15- Cornici e One Direction.

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15- Cornici e One Direction.

Sono passati tre giorni dalla denuncia e giusto ieri la centrale mi ha chiamata per avvisarmi che il processo si terrà giovedì prossimo, ovvero tra una settimana esatta. Sono ansiosa, ma anche fiduciosa, voglio sperare con tutta me stessa di riuscire a sopportare tutta la pressione a cui sarà sottoposta.

"-per domani. Mare... mi stai ascoltando?" Harry sventola una mano davanti al mio viso. "Sì, sì. Va benissimo. Grazie ancora..." rispondo. "Non è un problema. Gary Thompson è bravo nel suo mestiere e io confido pienamente in lui." mi rassicura.

I miei occhi si muovo per la stanza, fermandosi poi su alcune cornici poste sopra al mobiletto del camino. Mi avvicino sfiorando la cornice di una fotografia in particolare: ci sono due donne sedute su una panchina, il sorriso stampato sul volto, Harry proprio dietro loro con un'espressione buffa addosso. "Sono mia madre e mia sorella." dice. "Meravigliose. Vi somigliate molto." "È un modo indiretto di dirmi che sono meraviglioso?" sbuffa una risata guardandomi. Il mio viso si riscalda, colorandosi sicuramente di rosso a causa del suo commento. "Ops, ti sto mettendo in imbarazzo." ride ancora. "Non importa..." mormoro.

"Loro chi sono?" sposto l'attenzione su una cornice che ritrae cinque ragazzi con grandi sorrisi sui volti e una bottiglia di birra in mano. "Davvero non ci conosci? Voglio dire, io non ti sono per niente famigliare?" domanda sorpreso. "No, mi dispiace... ho intuito che tu sia un cantante dopo la conversazione con Christopher, ma- ma nient'altro." spiego. "Loro sono i miei compagni, abbiamo formato una band nel 2010, i One Direction. Adesso ti dice qualcosa il nome?" "A quattordici anni le mie priorità erano altre, poi tra lo studio e il lavoro... ecco, io- io non ho mai avuto molto tempo per ascoltare musica. Ne conosco davvero poca di questi tempi." ammetto leggermente a disagio.

Forse si aspettava che li conoscessi... magari c'è rimasto male- "Mare, ti stai davvero giustificando?" il suo indice si posa piano sotto al mio mento, sollevandolo, per poi far incontrare i nostri sguardi. Non rispondo, ancora presa da un minimo di ansia. "Mare, non te ne sto facendo una colpa. Sai quante persone non sanno nemmeno della nostra esistenza? Va bene che tu ci conosca. Dove sta il problema?" "Non- spero tu non ci sia rimasto male." "Rimasto- rimasto male? Per così poco? Non dirlo nemmeno." accenna una risatina. "Allora – indica i primi due ragazzi, uno biondo e uno moro – loro sono Niall e Liam, questi qui Louis e Zayn – sposta la mano su altri due ragazzi – e poi, il componente migliore: io." annuncia fieramente. Una risatina scappa dalle mie labbra sorprendendo entrambi.

"Hai un sorriso mozzafiato." mi osserva facendomi arrossire sempre di più. "G-grazie." balbetto.

"Che ne dici se mentre prepariamo il pranzo ti faccio sentire qualche nostra canzone e magari anche alcune delle mie?" propone, un sorriso enorme sul volto. Annuisco semplicemente seguendolo in cucina.

Harry.

Restart. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora