L'ultimo rintocco - Akira

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LudovicaMaccari mi sono divertita un sacco a scriverlo... spero ti piaccia.

"I'm not the damsel in distress.
I'm not your girlfriend or the frightened princess.
I'm not a little bird who needs your help to fly...
Nope...
I'm the bad guy!"

Nome: Akira, ma preferisce essere chiamato Aki.

Cognome: Ruiz, per via delle sue origini ispaniche.

Età: 21 anni

Compleanno: 5 Giugno

Tipo di kagune: Rinkaku; al momento riesce a far fuoriuscire tre code, di un intenso verde-dorato, lo stesso dei suoi occhi.

Rango: livello S*

Organizzazione: non appartiene a nessuna organizzazione.

Vuole entrare in Rebirth?: fino a qualche tempo fa avrebbe risposto a questa domanda con un secco "no", ma visto l'incremento di colombi e i loro modi sempre più crudi ed efficaci, sta comiciando a pensare che sarebbe meglio, in tempi così bui, non restare soli. Se entrasse in Rebirth, essendo uno degli ultimi arrivati, sarebbe sicuramente un pedone, ma a lui, non avendo grandi aspirazioni di comando, piacerebbe diventate un cavallo nero.

Forza: oscilla tra il 6.5 e il 7

Carattere: Akira non passa di certo inosservato. Seppur non si sprechi in chiacchiere inutili, c'è qualcosa nei suoi modi e nel suo aspetto esotico che riesce ad affascinare chiunque lo circondi, cosa che lo rende terribilmente efficace nel catturare le sue prede.
Non sorride molto, anzi, ha la  tendenza a fissare gli altri con i suoi occhi glaciali e con un'espressione indecifrabile dipinta sul viso, cosa che lo rende, agli occhi degli estranei, particolarmente magnetico e tenebroso.
È piuttosto cinico e non si fa scrupoli a mettere in imbarazzo i suoi interlocutori  con battute cariche di sarcasmo o con riferimenti sessuali, oppure affibbiando loro strani nomignoli, anche piuttosto offensivi.
Mostra rispetto solo nei confronti di chi riesce a tenergli testa.

Detesta essere considerato un debole per via del suo aspetto (che trasmette un'apparenza fragile e delicata) e non esita a sottolineare che lui "non è la donzella in difficoltà, né la fidanzatina, né la principessa spaventata e neppure l'uccellino che ha bisogno di aiuto per spiccare il volo... lui è il cattivo".
In realtà la facciata del "bad guy" non è altro che un'armatura che si è costruito intorno dopo l'ennesima perdita. In fondo al cuore è un ragazzo leale, capace di dare la vita per proteggere le persone che ama e piuttosto empatico con chi ha sofferto quanto lui; tuttavia la vita lo ha reso diffidente e fatica a mostrarsi per come è davvero.

È molto abile a controllare le sue emozioni: per quanto spaventato o preoccupato, raramente la sua solita espressione ne uscirà incrinata (gli capita solo di imprecare in spagnolo quando è particolarmente di cattivo umore).
Tuttavia, quando suona il violino, sua grande passione, non può impedirsi di sorridere. Per questo motivo, tiene questo piccolo passatempo segreto, insieme al suo amore per i libri gialli.

Durante la "caccia" i suoi modi posati e seducenti, diventano secchi e calcolati, divorati da una crudeltà seconda sola ai ghoul di livello SSS.
Non si fa alcuna remora nel uccidere i suoi simili, soprattutto se di ostacolo al suo obiettivo, e di nutrirsi delle loro carni per incrementare il proprio potere; l'odore del sangue, difatti, lo eccita, scatenandogli una strana euforia che lo rende un'avversario terribile e pericoloso.

Nel suo distretto è molto temuto e sono pochi i ghoul che si azzardano a penetrare nel suo territorio.

Aspetto fisico: Akira è un meticcio, figlio di uno spagnolo e di una giapponese; ha ereditato le migliori caratteristiche di entrambi, mescolandole in un connubio perfetto: la pelle candida, nivea, infatti, si sposa alla perfezione con il nero intenso dei capelli, portati corti (sopra la nuca), lisci come seta e sempre scompigliati.
I tratti tipicamente occidentali, come il naso piccolo e appuntito e gli zigomi affilati, quasi femminili, contrastano con gli occhi allungati, che svelano le sue origini nipponiche, di uno spiccato verde intenso, che ricorda al punto le iridi dei felini da dare l'illusione che brillino nel buio.
Ha labbra sottili, più adatte ad una donna che a quelle di un ragazzo, e un fisico asciutto, seppur allenato dalle molte battaglie, che non esita a mettere in mostra, sottolineandolo con abiti che lasciano poco spazio all'immaginazione.
Non è molto alto (raggiunge appena il metro e settanta), ma compensa la bassa statura con una notevole agilità e una discreta forza fisica.
A causa dei suoi connotati e i suoi modi posati, viene spesso scambiato per una donna, cosa che lo innervosisce non poco.
Adora indossare accessori, come collane, ninnoli e orecchini, e, in particolare, gli piace evidenziare i suoi occhi con la matita nera.

Adora indossare accessori, come collane, ninnoli e orecchini, e, in particolare, gli piace evidenziare i suoi occhi con la matita nera

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Soprannome: Chubacapra, per la sua abitudine, come quella del leggendario mostro, di mutilare le sue vittime e di berne il sangue.

Maschera: in accordo con il suo soprannome, la maschera di Akira presenta delle grosse corna, simili, per l'appunto, a quelle di una capra.

Maschera: in accordo con il suo soprannome, la maschera di Akira presenta delle grosse corna, simili, per l'appunto, a quelle di una capra

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Storia: Akira è l'ultimo discendente di una potente famiglia ghoul originaria della Spagna. Il suo nome, tuttavia, come quello dei suoi fratelli maggiori, è  giapponese, su decisione della madre, originaria di Tokio.
Fin dalla più tenera età, Akira mostra una grande capacità nel controllo del suo kagune, tanto da cominciare il suo addestramento poco prima di compiere il quinto anno di età.
Questi anni sereni, però, vengono presto spazzati via; Akira ha solo  sette anni quando la sua famiglia, localizzata dai colombi, viene, completamente sterminata.
Akira, troppo piccolo per rappresentare un reale pericolo, riesce a fuggire, aiutato dalla servitù  (composta esclusivamente da ghoul), che lo aiutano a raggiungere il Giappone, dove viene accolto dalla famiglia materna.
Trascorre molti anni tranquilli, mantenendo un basso profilo e incrementando la sua forza con duri allenamenti, fino al compimento dei suoi sedici anni; quando decide di lasciare la famiglia, troppo protettiva nei suoi confronti (è infatti, l'unico erede maschio rimasto), e di cambiare distretto, per dimostrare una volta per tutte di poter sopravvivere da solo. In poco tempo è riuscito a crearsi una certa fama, tanto da essere catalogato come un livello S, tuttavia le molte perdite, hanno cambiato il suo carattere, rendendolo chiuso e diffidente.

*ho messo S perché ho pensato che un ghoul per riuscire a sopravvivere tanto a lungo da solo, dovesse essere piuttosto forte. Ma se non va bene lo cambio, senza problemi.

Dovrebbe esserci tutto. Spero vada bene:)
Scusa ancora per  ritardo:)

I Miei OC Where stories live. Discover now