occhi al cielo Louise. "Vaffanculo." gli punto un dito contro. "Ehi, bambino, non si dicono le parolacce." "Ho ventiquattro anni, posso permettermelo a differenza tua che ne hai dieci in più." la provoco divertito. "Senti, stronzo, la trentaquattrenne scopa più di te al momento, quindi io starei muta se fossi in te." sorride prima di recuperare la borsa e avvicinarsi alla porta. "E a casa mia ci torni a piedi. Ci vediamo lì!" esclama uscendo dalla stanza.

Harry, sei proprio un genio.

me: amo Lou AHAHAHAHAHAH

Restart. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora