30. Il suo dolore

3.9K 201 14
                                    

<Erik...>

Torno visibile e lo guardo in faccia, sono esattamente davanti a lui, non può scappare da me ora. È la prima volta che lo chiamo per nome, ma non riuscivo a dire altro e non sapevo come cominciare un discorso con lui. Devo assolutamente parlargli. Lui alza gli occhi e non appena capisce la situazione spalanca i suoi turchesi incatenandoli ai miei. Siamo entrambi paralizzati, scioccati e silenziosi, finché non mi decido a parlare.

<tu...>

Faccio una piccola pausa non riuscendo a dire altro e durante il mio silenzio lui sembra tornare in sé e circonda il mio polso con la sua mano. Dopo aver spostato gli occhi sul nostro piccolo contatto vedo il buio e poi mi accorgo di essere in un'altra stanza illuminata, è una camera da letto, credo che sia la sua. Perché mi ha portata qui?

<perché siamo in camera tua?>

Gli chiedo mentre va verso la porta per chiuderla con un incantesimo, lo stesso che usai io per non far entrare Cam e Will nella nostra stanza quando dovetti chiamare mio padre.

<ascoltami bene... Non devi dire a nessuno quello che hai visto, ci siamo capiti?>

Prende le mie braccia con le sue mani e stringe la presa facendomi male. Non credo di averlo mai visto così arrabbiato, i suoi occhi sono più scuri del solito e mi guardano come se volessero uccidermi. Deglutisco rimanendo incantata in essi, ma non positivamente.

<prima dimmi cosa succede>

Non so con che coraggio riesco a combattere il suo sguardo, fisso le sue pupille, ormai diventate quasi inesistenti talmente si sono ristrette, e cerco di mostrarmi sicura e non impaurita davanti a lui.

<non se ne parla, ora ti cancello la memoria>

Che cosa? Non lo farà, non può, altrimenti perderei tutti i miei ricordi. Sarebbe una catastrofe se la principessa non ricordasse nulla.

<non ce n'è bisogno, non lo dirò a nessuno, basta che mi spieghi quello che ti succede>

<e perché mai dovrei spiegarlo proprio a te?>

<perché merito delle spiegazioni, ti ho visto bere quella cosa rossa e poi urlare mentre ti guardavi il polso. Ho assistito a tutto e, visto che ci sono dentro anch'io, vorrei capire qualcosa>

<come puoi essere convinto di esserci dentro anche tu?>

<tu mi invidiavi, volevi essere come me e non ti sentivi perfetto per tuo padre perché vedevi come ero io e sapevi che sarei stato molto meglio di te per Pierre>

<tu come sai di mio padre? Chi te l'ha detto?>

È vero, lui l'ha detto a Rachel, non a Dylan.

<avevi detto tutto a Rachel mentre eri ubriaco quella notte e lei mi ha raccontato tutto. Mi ha chiesto di tenerti d'occhio perché era preoccupata per te ed è per questo che ti ho seguito fino all'aula di pozioni. Credimi, avrei preferito essere all'oscuro di tutto>

Anche se ora molte delle mie domande hanno una risposta, vorrei aggiungere.

<se ti racconto tutto, prometti che non dirai nulla a nessuno? Nemmeno a lei. Soprattutto a lei. Lei non deve sapere niente>

Perché non dovrei sapere niente?

<come mai non a lei?>
<a nessuno. Bocca chiusa con tutti, è chiaro?>

Annuisco e poi lui mi lascia andare le braccia, per poi portarmi seduta sul suo letto accanto a lui. Mentre tiene lo sguardo basso per trovare le parole giuste con cui iniziare, guardo il suo polso: sta ancora sanguinando e riesco a vedere molti tagli. Cosa ha bevuto per ridursi in questo stato? Perché i suoi tagli hanno cominciato a sanguinare? C'entra qualcosa con quello che ha bevuto oppure no?

La Principessa Di Alfagor// Wattys2020 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora