It wasn't Love, It was just Acting ;; Errorink ||

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Ink non sapeva cosa fare: nascondere il figlio era praticamente impossibile, soprattutto quando era ancora così piccolo.
Era determinato nel crescero al meglio, ma infondo sapeva che da solo non ci sarebbe riuscito.
Voleva dirlo a qualcuno, qualcuno come Dream.
Lui lo aiutava sempre anche nei momenti difficili, senza giudicarlo.
Era quasi sul punto di chiedere aiuto al Protettore dei Sogni, ma esitò per un momento.
Aveva promesso ad Error di non dirlo a nessuno, e aveva troppa paura di tradire la sua parola.
Troppe volte il Distruttore gli aveva urlato contro.
Troppe volte lo aveva fatto sentir male fino alle lacrime.
Il Creatore non sopportava più sentirlo urlare.
Ne aveva tremendamente paura.
E non avrebbe avuto mai più il coraggio di affrontarlo; solo a pensare ai loro conflitti passati percepiva dei brividi passargli sulla spina dorsale.
Sentì delle calde lacrime solcargli il viso, finché Paperjam non cominciò a ridere senza motivo.
Quella risata così candida e angelica riempì di gioia il cuore del Creatore, accarezzando la piccola testa del bebé.
Il piccolo si guardava attorno coi suoi grandi occhi variopinti, identici a quelli di Ink.
Rideva senza motivo, facendo dimenticare al padre tutti i pensieri negativi di prima.
-Sì, posso fidarmi di Dream. Lui ragionerà.- disse a bassa voce Ink, sorridendo al figlio.
Tornò nel suo appartamento, scaldando del latte nel forno a microonde e posando delicatamente Paperjam nella sua culla.
Si sedette sul divano dove prima stava Error, sospirando.
-Perché diamine mi sono innamorato di uno così?- pensò egli, chinando la testa all'indietro.
Diede il latte al piccolo, che finalmente si addormentò.
Sapeva di poter contare sull'aiuto di Dream, ma continuava a pensare alla promessa fatta con Error.
Decise quindi che glielo avrebbe fatto intuire in incognito, ricevendo consigli ma no tirando in ballo Paperjam ed Error.
Dopo un paio di minuti passati a pensare, finalmente si addormentò, cadendo di peso sul pavimento.