29- Facetime e prendere o lasciare.

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29- Facetime e prendere o lasciare

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29- Facetime e prendere o lasciare.

Sono passate tre settimane dall'ultima volta che ho visto Mare, ma sapere che adesso ne mancano solamente altri dieci mi invoglia ad andare avanti. L'ultimo show si terrà di nuovo a Londra e sto pensando a mille modi diversi su come chiederle di venire. Ci saranno la mia famiglia e alcuni amici, per questo ci tengo ad avere pure lei... insomma, è la fine di qualcosa di grosso ed è importante per me.

Arrivo in hotel per le due del mattino quindi suppongo che a Londra sarà più o meno pomeriggio. Dopo aver fatto una doccia mando un messaggio a Mare chiedendole si poterla chiamare con Facetime, quando mi risponde affermativamente un 'sì!' vittorioso esce dalle mie labbra.

Avvio la chiamata dopo qualche secondo cercando di capire se la telecamera è interna o meno. Come diamine...

"Harry?" la sua voce leggermente confusa mi fa sorridere. "Mi vedi?" domando. "Sì. Tu?" "Hm-hm. Credevo non mi vedessi e stavo cercando un modo per sistemare la cosa." spiego. "Che stavi facendo?" chiedo poi. "Sono tornata poco fa dal panificio, c'è una giornata stupenda oggi." "Non sai quanto ti invidio." sospiro. "Sei in giro per il mondo, l'unica persona che invidia l'altra qui sono io." "È stressante, fidati. Comunque... volevo giusto chiederti una cosa." deglutisco. "Certo, dimmi." si mette seduta. "Come sai ritorno a Londra fra dieci giorni e l'ultimo show è all'O2.... Ecco, io vorrei che tu venissi." finalmente ammetto. "Aspetta, fammi capire meglio: io dovrei venire al tuo concerto?" "Sì, direi di sì." "Sono sicura che- insomma, ci sarà la tua famiglia sicuramente, no?" "Sì." annuisco ancora una volta.

"Io non credo sia una buona idea..." mormora. "Sapevo che lo avresti detto." l'entusiasmo che fino a poco fa mi scorreva nelle vene cessa. "Volevo che ci fossi perché è qualcosa di importante per me..." mordicchio il mio labbro inferiore. "Non riuscirei nemmeno a venire se volessi." dice qualche secondo dopo. "E perché?" "Hai idea di quante persone avranno già preso i biglietti? È impossibile. Mi dispiace, Harry." "Ree, ti rendi conto che stai parlando con chi dovrà esibirsi, giusto?" sbuffo una risata. "Potresti persino avere il posto in prima fila vicino al cesso se solo lo volessi." aggiungo. "Oh." realizzazione colpisce il suo volto.

"Allora? Ti prego, vieni." la supplico. "Ci penserò." "Beh, sempre meglio di un 'no' netto." scrollo le spalle. "Esatto." sorride. "Gradirei una risposta entro domani, ti lascio tutta la notte per pensarci." "Aspetta, aspetta, aspetta – mi guarda più attentamente – Harry, non dirmi che mi stai chiamando alle due e mezza del mattino." assottiglia lo sguardo. "Nah – una risata nervosa lascia le mie labbra – sono le due e mezza del pomeriggio..." mento. "Fammi vedere la vista dalla finestra, allora." mi sfida. "Uffa – mi lagno – è l'unico momento libero in cui posso sentirti con calma, non mi importa di andare a dormire tardi." sbuffo. "Non ci credo..." sospira. "Facciamo così: tu non mi chiami più quando dovresti dormire e io verrò al tuo concerto." dice. "Che?! Significherebbe scambiarci a malapena dieci messaggi al giorno!" "Prendere o lasciare." un sorriso furbo incornicia il suo viso. "Sei ingiusta." "Quindi?" ridacchia. "Solo perché ridi e verrai al mio concerto." borbotto. "Ci vediamo il ventuno marzo. Non dimenticarti il biglietto." "Ci vediamo presto, dolcezza." "Buonanotte, Harry." sorride prima di terminare la chiamata.

Restart. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora