22- Ansia e non ce l'avrei mai fatta senza il tuo aiuto.

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22- Ansia e non ce l'avrei mai fatta senza il tuo aiuto

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22- Ansia e non ce l'avrei mai fatta senza il tuo aiuto.

L'ansia mi divora viva, abbiamo tutti ripreso posto dopo essere stati fuori ad aspettare. Tutti mi hanno assicurato di vincere, ma fin quando non sentirò le parole uscire dalla bocca del giudice, per me c'è ancora una chance di perdere.

"Respira, andrà bene." mi rassicura con un sorriso Gary.

Quando il giudice Lee entra in aula i miei arti si tendono, sono terrorizzata dall'idea di non riuscire a vincere questa causa. E se dovessi perdere? Se tutto questo fosse inutile?

"Seduti – prendiamo tutti posto – ci troviamo qui per la lettura della sentenza scelta al fronte della causa numero 486D3FH che vede coinvolti Steven Jensen e Mare Fellow." ci osserva entrambi, le lunghe ciglia sbattono contro gli occhiali così si affretta ad allontanarli di poco.

"Dunque, signor Jensen, lei non ha solo manipolato la mente di una ragazza molto più giovane di lei. Lei l'ha indotta a subire atti sessuali abusando delle sue condizioni di inferiorità fisica, causando alla ragazza l'impossibilità di ribellarsi. Inoltre, viste le molteplici denunce di violenza domestica, fisica e sessuale tutte accertate – oltre ai venticinque anni senza permesso di uscita per buona condotta – sarà piazzato un ordine restrittivo che, se verrà infranto, le causerà altri otto in carcere. Inteso?" osserva Steven. Stringe i pugni, poi annuisce. "E signor Jensen? Si ritenga fortunato, la signorina Fellow avrebbe potuto richiedere un risarcimento di danni morali facendole sborsare cifre con sei zeri, eppure non l'ha fatto." non appena finisce si volta nella mia direzione.

"Signorina Fellow, come ha già sentito un ordine restrittivo sarà piazzato nei confronti del signor Jensen, così da non recare ulteriori problemi. Volevo inoltre dirle che riconosco la difficoltà, sì, ma in queste circostanze l'unico alleato che si ha è se stessi, perciò veda di scegliere bene le persone future che porterà nella sua vita e più importante, se la riprenda." accenna un sorriso.

Le lacrime bagnano le mie ciglia mentre annuisco piano.

"Bene, così è deciso, l'udienza è tolta."

Nel momento in cui il giudice Lee si alza per ritirarsi, io faccio lo stesso notando poi il sorriso a trentadue denti di Harry, seduto accanto a Shonda e Marisol.

Dopo due anni vengo contagiata da un sorriso, facendone uno vero, pieno di speranza.

Il moro si alza avvicinandosi in fretta a me. Sto sorridendo ancora quando non ci penso più di tanto e avvolgo le mie braccia attorno al suo busto. Non avevo mai fatto una cosa del genere, ma sento che è giusto così.

"Grazie, Harry." mormoro sul suo petto. "Non dirlo nemmeno." mi stringe a sé. "Non ce l'avrei mai fatta senza il tuo aiuto. Sto solo dicendo la verità." lo guardo. Poi il nostro scambio di battute viene interrotto dalla presenza a pochi passi da noi di Steven, un paio di manette gli circondano i polsi e io spero con tutta me stessa che gli rimanga il segno, così da capire cos'ho provato io tutte le volte che le sue mani si stringevano attorno ai miei.

Restart. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora