09│salty tears rolled down his cheeks

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❝ Spark up, buzz cutI've got my tonguebetween your teethgo slow, no, no, go fastyou like it just as much as me ❞。my my my!,, Troye Sivan

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❝ Spark up, buzz cut
I've got my tongue
between your teeth
go slow, no, no, go fast
you like it just as much as me ❞
。my my my!,, Troye Sivan

Si muovevano in sincrono, come se si fossero allenate a non fare nessuno sbaglio, si assaporavano. Le nostre umide e rosee labbra si scontravano, io assaggiavo lui e lui assaggiava me, le sue mani mi accarezzarono la schiena, io gli stringevo i capelli della nuca. Senza rendermene conto la mia schiena andò a scontrarsi con il muro, fin quando non sentii sollevarmi da Ethan e portato chissà dove. Non capivo cosa stesse succedendo ma sapevo per certo che mi piacesse da morire. I suoi denti andarono a tirare il mio labbro inferiore facendomi gemere, lo inglobò e succhiò mentre mi lasciava seduto sul tavolo della cucina.

Le sue calde mani vagavano ovunque, sotto la mia maglia, sul mio addome, sulla schiena, sulle mie gambe, nel mio interno coscia. Ed io ansimavo senza sosta, sotto ogni suo tocco, ad ogni sua azione, la mia pelle era in fiamme, un leggero strato di sudore aveva iniziato a rendere la fronte lucida e i capelli umidi « Eth-mh » gemetti nel bacio, la sua mano si era posata sul cavallo dei miei pantaloni, la sua lingua si trascinò lungo il mio martoriato labbro inferiore, la mia bocca si schiuse per lasciar sfuggire un ansimo e lui ne approfittò per intrufolare la sua lingua nella mia cavità orale.

Le nostre lingue danzavano, i nostri petti facevano su e giù, portò le mani sulla mia vita, poi le fece scendere, verso il mio sedere, lo strinse e un gemito acuto scappò dalle mie labbra, probabilmente avevamo attirato l'attenzione, eravamo troppo ubriachi per fermarci. O almeno lo ero io. Si fermò, staccandosi dalle mie labbra, anche se restarono unite da un rivolo di saliva, ansimanti ci guardammo negli occhi, lui mi tirò a sè, facendomi stare seduto sul bordo del tavolo.

« qui possono vederci » sussurrò al mio orecchio, facendomi travolgere il corpo da veloci brividi, mi invitò a scendere dal tavolo, la mia testa era un completo disastro, vorticava e non riuscivo a camminare senza sbandare e rischiare di inciampare, Ethan mi prese per mano, trascinandomi verso il piano di sopra. La mia vista era offuscata e il cuore continuava a battermi forte in petto, mentre lo stomaco si contorceva a causa della grossa quantità di alcool ingerito.

Entrammo in una camera da letto, vi era un letto matrimoniale e supposi che fosse la stanza dei genitori di Allison, che sapevo fossero in viaggio. Appena Ethan chiuse la porta, mi spinse contro di essa, ricongiungendo le nostre labbra in modo rude, eravamo così impazienti e bisognosi, eppure lui sembrava che stesse aspettando quel momento da tanto tempo. Le sue mani vagarono sul mio addome, le sue dita si posarono sul bordo della mia t-shirt, sfilandomela.

Era tutto veloce, le sue labbra corsero sul mio collo, leccarono, succhiarono alcuni lembi di pelle, le mie palpebre erano calate, impedendo ai miei occhi di vedere, le mie labbra socchiuse lasciavano sfuggire alcuni sospiri e gemiti di approvazione e piacere. Non riuscivo ad avere il controllo del mio corpo e senza accorgermene mi ritrovai steso sul letto, con il corpo di Ethan che mi sovrastava. Le sue mani mi stavano sfilando i jeans, tenni le mani ancorate al lenzuolo mentre si spogliava dinanzi ai miei occhi. I suoni erano ovattati, vedevo sfocato, sembrava che tutto si stesse svolgendo a rallentatore.

Sgusciò dentro di me, il mio corpo era scosso da fremiti, boccheggiavo alla ricerca di aria ma ottenevo solo le sue labbra sulle mie, fameliche, mi stava divorando, qualsiasi parte del mio corpo era stata toccata dalle sue mani frenetiche. I miei occhi si chiusero per l'ennesima volta, prima che tutto si spegnesse ed il mio corpo fosse avvolto dal silenzio, le mie orecchie percepirono i cigolii del letto, i suoi ansimi, la sua voce pronunciare imprecazioni. Non provavo dolore ma nemmeno piacere, non sentivo nulla, come se non fossi più nel mio corpo, mi abbandonai nelle calde braccia di Morfeo e sperai che fosse tutto un dannato incubo.

Il cinguettio proveniente da fuori e il calore dei raggi del sole posati sulla mia pelle cullarono il mio risveglio, aprii gli occhi ed un lancinante dolore alla testa mi costrinse a strizzarli, mi alzai, mi sentivo appiccicoso e sporco. Mi guardai attorno, la camera non era la mia, non riconoscevo i mobili. Abbassai lo sguardo e i miei occhi si spalancarono, ero completamente nudo e le mie gambe erano sporche di un liquido biancastro. Sentii gli occhi diventare lucidi e le lacrime scorrere senza pietà sulle mie guance pochi attimi dopo.

Mentre mi alzavo, mi pulivo, mentre indossavo i miei vestiti finiti per terra, le lacrime non smisero mai di uscire, la testa faceva male ed avevo la nausea, ignorai il dolore fisico, i miei denti si strinsero tra loro. Uscii da quella casa senza farmi vedere, vi erano altri ragazzi addormentati in posizioni scomode, portai la mano destra sulla mia bocca per soffocare i singhiozzi. Non volevo crederci, non potevo. Il dolore fisico non era nulla in confronto a quello che mi stava succedendo dentro.

Mi sentii tradito, Ethan , sporco, ed era tutta colpa tua. Avevi promesso di controllarmi, di non lasciarmi fare cazzate, mentre ballavamo mi avevi addirittura detto che mi avresti protetto da chiunque avesse avuto brutte intenzioni. L'unica persona di cui non dovevo fidarmi eri proprio tu, l'unica persona da cui dovevo essere allontanato eri tu, l'unica persona dalla quale dovevo essere protetto eri fottutamente tu. E la cosa che più fece male fu che tu non fossi al mio fianco al mio risveglio. Eppure, Ethan, tu avevi promesso.

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r u ready?

FRAGOLE & SIGARETTEWhere stories live. Discover now