9. Occhi

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In biblioteca ho preso alcuni libri: tre su come potenziare i propri attacchi, due con scritti alcuni incantesimi in caso di infortuni e ne ho trovato un altro sull'incantesimo che devo imparare entro domani sera. Comincio con il leggere quest'ultimo e, nel giro di venti minuti, arrivo a metà. Sono sempre stata veloce a leggere i libri, anche quando ho un sonno tremendo come adesso. Sono già le due di notte e mi sto letteralmente addormentando sopra il tavolo della biblioteca sul quale è appoggiato il libro, ho davvero bisogno di un caffè.

<principessa, è stanca, si vede a chilometri di distanza. Ha bisogno di riposare>

<no, Jill, devo imparare quell'incantesimo e se Vincent non mi vuole aiutare, lo farò da sola>

Mi viene un'idea senza nemmeno ascoltare le successive parole di Jill. Potrei far apparire una tazza di caffè fumante davanti a me, dopotutto non mi vede nessuno a quest'ora di notte. Mi concentro ed ecco che il caffè è già nel mio stomaco e sta già facendo il suo effetto.

<che cos'hai bevuto, principessa?>

Mi chiede dopo che io ho finito l'intera tazza insieme al libro.

<caffè, aiuta a svegliarsi. Puoi accompagnarmi in un'aula?>

<non preferisci andare a dormire?>

<no. Devo praticare la teoria adesso, ma mi serve il tuo aiuto. Ti prego>

La guardo con occhi dolci e lei sbuffa per poi annuire e iniziare a volare al mio fianco mentre cammino. Arriviamo nella solita aula dove mi sono allenata con il professore per tutto il giorno e mi posiziono davanti a Jill.

<ti andrebbe un duello?>

Le chiedo.

<ma, principessa, non potrei mai farti del male! Sono il tuo protettore>

<Jill, ti prego, non so con chi altro allenarmi. Posso dirti che è un ordine da parte della principessa di questo regno?>

<se è un ordine non posso fare altro che ubbidire, ma ci andrò piano con te. La magia di un Rubino è tra le più forti al mondo>

<va bene>

Ci allontaniamo leggermente e ci guardiamo negli occhi. Ripenso a quello che ho letto prima: "bisogna crederci davvero", "concentrazione e tecnica", "saper leggere nella mente", "avere un motivo valido per cui farlo", "riuscire a vedere lo specchio dell'anima", "conoscersi veramente". Alcune affermazioni non riesco ancora a spiegarmele, ma spero di riuscire a comprenderle questa notte mentre mi alleno con Jill. Ancora mi chiedo perché il professore non mi abbia detto nulla di tutto questo. Vuole per caso non farmi imparare l'incantesimo?

Continuo a fissare i suoi occhi grandi e rosa. La concentrazione c'è, la tecnica c'è, un motivo valido per farlo anche e sulla convinzione ci sto lavorando. Per quanto riguarda il "conoscersi veramente", so perfettamente chi sono, ma lo "specchio dell'anima" non ho la minima idea di cosa sia. Continuo a fissarla e non noto nulla nel suo sguardo, percepisco solo la sensazione di voltastomaco che mi assale quando vengo fatta roteare in aria e mi schianto contro il muro. Tossisco sentendo il vomito a un passo dalla gola e il mio protettore si avvicina a me preoccupato.

<stai bene, principessa?>

<si, ma potresti evitare di chiamarmi principessa un'altra volta?>

<scusami>

Prima ero troppo concentrata a leggere e non le ho detto nulla, ma è strano per me essere chiamata in quel modo. Non posso dire di essere una principessa se non mi hanno insegnato ad esserlo. Non ho mai camminato con un libro in testa, non ho mai imparato a parlare come i reali, non capisco con che forchetta cominciare a mangiare e non so che regole devo rispettare.

La Principessa Di Alfagor// Wattys2020 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora